Il Verdetto di SpazioGames
Quando il narratore in giacca e cravatta tiene il sigaro a mezza altezza, significa che la storia può cominciare. E’ un racconto fatto di emozioni e viaggi sensoriali; un percorso onirico in un mondo che non c’è, in un piccolo scorcio di natura che avrebbe ispirato anche Kant nel descrivere il suo sublime. E’ Superbrothers: Sword & Sworcery EP.
Magia, natura e incantoThe Scythian è una ragazza, una giovane donna persa in uno scenario tanto esteta quanto colmo di mistero, fatto di boschi e laghi, cielo e pietra, simile a un dipinto dalla bellezza opprimente. Un quadro in cui ogni pennellata è colma di interattività: dal cespuglio alle pecore, dall’acqua alle statue, tutto risponde al singolo tocco del nostro dito, reagendo proprio come ci aspetteremmo. Descrivere un ambiente così incantevole è un esercizio troppo difficile, va vissuto. Superbrothers: Sword & Sworcery EP. fa di più, lo plasma e ne estrae le essenze più pure per costruire una trama solo in apparenza semplice, perché arricchita di parole dal fascino struggente e raccontata in modo anticonformista, attraverso i pensieri dei protagonisti principali. Il “Megatome”, un misterioso libro di cui si impossesserà Scythian all’inizio dell’avventura, ha tra i suoi innumerevoli poteri quello di leggere nella mente di chi le sta intorno, donandole la capacità di scovare dettagli, suggerimenti o più semplicemente riflessioni utili a proseguire nel suo cammino fenomenico. Non stupisce che tali frasi siano “twittabili” direttamente dall’essenziale interfaccia di gioco, come a spingerci a condividerle con chi come noi è degno di lasciarsi trasportare dall’esperienza. Longfella è un boscaiolo taciturno e distratto, Dogfella un cane fedele e lungimirante e Girl una donna timida e curiosa: queste sono le figure con cui ci si confronta, di cui ci si impara a fidare e che presto diventano un rifugio, una sicurezza. I dialoghi instaurati con loro, per quanto chiusi, ci comunicano tutto ciò di cui sentiamo il bisogno, lasciando che l’immaginazione faccia il resto. E’ così che occorre vivere il procedere degli eventi, sfruttando i pochi indizi e lasciandosi piuttosto ispirare dalla voce della natura, il cui silenzio è spesso la musa più profonda su cui possiamo contare. Tra un tocco e l’altro proseguiamo le nostre indagini, sfruttando ogni peculiarità del nostro sistema di gioco: una soave musica, ad esempio, ci indica dove scovare gli spiriti del bosco, entità conosciute da Girl come la panacea per i mali causati dal ritrovamento del “Megatome”. Un rapido scorrere delle dita sullo schermo zooma l’area attiva, scorgendo scale segrete o finezze grafiche degne di un consumato artista. Ruotare il terminale, invece, significa impugnare spada e scudo e affrontare rari quanto intensi combattimenti: un tocco per un fendente, un altro tocco per una parata, un sistema semplice ancorché funzionale, utilizzato mai a sproposito con sapiente cadenza secondo il susseguirsi degli accadimenti. Superbrothers: Sword & Sworcery EP. è un’evasione dei sensi prima ancora che un gioco, un insieme di esperimenti perfettamente riusciti, una sintonia di nuovi modi di intendere i canoni classici del videogame: dalla narrazione al gameplay, finanche alla direzione artistica, tutto è studiato per stimolare aree e sentimenti intimi, emozioni recondite che solo un film o un libro si pensava potessero offrire. Una forma d’arte.
Meraviglie audiovisiveIn maniera perfettamente coerente con la logica di fondo dell’intera produzione, lasciarsi ingannare dall’aspetto quasi retrò con cui veniamo accolti sarebbe un errore di una gravità notevole, indegno di chi si considera un estimatore dell’intrattenimento digitale. I pochi pixel con cui sono rappresentati i personaggi si sposano alla perfezione con le meravigliose ambientazioni. Qualunque momento visivo è un miracolo, un paradosso quasi monocromatico in grado di riempire di pathos e poesia ogni passo, ogni azione. La luna che risplende sullo specchio dell’acqua, il bordo della roccia da cui si scorgono solo le stelle, la scia lasciata dagli spiriti, sono tutti istanti rappresentati con una semplicità così impressionante da chiedersi il perché produzioni milionarie e fantomatici prodigi tecnologici non riescano quasi mai a trasmettere gli stessi brividi, la stessa suggestione. La musica completa l’opera, con note avvolgenti e studiate all’uopo per enfatizzare i continui cambi di ritmo della narrazione: una colonna sonora tanto bella da essere stata pubblicata su iTunes come prodotto a parte, scelta indicativa della qualità complessiva di questo immenso capolavoro.
– Suggestivo, emozionante
– Artisticamente ineccepibile
– Perfetta alternanza tra avventura e azione
– Si finisce in fretta e se ne sente subito la mancanza
9.3
Superbrothers: Sword & Sworcery EP. si può delineare con un unico aggettivo: imprescindibile. Nell’eterna discussione tra i sostenitori e i denigratori del videogame come forma d’arte, questa piccola produzione emerge con nuovi e rivoluzionari argomenti, ammutolendo e lasciando senza fiato chi ha la fortuna di goderne. La spiazzante scorza volutamente retrò è l’anello di congiunzione tra il giocatore e l’avventura che gli viene proposta, fatta di pace, tensione, curiosità, paura, soavità, eleganza. Fatta, insomma, di emozione. Non lasciatevi spaventare dall’inglese forbito con cui viene raccontata la storia, né dalla breve durata della stessa: tra un enigma ambientale e un combattimento, con un solo dito vi aprirete le porte verso un saggio senza precedenti. Immenso.