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Recensione

The Howler

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Avatar di Francesco Ursino

a cura di Francesco Ursino

Pubblicato il 09/06/2013 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

6

Ci sono titoli, più o meno insospettabili, che hanno la tragicomica capacità di far uscire completamente fuori di testa i malcapitati giocatori a cui è venuta la bella idea di giocarci. Prodotti seriosi e profondi come un qualsiasi Football Manager, in cui il giocatore di norma investe molto tempo per plasmare la propria formazione fin nei minimi particolari, possono infatti far impazzire totalmente gli allenatori virtuali e far inventare nuovi improperi, specialmente quando i calciatori schierati non vogliono saperne di fare quello che si vorrebbe; per non tacere di produzioni più allegre e colorate, come uno dei tanti Angry Birds, che possono far perdere le staffe in modo epico, magari nel momento in cui un dannato uccellino non riesce a rompere una piccola lastra di vetro o a far cadere il masso che provocherebbe un’allegra reazione a catena. I giochi di questo tipo suscitano un’attrazione particolare, una specie di rapporto amore/odio, che spesso spinge a buttarsi nel classico paradigma “un’ultima partita e poi smetto”, pur sapendo chiaramente di rischiare un serio esaurimento nervoso. Nel novero di queste “prestigiose” produzioni sembra possa entrare di diritto anche il titolo oggetto di questa recensione, The Howler, proposto su diverse piattaforme di distribuzione digitale da Marcelionis a € 3,99. Vediamo di cosa tratta questa originale produzione.

Touch and screamGià disponibile per iPod, iPad e iPhone, oltre che su PC, la piattaforma sulla quale è stato provato per questa recensione, The Howler racconta una storia singolare: siamo a Vilnius, nel 1905, e la città, patria di alchimisti e meccanici al lavoro su nuovi prodigi della tecnica, è sormontata da dirigibili e mongolfiere. La situazione, in ogni caso, non è delle più tranquille: tumulti e rivolte sono sedate a fatica, ed è proprio su questo background che si poggia l’intera produzione. Il titolo, infatti, metterà il giocatore al comando di una mongolfiera, e nei sedici livelli proposti tutto ciò che bisognerà fare sarà andare dal punto A al punto B, passando eventualmente per alcune deviazioni e variazioni sul tema. La prima missione, tanto per rendere l’idea di quali pretesti saranno usati per condurre il giocatore nelle missioni disponibili, vedrà il viceré della Lituania darci l’incarico di sorvolare i cieli di Vilnius per scrutare segnali di possibili rivolte. In un altro stage ancora il nostro compito sarà quello di trasportare delle copie di un nuovo giornale per placare gli animi della folla. Va detto comunque che il titolo è legato, a livello narrativo e di ambientazione, al romanzo steampunk The Hour of the Wolf, di Andrius Tapinas, la cui versione inglese è prevista in uscita per questa estate.La particolarità del titolo, lasciando da parte il lato narrativo, risiede nel sistema di controllo: essendo disponibile anche su dispositivi touchscreen, il gioco è controllabile attraverso le normali gesture offerte da questi dispositivi, così come è sicuramente prevista la possibilità di portare a termine le missioni via mouse. Ma per rendere il tutto ancora più interessante, gli sviluppatori hanno pensato bene di inserire l’opportunità di guidare la mongolfiera via voce, ed è sicuramente questa la feature che permette a The Howler di farsi ricordare, e quella su cui ci soffermeremo maggiormente nel prosieguo della recensione.

Soffia soffia…Una volta collegato un semplice microfono al proprio PC (evidentemente su iPad e simili si utilizzerà il microfono integrato), dunque, le cose cominciano a farsi serie: per pilotare il pallone aerostatico, infatti, il gioco non richiede nessun codice o parola particolare, ma semplicemente l’emissione di un qualche suono; anche un semplice dialogo, un discorso, perfino la lettura della lista della spesa, può far alzare in aria la nostra mongolfiera. A seconda del volume della propria voce, poi, il pallone prenderà velocità, e salirà o scenderà attraverso l’ambiente di gioco.Un elemento fondamentale del gameplay, che al tempo stesso dà un certo realismo e rende più profondo e divertente il tutto, è rappresentato dal vento; il giocatore infatti dovrà stare attento alle varie correnti, e solo sfruttando la direzione di queste si potrà procedere fino all’obiettivo. Nello specifico, il livello è diviso da alcune fasce orizzontali, cui corrispondono le varie correnti; una freccia, a bordo schermo, indicherà se i venti in quella determinata fascia spingono a destra o sinistra, determinando così la direzione della malcapitata mongolfiera, che a seconda di dove si trova marcerà avanti o indietro. Il tutto si fa decisamente più interessante nel momento in cui, dopo i primi livelli, il gioco comincerà a chiedere di “scavalcare” determinati ostacoli, come torri, ciminiere o pericolose antenne radio; l’alternanza di correnti infatti obbligherà i giocatori a prendere delle “rincorse” nelle fasce di correnti favorevoli, di modo da avere necessaria inerzia nel momento in cui si dovrà per forza di cose entrare in una fascia di vento contrario, di solito posta proprio in corrispondenza dell’apice dell’ostacolo da scavalcare.Le conseguenze di questa scelta sono spassose: ritrovarsi a urlare “vai, vai, vai!” o “su, su, su!” per cercare di far avanzare la mongolfiera culminerà spesso in cocenti delusioni, visto che calcolare la giusta spinta necessaria a oltrepassare le correnti negative e gli ostacoli sarà veramente arduo. Come se non bastasse, nel momento in cui si dovesse dare troppa spinta, con conseguente aumento di volume delle proprie indicazioni, il nostro pallone se ne andrà per la sua strada, fuori dalla schermata di gioco. Inutile dire che tutto ciò farà fallire la nostra missione, così come appare superfluo sottolineare che nel momento in cui la mongolfiera andrà a sbattere in modo violento contro torri, antenne e quant’altro, scoppierà irrimediabilmente.Altro elemento di potenziale fallimento è la fase di sgancio del materiale da trasportare: il gioco, in effetti, anche in questi frangenti da la possibilità di controllare il tutto via voce, in particolare attraverso l’emissione di un suono rapido e rumoroso. Vero è che spesso capiterà, se si sceglie questo tipo di sistema di controllo, di sganciare i pacchetti inavvertitamente durante il volo, obbligando a tornare indietro o, meglio, ricominciare tutto da capo. Fortunatamente il titolo, relativamente a questo inconveniente, da la possibilità di sganciare i vari pacchetti tramite tastiera, in modo decisamente più proficuo.In singolo, stando dunque a quanto detto finora, il titolo regalerà al giocatore essenzialmente due cose: la tragicomica frustrazione tipica dei titoli di cui parlavamo a inizio articolo, e la quasi certezza di essere fonte di ilarità per le persone a noi vicine a causa dei versi e delle urla che si lanceranno per guidare il dannato dirigibile.Nel momento in cui un secondo giocatore dovesse unirsi alla partita, però, ecco che il probabile esaurimento nervoso si traduce in una grassa risata; sebbene il titolo non offra un’esperienza multiplayer vera e propria, infatti, è indubbio che giocare a The Howler insieme a un amico aumenti di molto il divertimento, considerato ancora una volta che il gioco non obbliga a emettere alcun sono particolare. Aumentare il volume della voce nel momento opportuno, zittire il proprio amico nell’istante giusto di modo da poter sfruttare una certa corrente, risulta sicuramente più divertente e meno frustrante di quanto non sia in singolo, e potrebbe anche aumentare la longevità della produzione, che se giocata singolarmente potrebbe essere anche molto breve.

La tumultuosa bellezza di VilniusDal punto di vista grafico questo The Howler rimane sicuramente impresso per i bei fondali realizzati a mano, prima su carte e poi digitalizzati, da Rene Petruliene. Secondo quanto dichiarato dagli stessi sviluppatori, l’ispirazione principale per il titolo è venuta proprio dall’osservazione del cielo di Vilnius, in cui spesso è possibile scorgere mongolfiere in corrispondenza della zona più antica della città. La maggioranza delle ambientazioni rese disponibili nei vari livelli, in effetti, trova conferma nella realtà e riprende in modo attento alcuni particolari della capitale lituana dei giorni nostri.Nulla di particolarmente importante, invece, si segnala nel comparto audio, che a parte alcuni rumori ambientali non propone particolari spunti degni di nota; anche dal punto di vista hardware, e della fruizione del gioco su PC, non sono stati segnalati rallentamenti e intoppi.

HARDWARE

Il titolo non ha veri e propri requisiti hardware: è lecito aspettarsi, però, che possa essere utilizzato su praticamente qualsiasi configurazione Windows e iOS (dalla versione 4.3 in poi) in circolazione.

– Molto divertente in compagnia

– Ottimi qualità di disegni e fondali

– Originale sistema di controllo via voce…

– …che a volte presenta qualche intoppo

– Potenzialmente assai frustrante in singolo

6.0

Cercate un gioco che offra un’esperienza in singolo originale e potenzialmente capace di farvi uscire fuori dai gangheri? Se per qualche motivo la risposta a questa domanda dovesse essere “sì”, allora The Howler dovrebbe essere preso in seria considerazione; in realtà il titolo, specialmente se giocato in compagnia, regalerà sicure risate e momenti di ilarità, e nel corso dei sedici livelli saprà rivelarsi come un discreto passatempo, capace se non altro di strappare una convinta sufficienza anche per via della qualità dei fondali disegnati a mano.

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