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Recensione

Star Wars Knights of the Old Republic 2 (Usa)

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a cura di Chomog

Pubblicato il 27/12/2004 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

9

Un rilevante passaggio di testimoneCirca un anno e mezzo fa la famosa Bioware riuscì a proporre nella categoria dei giochi di ruolo per Xbox e Pc un rilevante titolo che non passò di certo inosservato e che tutti i possessori, in primis della versione per la console Microsoft data la qualità del titolo e la scarsità di offerta di prodotti analoghi, portano ancora nel cuore.Pur essendo l’ennesimo prodotto videoludico sull’universo di Guerre Stellari, il titolo si distinse per la vastità e la varietà delle azioni e dei luoghi da visitare, una libertà che fu ben apprezzata da chi desiderava un gioco molto corposo e dall’innato carisma.Questo secondo episodio di KOTOR non è però sviluppato dai Bioware ma dalla neo-nata Obsidian Entertaiment, sorta dalle ceneri della scomparsa Black Isle che ha saputo regalarci in passato titoli di alto livello qualitativo come le saghe di Baldur’s Gate, Fallout ed Icewind Dale. I precedenti prodotti di questa casa erano stati realizzati in primis in grafica bidimensionale ed il lavorare con un motore grafico di un’altra software house ha fatto si che alcuni dei problemi, che definiremmo rilevanti, del primo capitolo non siano stati corretti; vedremo nel paragrafo tecnico quali sono e cosa realmente compromettono a livello del gameplay.

La Repubblica in rovinaKnights of the Old Republic 2 è ambientato 5 anni dopo gli eventi narrati nel primo episodio. Ciò che ci si presenta è una Repubblica degenerata in anarchia dove i Jedi sono ormai dispersi dopo la sanguinosa guerra civile. Noi, nei panni del protagonista del gioco, siamo uno degli ultimi rimasti e dovremo prima di tutto ritrovare in noi stessi i valori morali e i poteri tipici del cavaliere Jedi, superiori a quelli di un comune essere vivente, cosa che non accadrà prima delle 8-10 ore di gioco. Questo passo indietro permette a chi non ha giocato il primo capitolo di iniziare da zero la creazione del personaggio, di crescerlo e vederlo migliorarsi man mano che esegue azioni, affronta combattimenti furiosi o risolve enigmi e sotto-missioni; è poi decisiva, ai fini della storia, la scelta di seguire la strada della luce o quella dell’oscurità, scelta che condizionerà anche le sorti dei nostri compagni di battaglia e dell’universo intero.E’ gradevolissima questa visione del personaggio. I programmatori del gioco ci fanno capire come, tanto nella virtualità quanto nella vita vera, volere è potere e come le azioni di un individuo possano realmente plasmare con la forza o con l’onore la vita di coloro che lo circondano.La trama può inizialmente riportare alla mente gli avvenimenti accaduti dopo il 1870 in Giappone, quando i samurai rivoltosi non vollero abbandonare il bushido e la spada nonostante le truppe dell’imperatore Meijii tentassero, poi riuscendoci, di annientarli; è il lottare contro il cambiamento della società cercando di plasmarla a nostro volere.

Amici ritrovatiSe al principio la storyline sembra slegata da quel che è accaduto nel primo episodio, proseguendo nel gioco e visitando i sette pianeti che ospitano razze e culture diverse tra loro potremo incontrare visi familiari che avevamo imparato a conoscere in passato.Come in Final Fantasy X–2, il vedere “cosa è accaduto dopo” appaga il videogiocatore che gusterà e vivrà ancor meglio la corposità e lo spessore del gioco. Il nostro personaggio poi con il suo carisma potrà conquistare o meno le simpatie degli NPC e farli unire al proprio party con strategie differenti, quali l’approccio diplomatico, l’utilizzo dei nostri poteri mentali (il famoso “use the force”) o grazie alla nostra fama ed al nostro nome. Come nel passato potremo creare il nostro alter-ego personalizzandolo sia come caratteristiche, scegliendo una delle sei classi già impostate o attribuendo a nostro piacere i punti delle statistiche (creando così una nostra personalissima categoria di appartenenza), che a livello estetico, proponendo l’immagine che abbiamo del possibile protagonista di The Sith Lords.Sono presenti nuove armi, personaggi e poteri della “forza” da utilizzare sia durante le sessioni di esplorazione che nei combattimenti veri e propri, una sorta di real time battle con la possibilità di metter in pausa, coma accadeva nei titoli dei Black Isle, e pianificare delle strategie al momento in tutta calma; questo sistema di battaglia si rivela ottimamente realizzato e permette di gustarsi splendide azioni che ricordano le atmosfere dei films della saga, pianificandole tranquillamente qualche attimo prima.Ogni tipologia di personaggio che si unirà al party diviene necessaria per superare le molteplici situazioni che ci si presenteranno: un drone, ad esempio, sarà indispensabile per l’hacking di un sistema informatico o per colpire precisamente un obiettivo, mentre un cavaliere Jedi sarà quasi imbattibile, grazie alla sua spada laser, nel deviare i colpi dei blastatori e nel combattimento corpo a corpo. In alcune sessioni, poi, dovremo abbandonare il nostro personaggio principale e utilizzare necessariamente alcuni membri del party; di particolare menzione sono i droidi HK-47 e T3-M4 che rappresentano in questi due episodi di Knights of the Old Republic C3-PO ed il simpaticissimo R2-D2.La storia è molto coinvolgente e ricca di colpi di scena. La sensazione dataci è che effettivamente siamo noi con le nostre azioni a crearla, senza doverla semplicemente vivere seguendo uno schema prefissato, come avviene in alcuni japan-rpg. La longevità del titolo è piuttosto alta: per un completamento vicino al 100% sono richieste circa 65-70 ore di gioco, un lasso di tempo sicuramente rilevante e che ripagherà l’acquirente per l’investimento fatto.

Gli errori del passato sono anche quelli del presenteTecnicamente, pur essendoci delle migliorie negli ambienti che appaiono più grandi, strutturalmente più complessi e con una ricchezza di dettaglio superiore, i modelli poligonali dei personaggi presenti non sono all’altezza delle ultime produzioni per Xbox che abbiamo potuto gustare in questi mesi, quali Fable, Sudeki, Ninja Gaiden o il recente Dead or Alive 2 Ultimate (quest’ultimo davvero impressionante). Ritroveremo quindi quello già proposto da Bioware sia nel bene che nel male.Presenti i pregi che erano già stati di nostro gradimento, come la riflettenza delle armature dei droidi o da combattimento, o gli ancora attualissimi gli effetti speciali, appaganti e che non rendono mai confusa l’azione che avviene a schermo. Stupende le particelle dei raggi laser che si scompongono e di disperdono sulle armature, o le spade laser che seguono nelle movenze le spettacolari animazioni delle acrobazie dei cavalieri Jedi. Ma presenti anche le note negative riscontrate nel passato titolo. Segnaliamo quella forse meno influente, i lunghissimi caricamenti che affliggono anche le cut-scene infrangendo il fluire del gioco e che rendono il gameplay molto noioso, caricando ogni volta gli scenari, specialmente in quelle missioni dove dovremo correre da un luogo ad un altro. Difetto principale è sicuramente il frame rate instabile, che arriva ad essere davvero deludente nelle battaglie fra tanti personaggi e con tanti effetti speciali a schermo come i raggi laser o le esplosioni. Sarebbero stati preferibili combattimenti tra party meno numerosi ma un’azione più fluida e stabile.Ottimo il comparto sonoro, con le stupende interpretazioni nel doppiaggio dei personaggi e le musiche che riportano alla mente i films della saga, così come gli effetti sonori. Qualcosa di sicuramente già sentito negli ultimi 20 anni ma che all’appassionato della serie non potrà che far piacere.

– Il miglior gioco di ruolo occidentale per Xbox

– Un universo sconfinato da visitare

– La storia che segue l’azione del videogiocatore

– Framerate instabile

– Modelli poligonali non al passo con il tempo

– Caricamenti snervanti

9.0

Se il primo episodio di KOTOR aveva ricevuto per trama e qualità del gameplay numerosissimi premi, il passaggio di testimone tra Bioware e Black Isle non ha di certo intaccato il vecchio schema, anzi lo ha minimamente ampliato per la sua particolare qualità, quella libertà di azione e quel creare da noi la storia del gioco e non seguendo uno schema prefissato.

The Sith Lords rappresenta il miglior esempio di gioco di ruolo occidentale per Xbox, in arrivo in primavera in versione PAL sulle vostre fide console Microsoft.

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