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Recensione

The Oregon Trail

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Avatar di Gianluca Arena

a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Pubblicato il 01/09/2010 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

8

Dal momento della sua nascita, App Store ha mostrato subito le sue enormi potenzialità: un ricettacolo di idee brillanti, prodotti pensati ad hoc per i device Apple, ma anche e soprattutto un luogo dove far rivivere classici senza tempo.The Oregon Trail, indimenticabile simulazione che i meno giovani tra voi lettori ricorderanno, è tornata così a splendere sugli schermi dei nostri iPhone e iPod Touch. Sveliamo insieme i dettagli di questa trasposizione.

Oh Susanna, non piangere per meLa scintilla dietro un titolo come The Oregon Trail è tanto semplice quanto allettante: 1843, l’epoca d’oro dei primi coloni che si spostavano verso le praterie sconfinate e vergini della parte occidentale degli Stati Uniti, alla ricerca di quel benessere e quella libertà che erano loro negati sulla East Coast. Tutti, dai benestanti avidi di altre ricchezze ai peggiori bifolchi con tre denti in bocca, si catapultarono ad approntare alla meno peggio una carovana che li portasse alla scoperta del West. Eppure il nostro alter ego somiglia decisamente di più a Yosemite Sam, coi baffoni, la calzamaglia e il grilletto facile, che non ai gentiluomini americani del XIX secolo: lo scopo ultimo è arrivare a destinazione, portandoci dietro una carovana trainata da buoi e una famiglia fin troppo numerosa e chiassosa.Niente di più semplice rispetto agli standard odierni, che due volte su tre ci caricano della responsabilità di salvare il mondo, penserete voi: e invece no, perché nessuno degli eroi moderni ha fatto i conti con le aquile, le fratture e, soprattutto, con la dissenteria.

In carrozza!!!The Oregon Trail si pone come uno strano connubio tra un adventure e una simulazione, senza mai prendersi troppo sul serio (esilaranti le espressioni facciali e le animazioni dei personaggi che compongono il cast del gioco) ma offrendo lo stesso, emozionante classico di qualche anno fa con una grafica rinnovata e una serie di minigiochi nuovi di zecca. Scopo ultimo del gioco è arrivare a destinazione nel minor tempo possibile, ed arrivarci con il maggior numero di membri della famiglia superstiti, nonchè in condizioni psicofisiche almeno accettabili: per fare questo dovremo sempre tener d’occhio il livello di cibo e di stanchezza della nostra famigliola, dosare sapientemente le soste e regolarizzare l’andatura, che influirà sul consumo energetico e di viveri. Ma non passerà secondo in cui non incapperemo in qualche imprevisto: aquile e orsi attenteranno continuamente all’incolumità dei nostri pargoletti, la dissenteria rallenterà il nostro cammino, un osso rotto potrebbe anche farci accumulare giorni di ritardo sulla tabella di marcia. Per non parlare di scorciatoie che si rivelano delle vere e proprie trappole e attacchi di banditi ancora più sdentati del protagonista: difficilmente vi annoierete nel vostro periglioso viaggio verso occidente, e in questo i programmatori di Gameloft (e chi, se non loro?) hanno buona parte di merito: sono stati infatti aggiunti nuovi minigiochi che regalano varietà alla struttura di gioco e impegnano il giocatore, grazie anche a degli eccellenti controlli touch, rapidi e precisi: oltre quindi alla caccia e all’attraversamento dei fiumi, troveremo corsi d’acqua dove ci sarà consentito pescare, zone di vegetazione dove potremo deliziarci a cogliere bacche selvatiche (occhio a quelle marce!!!) e, una volta giunti in città, potremo sollazzarci con un gioco di memorizzazione telegrafica.Il remake funziona, perché ripropone tutti gli aspetti che decretarono il successo di questo peculiare titolo, aggiungendo varietà e un sistema di controllo ben adattato alle caratteristiche tattili del portatile di Cupertino.

Pionieri luccicantiSin dai suoi esordi, The Oregon Trail non ha mai puntato sul luccichio grafico per attirare l’utenza: l’idea di base innovativa (soprattutto per i tempi), le dinamiche di gioco curate ma mai troppo seriose, l’ironia che scorreva a fiumi ne decretarono il grande successo. Eppure, se volessimo soffermarci al lato visivo e sonoro di questa riedizione per iPhone non avremmo di che lamentarci: la grafica è pulita e colorata, e brilla oltremodo sul display del nostro device, rendendo ancora più gradevole la traversata degli Stati Uniti, e l’aggiunta di nuovi dialoghi (volete mettere il gusto di scambiare due chiacchiere con l’inventore del codice Morse o con un giovane Abramo Lincoln?) giustifica il prezzo d’acquisto, scandalosamente basso (appena 0,79 euro) se si guarda al rapporto qualità/prezzo.Non abbiamo gradito un abbassamento del livello di difficoltà generale, spiegabile forse con l’intento di massificare un po’ il prodotto, a tutto vantaggio di chi l’originale nemmeno lo aveva mai sentito nominare. Al livello Normal, settato di base, la sfida è davvero minima, ma già sbloccato il livello Hard le cose miglioreranno.

– Il ritorno di un classico senza tempo

– Nuovi minigiochi

– Semplice e immediato

– Livello di sfida annacquato

– Alla lunga un po’ ripetitivo

8.0

Una piccola gemma dal passato, lucidata e tirata a nuovo per l’occasione, ed offerta a qualche mese dal debutto sullo store Apple ad un prezzo che definire d’occasione è poco: questo è The Oregon Trail, un amabile scacciapensieri in fondo ad una giornata pesante, che potrebbe però finire con il diventare la vostra nuova ossessione appena avrete cinque minuti liberi. Lo stile caricaturale, la semplicità dei meccanismi di gioco, la grafica vivida faciliteranno la storia d’amore tra voi e questo piccolo/grande prodotto, di cui consigliamo l’acquisto praticamente a occhi chiusi, con l’unica pecca di un livello di difficoltà minimo (almeno a livello normale) e di una struttura di gioco che dopo qualche ora potrebbe prestare il fianco alla monotonia. Ma, a meno di un euro, è un rischio che dovreste correre comunque.

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