Recensione

Startopia

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a cura di Marco

Dopo la fine della gloriosa e vetusta Mir e la costruzione della più grande ISS, ovvero dell’International Space Station, ci dovevamo aspettare un titolo che prima o poi si occupasse delle stazioni spaziali.Ma le stazioni spaziali di Startopia non sono le stazioni scientifiche che ruotano in orbita attorno alla terra, ma sono delle isole del futuro dove attraccano navi spaziali da tutto l’universo e in cui si incontrano varie specie di esseri buffi e divertenti.L’idea nasce da uno spunto del film “2001 Odissea nello spazio”: nel filmato introduttivo troviamo una scimmia dall’area simpatica e un po’ tonta che si scontra con il grande monolite nero di kubrickiana memoria: solo che esso si rivela essere un mega distributore di ciambelle e dopo che l’umanoide vi ha dato un morso getta via la ciambella appena ottenuta che inquadrata nel suo volo si trasforma in una stazione spaziale a forma appunto di ciambella con il buco in mezzo.Fantasia malata dei programmatori!Ma a parte questo fine richiamo all’opera del maestro del cinema recentemente scomparso, il gioco si stacca completamente da una visione futuribile e tragica come quella di Kubrick: in realtà startopia è una simulazione come ve ne sono tante altre di gestione di grandi aziende: aeroporti, ospedali, parchi di divertimento ed addirittura la vita delle persone in tutti i suoi particolari o quasi sono già state oggetto di questo genere di giochi, ed in questo Startopia segue la formula classica di tutte le simulazioni, la differenza è l’ambientazione fantascientifica.Il nostro compito è quello di gestire al meglio una base spaziale, o meglio un segmento all’inizio di queste ciambellone spaziali. Le basi sono divise in 3 piani con differenti funzioni e 16 sezioni per ogni piano. Noi all’inizio ne controlleremo solo una al primo piano, poi man mano ci espanderemo e occuperemo le altre a volte pacificamente altre combattendo.Dovremo per fare questo gestire degli Scuzzer ovvero dei robot che gestiscono le varie strutture o che fanno la sorveglianza. Ma avremo anche a disposizione la possibilità di assumere gli alieni per i compiti in cui occorre un cervello più sviluppato.Come in ogni gioco di questo genere dovremo costruire le strutture base poi quelle secondarie e poi evolverle man mano, dovremo tenere conto delle esigenze e degli umori dei nostri dipendenti e dei visitatori della base, che se saranno contenti ci ripagheranno con la fondamentale energia per far funzionare la base.Un gioco classico nella sua costruzione ma alla fine questo genere rimane sempre avvincente!Insostituibile e molto simpatico è il nostro compagno di gioco, il computer VAL: in “2001 Odissea nello spazio” si chiamava HAL il computer che si ribella e che uccide l’equipaggio della stazione spaziale, ma qui niente di tutto questo: l’unica cosa che contraddistingue VAL è che anche lui ha un’intelligenza superiore e un carattere burbero e a volte simpaticamente odioso, anche se nasconde a volte delle esilaranti simpatie per le provocanti sirene aliene.Ma a parte le battute che VAL ci fornisce durante il gioco raccontando magari dei fatti accaduti nell’universo, come una vecchia zitella, il suo compito principale è quello di fornirci tutte le inidicazioni di gioco, e questo avviene sempre con la voce in italiano, una gran bella comodità, che ci evita fastidiose e noiose traduzioni istantanee, in cui magari se perdi il filo del discorso a causa di una parola incomprensibile devi ricominciare tutto daccapo.Complessivamente ben curata la grafica, anche se bisogna dire che per certi particolari siamo di fronte a un ottimo livello di dettaglio, mentre per altre cose, mi riferisco agli sfondi delle paratie della navicella le textures appaiono un po’ meno curate.Devo dire che in generale il movimento dei singoli personaggi è preciso, tenendo conto poi delle dimensioni ridotte che comporta la vista dall’alto, ed anche quando selezioniamo e zoomiamo automaticamente su di essa non si perde granché.Comunque la grafica in un gioco come questo ha la sua relativa importanza, perché comunque più che stupire deve colpire per la sua funzionalità, ed in questo alla Mucky Foot ci sono riusciti benissimo; per lasciarci a bocca aperta i grafici hanno pensato di utilizzare la presentazione, che mi risulta essere una sequenza animata delle migliori che abbia mai visto: peccato che duri poco!Per quanto riguarda la parte sonora, oltre che ai suoni classici di ogni cantiere che sono un po’ il classico dei giochi di questo genere, in cui si sentono spesso martellamenti ed altro, e che sono perfettamente realizzati anche stavolta, una menzione d’onore va al traduttore e allo speaker che hanno tradotto dall’inglese in italiano i dialoghi: oltre a risultare estremamente comodo è uno dei prodotti in cui la traduzione è proprio ben realizzata, al contrario di molte altre volte in cui per fretta di pubblicare il gioco o non vi si provvede oppure lo si fa solo parzialmente e magari anche male.Pochi comandi alla tastiera ed i mouse che la fa da padrone, rendono il gioco molto giocabile. I menù che appaiono sullo schermo non sono proprio immediatamente intuibile ma grazie al tutorial, anche se non si impara tutto, anzi credo che le nozioni fornite siano al contrario un po’ carenti, si ha comunque un allenamento nella costruzione delle strutture, nella gestione delle risorse dei materiali e umane (anche se sarebbe meglio dire aliene), nel commercio.Poi comunque a semplificarci la vita, almeno all’inizio del gioco, c’è VAL che come tutor è insostituibile.A chi piace il genere delle simulazioni non potrà dunque mancare questo titolo, sia perché come ultimo nato è un prodotto ancor più raffinato dei già molto curati predecessori sia perché è ambientato in una splendida realtà fantascientifica che molte volte fa morir dal ridere (è bello leggere ad esempio nelle schede degli alieni a nostro servizio i vari passatempi che hanno…).In più ad aumentare l’interesse per questo gioco dovrai gestire 9 differenti razze aliene, con differenti esigenze e costruire più di una quarantina di edifici. Ci sono inoltre moltissime missioni a disposizione e la possibilità di gioco in multiplayer fino a 4 giocatori.

HARDWARE

Configurazione minima: PII 350 Mhz, 64 Mb RAM, 350 Mb liberi su hard disk, scheda video: 3d 8 Mb.Testato con: P III 733 MHz 133, 128 Mb di RAM, Matrox G400 dualhead 32 Mb.

MULTIPLAYER

Possibilità di giocare in multiplayer fino a 4 giocatori.

bella l’idea di gestire una stazione spaziale e divertente il gioco anche grazie a spiritose battute, per di più in italiano!

la grafica in alcuni dettagli non è molto curata e il gioco talvolta può risultare un po’ ripetirivo, ma è un dato comune per le simulazioni di questo tipo.

8.5

Per tutti gli amanti del genere fantascientifico, che amano però anche una comicità demenziale: Startopia si rivelerà essere un ottimo prodotto, perché risulterà essere una simulazione mai noiosa, realizzata molto bene dal punto di vista grafico e della giocabilità, sempre piena di imprevisti e con una forte dose di humor, il che non guasta mai!

Voto Recensione di Startopia - Recensione


8.5