Recensione

Tomb Raider Legend

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a cura di Antonello Buzzi

Senior Staff Writer

Torna alla ribalta la bella avventuriera Lara Croft, emulo al femminile del celebre Indiana Jones. Dopo aver fatto la sua prima apparizione su Pc, PSOne e Saturn nel lontano 1996, è stata protagonista di svariati seguiti, purtroppo di qualità sempre decrescente, e ben 2 pellicole cinematografiche. L’ultimo capitolo di Tomb Raider, sottotitolato Angel of Darkness, ha lasciato l’amaro in bocca a molti fans, che speravano in un ritorno in grande stile della loro eroina preferita sulle console a 128 bit. In seguito a questo buco nell’acqua, Eidos ha deciso di affidare lo sviluppo del successivo episodio a Crystal Dynamics, già famosi per la saga di Legacy Of Kain, sperando che il risultato ottenuto sarebbe stato sufficiente per riportare la serie ai vecchi fasti, affiancandogli anche Toby Guard, il designer del titolo originale. Andiamo quindi a vedere se Eidos ha fatto bene a fidarsi dei nuovi sviluppatori…

Lara e la spada magicaLa nostra avventura inizia con un flashback del passato di Lara, mentre si trovava su un aereo in compagnia della madre, quando, all’improvviso, il motore va in fiamme e sono costretti a schiantarsi a terra. Fortunatamente le due sono uscite dall’incidente illese, ma si ritrovano in mezzo a delle rovine antiche con una strana architettura e iconografia. La curiosità della piccola Lara porta la bambina ad estrarre una misteriosa spada che risucchia sua madre all’interno di un vortice magico, lasciando la piccina totalmente da sola. La vicenda continua in Bolivia molti anni dopo, e vede la nostra eroina alla ricerca dei frammenti di tale artefatto, ma ben presto dovrà spostarsi di paese in paese (ad esempio Kazakistan, Africa, Perù, Inghilterra ecc) per riuscire a raggiungere il proprio obiettivo, scontrandosi anche con spietati individui che faranno di tutto per evitare che ciò avvenga.

More of the same?Tomb Raider: Legend è un classico action adventure game in terza persona con la visuale posta dietro alla nostra protagonista. Come nei precedenti capitoli, sarà doveroso esplorare adeguatamente l’ambiente circostante alla ricerca di sporgenze, liane o blocchi da spostare. Anche se apparentemente ben poco è cambiato rispetto ai passati capitoli, in realtà alcuni cambiamenti anche in quest’ambito ce ne sono stati. Innanzitutto è sparita la suddivisione “a griglia” del terreno, con implicava la necessità di fare un preciso e rigido numero di passi per effettuare un salto lungo, e questo rende in parte il gioco più realistico. Oltre a saltare e aggrapparsi alle sporgenze, la nostra contessina ovviamente può nuotare sott’acqua, dondolarsi sulle liane o corde disseminate lungo il percorso per riuscire ad attraversare i burroni, spostare massi e rocce e altro ancora. Il numero delle animazioni, e la loro fluidità, è aumentato per rendere più verosimile il personaggio e non farlo assomigliare troppo ad un pupazzo elettronico. Sul fronte dei combattimenti, Lara può contare su un discreto arsenale (all’inizio avrete a disposizione un paio di pistole con proiettili infiniti, ma procedendo potrete mettere le mani su armi ben più letali come mitra e M16); il puntamento dei nemici è ancora una volta automatico, ma i ragazzi dei Crystal Dynamics hanno implementato la possibilità di mirare liberamente, con una visuale vicina a quella utilizzata da Capcom per Resident Evil 4, inoltre è stato inserito una specie di bullet time per rendere le sparatorie più spettacolari.Prendendo come esempio il mai troppo lodato Shen-Mue, o, riferendosi a tempi più recenti, Resident Evil 4, saranno presenti determinate scene in real time in cui dovremo premere un determinato pulsante che comparirà in sovraimpressione sullo schermo, per evitare che la nostra Lara faccia una brutta fine. Inserite anche sezioni a bordo di alcuni mezzi, principalmente una moto, anche se non adeguatamente sviluppate e sin troppo facili da superare, ma risultano comunque un buon modo per spezzare l’azione di gioco con un diversivo “Arcade-Style”.I puzzle che dovremo risolvere nelle rovine antiche, fortunatamente, non implicano l’attivazione di leve per aprire porte che si trovano in un posto sperduto da raggiungere in un tempo limite, ma per lo più sono enigmi che vanno risolti nella medesima stanza in cui stiamo deambulando, molto spesso spostando alcuni oggetti, visto che prevalentemente sono basati sul motore fisico del gioco. Purtroppo, però, questo ha introdotto una semplificazione eccessiva dei suddetti, quando prima bisognava studiarsi maggiormente la collocazione della varie leve e porte per riuscire a procedere con la nostra avventura.Torna anche la villa di Lara con il suo maggiordomo, dove potremo allenarci con le varie mosse a disposizione, ma anche scoprire qualche segreto.

Aspetto TecnicoSotto il profilo prettamente tecnico, Tomb Raider: Legend non è per niente male, con ambienti (soprattutto interni) ottimamente dettagliati e con un discreto numero di effetti luce, ma mostra fin troppo l’origine “old gen” del progetto. Seppur le versioni PC (con selezionata l’apposita opzione che implementa i contenuti next generation) e Xbox 360 siano, ovviamente, maggiormente dettagliate, con un buon utilizzo di effetti sulle superfici e texture di migliore qualità ad alta risoluzione, il numero di poligoni mostrati è comunque inferiore a quello degli altri titoli presenti sulle piattaforme, senza contare che il tutto non è stato ottimizzato al meglio; infatti su Xbox 360 assistiamo a qualche rallentamento, mentre su PC il calo di prestazioni dovuto al passaggio alle opzioni “Next Gen” è fin troppo esagerato.Dal punto di vista sonoro, il lavoro svolto è di buon livello, sia per quanto riguarda gli effetti sonori sia per le musiche che accompagneranno le nostre avventure, e anche il doppiaggio, completamente in italiano, è soddisfacente, seppur manchi un po’ di personalizzazione da parte dei doppiatori.Il punto debole del gioco rimane la longevità, che si attesta sulle 8-10 ore complessive, e anche l’aggiunta di poter rifare i livelli in modalità Time Attack e collezionando tutti i vari tipi di tesori nascosti non fa aumentare molto la durata totale. Presenti anche tre livelli di difficoltà, che purtroppo influenzano solamente la resistenza ai colpi dei nemici.

– Buona realizzazione audio-visiva

– Finalmente un Tomb Raider di buon livello

– Longevità non elevata

– Telecamere da sistemare

– Cali di frame rate

– Forse un po’ troppo facile

7.7

Tomb Raider Legend si è dimostrato un action adventure di buon livello, con un gameplay solido che ripropone, migliorati, gli schemi dei precedenti capitoli. Peccato che il titolo soffra della sua origine “old gen”, proponendo su Xbox 360 e PC una grafica che, seppur di buona fattura, risulta inferiore ad altri titoli (vedi Oblivion per esempio) presenti sulle piattaforme, questo unito ad una scarsa ottimizzazione dell’engine che provoca dei cali nel frame rate. Il vero tallone d’Achille è invece la longevità, stimabile sulle dieci ore di gioco. In ogni caso un titolo consigliato non solo agli appassionati della serie, che sicuramente non se lo lasceranno sfuggire, ma anche a chi cerca un buon adventure game con cui passare qualche ora di divertimento esplorando antiche rovine in compagnia di una bella avventuriera.

Voto Recensione di Tomb Raider Legend - Recensione


7.7