Il Verdetto di SpazioGames
Continua l’ottava stagione di The Walking Dead: il terzo episodio è un passo in avanti rispetto ai precedenti, seppur continua a soffrire di una qualità (soprattutto in termini di scrittura) che continua a latitare. Intitolata Monsters, la puntata verte tutta su un significato sociale/psicologico tanto caro allo show e che oggi più che mai è di attualità. Chi sono i veri mostri? Che differenza c’è fra Rick e Negan? L’ex sceriffo ha da sempre giustificato i suoi spargimenti di sangue tramite una moralità che oggi però viene messa pesantemente in discussione. D’altronde il gruppo di Alexandria, aiutato da Hiltopp e soci, continua a massacrare uomini su uomini, senza pietà. Si tratta pur sempre di una guerra, è vero, ma la ferocia di Daryl, Rick e compagni inizia a sembrare la conseguenza di una situazione disperata piuttosto che di un ragionamento lucido. E se gli zombie ultimamente sono solo un contorno praticamente marginale, i veri abomini sono proprio gli uomini, i protagonisti.

In generale l’episodio è migliore rispetto ai due precedenti
Tanta azione, poca sostanza
6
Il terzo episodio dell’ottava stagione di The Walking Dead potrebbe rappresentare un punto di svolta per un arco narrativo che risulta di scarso interesse. Certo, i problemi sono ancora molteplici ma tutto sommato quello che abbiamo visto è quantomeno piacevole, merito soprattutto delle vicende che vedono protagonisti Rick e Daryl. Il vero salto di qualità arriverà solo quando ci troveremo di nuovo di fronte a dialoghi ben scritte e situazioni imprevedibili, elementi che, ad oggi, sono del tutto assenti.