Recensione

Switchball

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a cura di Zephiro

Il Verdetto di SpazioGames

6.8

Pubblicato circa due anni fa su Xbox Live Arcade e PC, Switchball riuscì a calamitare l’attenzione dei videogiocatori di quel periodo grazie a meccaniche piuttosto semplici ed intuitive, utilizzate in un contesto grafico piacevole e quanto mai ispirato. A distanza di anni, il titolo sviluppato da Atomic Elbow si appresta ad invadere il fiorente e prezioso mercato del PlayStation Network, contando sulla sua formula originale ed appassionante. Riuscirà anche oggi a ritagliarsi una propria fetta di gradimento nel cuore dei videogiocatori Sony ? Scopriamolo insieme in questa recensione.

Un tuffo nel passatoChiunque non conosca le meccaniche dietro a Switchball, dovrà effettuare un po’ di backtracking videoludico e rispolverare il classico Marble Madness per sciogliere ogni dubbio relativo al gameplay. Nei panni di una pallina sarete costretti a raggiungere la fine del livello superando diversi ostacoli di varia natura ed, in alcuni casi, lottando anche contro il tempo. Tali livelli non saranno propriamente realistici, tutt’altro, vi ritroverete a percorrere stage ambientati in cielo, fra ponti , passerelle, cunicoli e salite sospese a mezz’aria. La natura immediata della meccanica alla base del prodotto Atomic Elbow, è uno dei sui punti di forza; bastano pochi momenti per carpire facilmente lo scopo e il modus operandi per raggiungerlo, sebbene le difficoltà non mancheranno. Inizialmente, infatti, la vostra pallina sarà soltanto di marmo, con un peso ed una velocità standard, utile a risolvere i percorsi facili e privi di particolari enigmi. Già dopo i primi due stage, però, le cose inizieranno ad assumere sfumature diverse, tipiche di un puzzle game. La possibilità di mutare in una palla di metallo, infatti, aprirà le porte di enigmi basati sul suddetto materiale e le proprietà intrinseche di esso. Maggiore peso per spostare oggetti ma anche per strappare materiali delicati come la stoffa, vi costringeranno a riflettere adeguatamente prima di lanciarvi a testa bassa in avanti. La pianificazione, in alcuni casi, è estremamente necessaria per poter avanzare. Vi ritroverete così a spostare casse, spingere leve, azionare interruttori, destreggiandovi fra trappole e meccanismi ostili di ogni tipo per proseguire indenni verso la fine del livello. Man mano che avanzerete sbloccherete, inoltre, altre possibilità, come quella di mutare in una pallina d’aria estremamente veloce, ma delicatissima, aprendo la strada a tutta una serie di nuovi ed ispirati pericoli. I livelli di gioco totali sono trenta, suddivisi in sei stage per cinque mondi, ognuno caratterizzato graficamente da un particolare elemento.

Sistema di controlloGran parte del successo di questa tipologia di gioco deriva da un sistema di controllo intuitivo e privo di sbavature, purtroppo in questo caso non sempre tale affermazione trova riscontro nella pratica dei fatti. Chiunque voglia cimentarsi nell’utilizzo del sensore di movimento avrà non poche difficoltà ad abituarsi, o meglio a comprendere, il movimento della pallina, che in alcune circostanze risulta quasi incontrollabile. Al di là del fattore sensibilità personale, non saranno pochi i casi in cui si crederà di aver impartito una direzione ma si vedrà andare la pallina nel verso opposto. Ciò può essere dovuto a due cause principali, una lentezza nel tempo di risposta dei comandi e una gestione piuttosto atipica della telecamera di gioco. Disattivando il sensore di movimento le cose tornano al loro posto, consentendo al giocatore di impartire comandi precisi e corretti, tuttavia vista la mancanza assoluta di differenza fra questa versione e le precedenti pubblicazioni risalenti a due anni fa, era lecito aspettarsi qualcosa di più per sfruttare un sistema di controllo inedito. Si segnala infine, una camera alquanto bizzarra che non sempre riuscirà ad inquadrare il livello nel modo corretto. Sebbene sia possibile cambiare in tempo reale l’inquadratura, nessuna alla fine garantirà una precisione assoluta in questi termini.

Comparto tecnicoGraficamente il titolo ha dalla sua dei livelli ispirati che sfruttano adeguatamente le capacità della macchina Sony, senza eccellere particolarmente in nessun aspetto. Il lato artistico è quello predominante in tal senso, con stage che mescolano sapientemente atmosfere rilassanti in un contorno surreale. Ponti di legno, rampe metalliche, leve, baratri, materiali di diverso tipo, ghiaccio, neve e fuoco, renderanno esteticamente piacevole il vostro peregrinare nei livelli di gioco. Il level design, inoltre, si distingue per originalità nei prime tre mondi, salvo poi piombare in un’eccessiva ripetitività di scelte e rompicapi, dovuta in parte alla struttura di gioco. Buono anche il comparto illuminazione ed effetti visivi, con materiali resi perfettamente per caratteristiche e proprietà. Il motore Physix alla base si fa sentire proprio in questi casi in cui a fare la differenza è proprio la composizione di materiali diversi che interagiscono fra loro, come quando la pallina di ferro strappa le passerelle di stoffa o come queste ondeggiano al passaggio della pallina di marmo. Nota dolente a parte per la musica che non offre spunti interessanti e ben presto risulta ripetitiva all’estremo, costringendo il giocatore a pause riconciliatorie nelle sessioni più lunghe. Sebbene il titolo presenti una modalità cooperativa, non è stato possibile provarla in alcun modo a causa di serve di gioco tristemente vuoti, peccato perché il potenziale di gioco sarebbe aumentato a dismisura assieme ad un amico.In definitiva Switchball offre al giocatore un prodotto divertente, riflessivo ed impegnativo in alcuni casi, vittima solo della sua struttura di gioco a tratti ripetitiva e frustrante. Peccato per l’impossibilità pressoché totale dell’utilizzo del sensore di movimento che avrebbe distinto questa versione dalle precedenti.

– Intrigante stile di gioco

– Puzzle ben ingegnati

– Graficamente ispirato

– Sensore di movimento da rivedere

– Ripetitivo dopo alcune ore di gioco

– Musiche scialbe

6.8

Switchball pesca a piene mani nel passato, sfruttando concept alla base di titoli come Marble Madness, Super Monkey Ball ed altri dello stesso filone, proponendo in chiave moderna una formula consolidata ma mai eccessivamente abusata. Forte del motore fisico Phisyx, gli enigmi ambientali che vi troverete a risolvere saranno ben orchestrati e stimoleranno adeguatamente la vostra capacità di merito. Tuttavia il level design dopo le prime ore di gioco rischia di divenire piuttosto ripetitivo, ma questo è dovuto in parte alla natura del gameplay stesso che, per forza di cose, non può offrire molto altro. Il nostro consiglio è quello di darci un’occhiata se siete alla ricerca di un puzzle game piacevole e rilassante lontano da gemme, blocchi colorati ed incastri vari.

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