Recensione

The First Templar

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a cura di Dr. Frank N Furter

Il Verdetto di SpazioGames

4.5

Dopo Dan Brown, dopo Assassin’s Creed e dopo Roberto Giacobbo, l’ordine dei templari ha raggiunto negli ultimi anni una fama internazionale, per la maggior parte delle volte con un’accezione negativa, ma come si dice “l’importante è che se ne parli”. Questa volta è il turno dei ragazzi dello studio Haemimont Games a fornire la loro interpretazione di questo affascinante e quanto mai oscuro ordine dell’epoca medioevale.

L’ennesima storia sui templariCelian e Roland sono due guerrieri dell’ordine dei templari, il loro compito è trovare la nipote di Guy d’Ibelin, governatore di Cipro. Le prime fasi di gioco vi vedranno in compagnia di Roland, guidato dall’I.A. o, se vorrete giocare online, da un vostro amico. Entrambi sono templari, fedelissimi al loro ordine e alla religione cristiana cattolica; tutto ciò traspare da ogni loro gesto e riverenza verso chiese, prelati e figure di altro grado. Tuttavia la trama riserva un piccolo plot twist del tutto “inaspettato” se ignorerete la copertina del gioco, cambiando così radicalmente il proseguo della storia. Non che ci aspettassimo una narrazione di alto livello condita da personaggi carismatici e situazioni esaltanti, ma neanche il “piattume” totale accompagnato da un ricco servizio di cliché che il genere fantasy/medioevale è in grado di offrire. Purtroppo si scade in contenuti visti e rivisti, cospirazioni interne tra ordini, il dramma dell’uomo di fede davanti alla bramosia del potere e così via. In definitiva The First Templar cade nell’oblio del “già visto” senza neanche sforzarsi di evitarlo.

TemplanetorIl gameplay del gioco è strutturato attraverso diverse location con piccole deviazioni di percorso che si riveleranno sempre generose nei confronti degli esploratori graziandoli con casse piene di punti esperienza, abilità temporali per tutta la durata del livello o pezzi di equipaggiamento di un determinato set. Armati di spada e scudo dovrete farvi strada uccidendo gruppi di nemici che si presenteranno a intervalli regolari, il loro comportamento in battaglia è piuttosto limitato alla classe a cui appartengono: gli arcieri saranno delle statue in attesa della decapitazione, i guerrieri senza scudo carne da macello istantanea, mentre quelli provvisti di protezioni vi costringeranno a usare un colpo caricato che distruggerà le loro difese e li metterà sullo stesso piano dei soldati descritti poco fa. In sostanza, nonostante il selettore per la difficoltà, anche al livello più alto non avrete problemi a liberarvi di nemici dotati di un’intelligenza artificiale molto scarsa, aggravata dalla possibilità di approcciarli con un’abbozzata meccanica stealth in grado di eliminarli in un sol colpo. Tesori e cattivi abbattuti si traducono in punti esperienza spendibili all’interno del menù su un sistema di sviluppo a croce con quattro diramazioni. In base al vostro stile di combattimento vi converrà investire le energie in due di questi in modo da potenziare fisicamente il personaggio dotandolo di una maggiore stamina ed energia vitale senza dimenticare le combo aggiuntive o abilità passive utili per il combattimento. Tuttavia questo semplice ma ugualmente interessante sistema di sviluppo, è rovinato dall’assenza di una sfida vera, considerato anche che i boss del gioco sono perlopiù delle versioni con più energia dei nemici comuni. Il fatto poi di avere un compagno guidato dall’I.A. che distrae l’attenzione non fa altro che facilitare le cose, ancor di più se pilotato da un amico in carne e ossa. Il rapporto tra i due eroi a schermo è legato alla sopravvivenza di entrambi, quando il partner avrà esaurito la forza vitale sarà vicino alla morte e relativo game over. Dovrete dunque essere rapidi a resuscitare il compagno spendendo parte della stamina accumulata nei combattimenti. E’ un peccato che la meccanica di gioco principale basi tutto sul cieco combattere, quando le brevi sessioni in cui dovrete sfruttare entrambi i protagonisti (premendo il dorsale RB controllerete il compagno) sono comunque ben fatte; queste non offrono chissà quale novità, limitandosi a richiedervi di tirare due leve contemporaneamente oppure di mandare avanti il compagno per attivare determinati dispositivi e proseguire quindi alternativamente per superare un ostacolo altrimenti invalicabile.

Incuria medievaleIl comparto tecnico del titolo Haemimont Games può sicuramente vantare sul pregevole sforzo degli sviluppatori di variare il più possibile le ambientazioni proponendo abbazie, città in rovina, boschi, paludi, monasteri, sotterranei; peccato per la realizzazione tecnica di tali location, orfane di poligoni e texture in alta definizione. Lo spettacolo peggiore è offerto dalle animazioni facciali e corporali dei protagonisti, manichini legnosi all’inverosimile, bambole, non esseri umani. Ne esce con le ossa rotte anche la quasi inesistente colonna sonora composta di campionature ambientali e qualche sporadica traccia che dimenticherete facilmente. Il sistema di controllo è piuttosto semplice da padroneggiare, rientra nei canoni standard degli action/adventure anche se la telecamera soffre di un’estrema sensibilità al minimo input, risultando a volte troppo veloce rispetto al movimento impresso dal giocatore. La longevità, se avrete il coraggio di portare a termine l’avventura, si attesta sulle sette ore circa senza alcun motivo valido per una seconda partita anche a distanza di tempo.

– Ambientazioni molto varie

– Comparto tecnico/audio arretrato

– Gameplay ripetitivo

– Narrazione scadente

4.5

The First Templar fallisce praticamente in tutto. Tecnicamente arretrato con animazioni legnose e una qualità generale delle texture davvero bassa; senza contare le orrende espressioni facciali dei protagonisti. Un gameplay che sa di vecchio, il gioco a due in qualche modo aiuta nelle fasi d’esplorazione, mentre nelle sessioni di combattimento non farete altro che premere sempre lo stesso tasto fino a quando non termineranno i nemici. Un prodotto che sconsigliamo fortemente a tutti i giocatori anche agli amanti di templari e narrazioni di stampo medioevale.

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