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Recensione

Super Daryl Deluxe Recensione

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Avatar di Daniele Spelta

a cura di Daniele Spelta

Redattore

Pubblicato il 30/04/2018 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

6.5

Immaginate di essere un novello Napoleon Dynamite – con tanto di pantaloni ascellari e faccia ebete – e di trovarvi dentro una di quelle scuole americane raccontate da qualche film americano demenziale anni ‘80, come Bill & Ted’s Excellent Adventure o Zapped. Poi avete una principessa da salvare, una cospirazione mondiale e degli squarci spazio-temporali. Infine parlate con Mozart e Napoleone, combattete contro dei cactus giganti e comprate libri di testo di contrabbando da gente con impermeabile. Tutto questo è Super Daryl Deluxe. Il gioco sviluppato da Dan & Gary Games non è però solo un gran minestrone di situazioni fuori da ogni logica e personaggi senza senso, ma è anche un bel polpettone fra più generi, un po’ metroidvania, un po’ RPG, il tutto condito da fasi di combattimento in stile picchiaduro in 2D, inframezzate da sessioni da puzzle game e con una spruzzatina di platform. Super Daryl Deluxe è un gioco costantemente sopra le righe e che non ha paura di osare, ma proprio questa sua natura sperimentale è sia croce che delizia, un classico esempio di come non sempre esagerare sia la scelta migliore.
Handmade
Super Daryl Deluxe è il tipico titolo capace di vendersi da solo, perché basta fare un giro su Steam o sugli store di Nintendo o di PlayStation per rimanere catturati da quegli assurdi screen che accompagnano l’opera di  Dan & Gary Games. Lo stile è unico e totalmente fuori di testa: come si fa a rimanere impassibili davanti ad un tizio con fascetta, mullet e baffetti che combatte contro delle divinità egizie facendo surf su uno squale? I livelli, rappresentati dalle varie aule della Water Falls High School, sono degli spaccati su mondi a testa in giù, senza né capo né coda, ma resi alla perfezione dal tratto a mano di Dan Plate e Gary Porter, capaci di creare scenari e ambientazioni che traggono ispirazione dalle varie materie scolastiche, ma che diventano un pretesto per dar sfogo al proprio bizzarro immaginario. Solo per fare alcuni esempi: l’aula di scienze è fatta da tavole periodiche utilizzate a mo’ di piattaforme, ci sono alambicchi pazzi e non mancano le classiche griglie fluo in stile Tron. Ancora, nella stanza di musica e teatro, ci si ritrova a muoversi in un dipinto, passando attraverso cornici e specchi, con fantasmi che suonano la tuba, Mozart dietro a delle casse che pompano musica a tutto volume, maracas messicane antropomorfe, note su cui saltare e organi giganti di cui schiacciare i tasti per scovare dei passaggi segreti. Visivamente, Super Daryl Deluxe è qualcosa di unico, e non solo per gli scenari che ci si trova ad attraversare, ma anche per la carrellata di personaggi con cui si scambiano battute – in realtà quel tonto di Daryl, il protagonista, è completamente muto – sono un mix di cliché e stramberie, perché fianco a fianco convivono senza problemi i classici bulletti da scuola superiore, i nerd che giocano a D&D – che però sta per Dwarves & Druids – ma anche orsi, tizi con cappelli da cow-boy, inservienti macellai, una manciata di figure storiche e presidi-robot, tutti perfettamente inseriti in quel folle mondo di gioco grazie ad un azzeccato character design. Se provate ad immaginare qualcosa di assurdo, è probabile che Super Daryl Deluxe lo abbia già superato e questa sensazione di trovarsi in un universo totalmente fuori dagli schemi viene inoltre ampliata dalle animazioni goffe di Daryl e dal suo originale moveset. Per quanto possa sembrare strano, l’unione di questi elementi è vero punto di forza di Super Daryl Deluxe, dove la vera spinta ad andare avanti proviene soprattutto dalla volontà di scoprire cosa ci si troverà davanti attraversando la prossima porta. 
Non mi ricordo cosa dovevo dire
Purtroppo, tutto il resto è decisamente meno riuscito, a partire dalla storia. Questa viene raccontata attraverso frammenti di giornale sparsi per la scuola, qualche scena di intermezzo, una manciata di flashback e tanti, tantissimi dialoghi. Come già detto, il giocatore veste i panni di Daryl, un ragazzo appena arrivato alla Water Falls High School, che non è proprio il classico istituto. Fra quelle stesse pareti, quarant’anni prima, si sono infatti diplomati un paio di studenti modello che avevano un sogno: portare la pace nel mondo. Qualcosa è però andato storto, anche se non viene subito detto, è evidente che quella tanto sospirata armonia non è che un vecchio ricordo e che, anzi, qualcosa di terribile sta per abbattersi sul mondo. Da questi semplici presupposti prende il là l’avventura, ma la realtà è che questo livello narrativo viene presto messo in secondo piano e solo raramente ci si ricorda di questa cospirazione, perché la maggior parte del tempo viene spesa da Daryl – e quindi dal giocatore – per cercare di fare amicizia con i nuovi compagni di scuola, ovviamente nei modi più assurdi possibili. Purtroppo, anche la carrellata di personaggi, per quanto sia interessante nella sua caratterizzazione, e le varie battute presenti nei dialoghi, vengono sacrificati sull’altare di un ritmo fin troppo lento e compassato, e spesso ci si ritrova a spendere parecchi minuti per leggere i lunghi wall of text, tutti scritti in un inglese non proprio scolastico, ricco di modi dire. La situazione non viene poi migliorata dalla natura di metroidvania di Super Daryl Deluxe, con lunghe fasi di backtracking alla ricerca dell’ennesima chiave per aprire l’ennesima porta, una scelta di design che fa andare avanti a singhiozzi il plot e che spezzetta il filo della narrazione. 
Giochi di ruolo
La componente ruolistica, dal lato di quest primarie e secondarie, è anch’essa parte integrante dello scarso ritmo di Super Daryl Deluxe: i compiti principali, così come molti degli obiettivi minori dati dai numerosi NPC, si concretizzano in missioni vaghe, con pochi punti di riferimento, che teoricamente dovrebbero aumentare il piacere di esplorare le varie sezioni della scuola, ma che si perdono in una serie di micro-compiti tediosi. Questo si concretizza quindi in un vagare senza sosta alla ricerca di quell’esatto oggetto richiesto dalla quest, che però non è segnato in alcun modo sulla mappa – a meno di sbloccare, pagando, l’abilità per avere indicatori più precisi – e anzi, spesso, va scovato leggendo fra le righe dei lunghi testi, con ben pochi indizi. Questa scelta così radicale, spinta ad esaltare la componente esplorativa, penalizza quello che di buono ha da raccontare Super Daryl Deluxe, perché alcune battute sono davvero ben riuscite, i momenti comici non mancano, ma la loro diluizione in frammenti estemporanei ne fa perdere il valore, e allora l’opera si riduce in una semplice scoperta di una nuova situazione assurda, dove incontrare Giulio Cesare, Einstein o Cleopatra. Per fortuna, la presenza di schemi da GDR ha anche dei risvolti positivi e, anzi, Super Daryl Deluxe può fare invidia a molti nomi più blasonati. L’escamotage utilizzato dai dev per la gestione delle abilità e dei punti esperienza è perfettamente inserito nella strampalata vita quotidiana della Water Falls High School e ruota attorno ad un losco contrabbando di libri di testo, utili per sbloccare nuove azioni da inserire nel moveset di Daryl. L’unico neo è rappresentato dalla poca chiarezza dell’UI, che sulle prime rende poco intuitivi alcuni passaggi, come il potenziamento delle abilità o l’utilizzo dei libri di testo, ostacoli che però vengono superati dopo un po’ di pratica. Fra le mura della scuola è poi possibile ritrovare diversi oggetti equipaggiabili e non mancano i classici mercati, sostituiti per l’occasione da loschi tizi in impermeabile. Dimenticatevi però di spade, scudi ed elmi, perché al loro posto ci sono collane d’aglio, pigiami, fez, pennarelli e decine di cose che solo sotto effetto di acidi trovereste sensate. Purtroppo, questa personalizzazione incide solo sulle statistiche – come i punti vita o l’abilità offensiva – ma non ha alcuna ricaduta estetica e per tutta la lunghezza del viaggio, Daryl sarà sempre lo stesso sfigato con occhiali e fascetta. 
Botte da orbi
Come per molti altri tratti, anche il sistema di combattimento vive tra alti e bassi. Super Daryl Deluxe può essere inquadrato nei canoni di un picchiaduro a scorrimento, ma rivela meccaniche ben più profonde e stratificate, tra combo da imparare e fasi di cool down da calcolare. L’errore è però sempre lo stesso, ossia la voglia di inserire più del necessario, abbondanza che finisce per complicare inutilmente quello che sarebbe stato meglio privare di eccessivi orpelli. Le mosse a disposizione di Daryl sono davvero tante e spaziano da attacchi ravvicinati, come pugni e fendenti con la spada – tirata fuori da non si sa dove – fino a quelli dalla distanza, come papere sparate da un arco – anche questo tirato fuori da non si sa dove – passando per colpi in grado di stordire il nemico, in un escalation di tecniche sempre più esagerate e prive di ogni logica. I tasti sono mappabili a piacere e la numerosità delle combinazione dovrebbe dar vita ad un combat system tecnico e appagante. Il condizionale è però quanto mai d’obbligo: i differenti tempi di cooldown – più lunghi per gli attacchi potenti, più corti per quelli più veloci – costringono il giocatore ad adottare strategie differenti, ma penalizzano il dinamismo dell’azione, facendo venir così meno quel tipico gusto da schiaffoni-sulla-faccia-a-tutto-quello-che-si-muove tipico dei beat’em up in 2d. I combattimenti sono inoltre penalizzati dall’intelligenza artificiale dei nemici: in titoli del genere è lecito non aspettarsi chissà quale comportamento da parte dei nemici, ma quelli di Super Daryl Deluxe sono davvero stupidi e in molti passaggi è più semplice avanzare semplicemente sfruttando il loro scarso acume per superare alcuni punti più ostici. Le boss fight rappresentano le sezioni più riuscite, propongono delle vere sfide e costringono il giocatore ad adottare schemi differenti, in un crescendo di pattern sempre più vari e complessi da fronteggiare. Nonostante alcuni difetti, anche i duelli vengono salvati da quello che il vero valore aggiunto dell’opera, ossia l’immaginario no sense creato da Dan e Gary, fatto da mosse sempre più esagerate e scollegate dalla realtà, valorizzate inoltre da animazioni fluide e ottimamente realizzate.

– Stile unico e fuori di testa

– Tanto umorismo e situazioni assurde

– Combat system variegato…

– Ritmi troppo altalenanti

– La storia si perde via in sottofondo

– Sistema di quest mal gestito

– … Forse fin troppo

6.5

Super Daryl Deluxe poggia soprattutto sulla sua direzione artistica folle ed esagerata, nata dal duo formato da Dan Plate e Gary Porter, abili nel tratteggiare e dare vita ad un multi-verso senza eguali, talmente assurdo da non sapere mai quale dimensione si celerà dietro la prossima porta. Daryl e i suoi assurdi compagni di viaggio valgono il prezzo del biglietto, ci sono svariate note positive, come il sistema di progressione e un combat system che di certo non passa inosservato ma, purtroppo, il titolo non è tanto bello da giocare quanto è bello da vedere. Le quest fumose e poco chiare azzoppano infatti il ritmo, così come i fin troppo lunghi dialoghi non premiano l’umorismo e le battute dette fra i banchi di scuola, mentre il filo della narrazione si perde a causa dell’eccessivo backtracking.

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