Recensione

Star Wars Battlefront: Orlo Esterno

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a cura di Doctor.Oz

Star Wars: Battlefront ha fatto discutere molto di sé, fin dal primo momento in cui si è affacciato nei negozi e negli store digitali di tutto il mondo. Cavalcando l’entusiasmo crescente per l’epica saga di George Lucas, EA e DICE hanno presentato un prodotto valido sotto certi aspetti ma carente sotto altri, primo fra tutti la varietà dei contenuti. Seppur nei cinque mesi dall’uscita ad ora, gli sviluppatori hanno fornito un supporto costante, andando a rilasciare periodicamente aggiornamenti di mappe e modalità, era comunque arrivato il momento di tirar fuori il primo dei quattro DLC che, nel corso dell’anno, andranno a comporre il mosaico completo dell’intero Season Pass. In accesso anticipato per i possessori di quest’ultimo e disponibile in vendita singola al prezzo di 14,99 euro a partire dal 5 aprile, Orlo Esterno ha presentato ai giocatori quattro nuove mappe, due nuovi eroi, un aumento del level cap, due nuove armi e una nuova modalità di gioco. Ad un primo sguardo, si tratta di un piatto decisamente ricco per i fan di una delle saghe più fortunate della storia. Volete sapere se questo primo DLC ci è piaciuto? Continuate a leggere e che la Forza sia con voi.

“Se ti raccontassi la metà di quello che ho sentito su Jabba The Hutt ti prenderebbe un cortocircuito”
È il caldo torpore dei soli gemelli di Tatooine quello che sentite sulla pelle, un pianeta posto ai confini della galassia, troppo spesso vittima di predoni e feccia della risma più bassa. Un pianeta come molti altri, posizionato sull’Orlo Esterno della galassia, così lontano e difficoltoso da raggiungere che perfino lo stesso Impero ha difficoltà nel controllarlo. Proprio per questo, al di sopra dell’autorità dell’Imperatore stesso, si ergono le figure di alcuni avidi e potenti signorotti locali; tra questi, uno tra i più spietati è sicuramente il viscido e corpulento Jabba, il Signore degli Hutt. In pratica, una premessa più che interessante per far ardere di nuovo l’interesse nel cuore dei videogiocatori, soprattutto quelli che da sempre hanno sognato di poter esplorare i luoghi della mitica prima trilogia. Dunque, partiamo dalla parte più succosa e, forse, la più attesa di questo DLC: le mappe. Le mappe presentate in questo DLC sono quattro in tutto, due ambientate nel palazzo stesso di Jabba, e altre due ambientate nelle raffinerie del pianeta industriale Salluust. Dimenticate le immense distese di Jakku e di Hoth, perché qui avremo a che fare con ambienti stretti, dedicati a rapidi e letali battaglie corpo a corpo e a modalità a ranghi ristretti. Nelle partite che abbiamo fatto, ciò che ci è saltato subito all’occhio, soprattutto in Palazzo di Jabba e Garage del Palazzo, è stata la fedeltà nella ricostruzione degli ambienti ideati da Lucas in Episodio VI – Il Ritorno dello Jedi. Più e più volte la nostra attenzione è stata rapita dallo scontro in atto per buttare un occhio qui e lì, lasciandoci trasportare dai ricordi della trilogia cinematografica. Gli enormi vascelli del Signore degli Hutt, la fossa del mortale Rancor, il decoro in cui Leila da schiava si dibatteva per liberarsi dalle catene di Jabba: sembra incredibile, ma il tutto è ricreato ad un livello talmente maniacale da far scolpire negli occhi di chi gioca l’amore che DICE ha messo nel progettare questi ambienti. Più di una volta, l’immersione è stata totale. Diverso è il caso delle due mappe ambientate su Salluust, leggermente più anonime, in cui i programmatori hanno avuto carta bianca e la possibilità di creare ambienti ex novo. Nonostante non siano riprese da famose scene del film, la Raffineria SoroSub e Conduttore SoroSub offrono spunti artistici e strategici interessanti, con ambienti dinamici che al minimo errore del giocatore possono rivelarsi letali. Tutte le mappe presentano più livelli, permettendo un approccio alla battaglia molto tattico e mai banale, soprattutto in quelle più piccole come Palazzo di Jabba, perfette per rapide partite in modalità Eliminazione. 

“Non ci sarà alcuna trattativa!”
Altra novità che mette abbastanza carne sul fuoco, è quella rappresentata dai Contratti degli Hutt, incarichi specifici che potremmo riscattare direttamente da Jabba in persona. Difatti, in questa nuova sezione sbloccabile solo a partire dal livello 12, potremmo intraprendere degli incarichi ben specifici da portare a termine durante le partite disputate. In cambio di qualche migliaio di crediti, una volta completate le missioni assegnateci, avremo diritto a sbloccare nuovi armamenti come ad esempio il letale fucile Relby-10, la veloce pistola Dt-12 e alcune nuove carte equipaggiamento. Lo Stimolatore Adrenalitico o la nuova Granata Dioxis cambieranno spesso la strategia di gioco, soprattutto nei momenti più concitati della partita. Oltre all’aggiunta di equipaggiamenti e alla maggiorazione del level cap, che ricordiamo passa da 50 a 60, DICE ha aggiunto anche una modalità nuovissima di zecca nel suo Orlo Esterno. Stiamo difatti parlando della modalità Estrazione, ovvero di come i Ribelli proveranno ad appropriarsi di un prezioso carico che l’Impero cercherà a tutti i costi di recuperare. Ovviamente, come Battlefront ci ha già insegnato in mappe come quella di Jakku, i compiti saranno ben differenti per ogni schieramento. I Ribelli dovranno scortare il prezioso carico lungo la mappa ben differenziata in tre checkpoint in un tempo ben preciso; ad ogni checkpoint guadagnato, si aggiungerà del tempo bonus. Il compito degli stormtrooper sarà quello di impedire l’avanzata dei Ribelli, concentrando il fuoco verso i nemici che stanno scortando il carico. Per chi già la conoscesse, la modalità di gioco ricorda un pochino da vicino la modalità Salvaguardia già vista in Black Ops 3. La strategia vincente per i Ribelli sarà quella di avanzare in modo compatto, spalla a spalla, evitando comportamenti da lupi solitari. Ovviamente questo creerà una concentrazione di fuoco nemico non indifferente: il fuoco di sbarramento degli Imperiali dovrà essere violento e continuo, se si vorrà impedire ai Ribelli di chiudere presto la partita. Seppur questa modalità spesso generi caos e confusione soprattutto ai poveri, eroici, martiri delle prime linee, creerà il più delle volte spettacolari e pirotecnici combattimenti e tanto, tanto divertimento. Nelle nostre prove non sono di certo mancate partite finite prematuramente, con molti giocatori che abbandonavano i propri posti per andate a fare lavoro sporco da sniper qui e lì. A dire il vero sono state molto poche queste partite falsate, superate in gran numero dalle quelle in cui l’adrenalina e l’eccitazione per essere sopravvissuti ad una granata o ad un colpo di blaster era alle stelle. In pratica, non si arriva in paradiso se non si è disposti ad attraversare l’inferno. 

“Oonta goota, Solo?
Ma passiamo alla parte che più ha scatenato negli ultimi mesi le totoscommese dei giocatori, e cioè la scelta dei nuovi eroi a scendere in campo. Nonostante i vari Chewbecca, Lando e Ammiragli vari siano ancora disponibili dall’uscita, la scelta è caduta su due personaggi minori ma comunque ben conosciuti dal grande pubblico: Greedo, il nostro preferito, ed il simpatico Nien Numb. Chiunque abbia visto il primo, immortale, episodio della saga di Lucas, Star Wars IV – Una Nuova Speranza, non può di certo non ricordare l’odioso mercenario ucciso da un preciso colpo di blaster da Han Solo nella cantina di Mos Eisley. Di certo non una delle apparizioni più memorabili di un villain all’interno di un film, ma di certo quella da cui da quel momento in poi si è andata a costruire la leggenda di Han Solo. Nonostante le animazioni siano riprese molto similmente da personaggi a lui simili come Boba Fett o lo stesso Solo, Greedo ci è piaciuto per le sue abilità abbastanza peculiari che lo rendono divertente da giocare. Greedo può attivare il talento Fiducia, e cioè l’abilità per la quale quanti più nemici uccideremo quanto più la nostra granata Dioxis diventerà potente, fino a essere una sorta di Implosore Termino. Questo, più le abilità Sensi Sviluppati, che ci permetterà di vedere tutti i nemici attorno a noi, e Colpi Precisi, una mortale raffica di colpi, rende Greedo un personaggio votato all’attacco e al massacro barbaro dei Ribelli che ci si porranno di fronte. Ma occhio, però: le sue scarse abilità difensive lo rendono un bersaglio facile soprattutto per i cecchini e i giocatori armati pesantemente. L’altro personaggio presente nel DLC, è il sallustiano Nien Numb, già visto in ben due occasioni nell’universo cinematografico di Star Wars: in Episodio VI come co-pilota di Lando, e in Episodio VII, alle prese con un X-Wing. Di certo un personaggio non troppo carismatico, che compensa il tutto con una spontanea dose di simpatia che incontra molto bene il suo aspetto buffo e, perché no, quasi goffo. Al contrario di Greedo, Nien Numb è un personaggio di supporto, forse un pelo più noioso quando si tratta di utilizzarlo rispetto alla sua controparte malvagia. Votato al combattimento dalla distanza perché dotato di un Cannone ad impulsi rapido, può essere utilizzato al meglio nel momento in cui c’è da difendere. Attraverso la Bomba di Prossimità e la Torretta Potenziata, riusciremo a fare parecchie uccisioni a patto di rimanere coperti nelle retrovie, aspettando l’Impero ed intralciando e rallentando gli stormtrooper nelle loro avanzate.

– Design delle mappe ispirato

– Interessanti nuove armi ed abilità

– Il gameplay guadagna freschezza

– Non propriamente economico

– Asset degli eroi riciclati

– Manca una nuova modalità per i combattimenti in grande scala

7.5

Dare un giudizio, e dunque un voto complessivo ad un prodotto del genere, nella fattispecie il primo dei quattro DLC presentati per lo Star Wars Battlefront di DICE, è sempre cosa ardua. Onestamente, il DLC ci è piaciuto e anche tanto, soprattutto per la varietà che ha improntato all’interno di un gameplay che languiva un po’, in buona parte rinfrescato dopo solo cinque mesi dall’uscita. Certo, il prezzo potrebbe essere proibitivo se pensate di comprarlo separatamente, anche se si attesta largamente sui prezzi di altri DLC per sparatutto. Probabilmente l’acquisto del Season Pass potrebbe essere la soluzione migliore, ma bisognerà riscontrare se nel futuro prossimo di EA la qualità generale continuerà ad attestarsi su questi buoni livelli. Orlo Esterno è senza ombra di dubbio una piacevole aggiunta al già buono Star Wars: Battlefront, e probabilmente chi ha amato questo titolo dovrà valutarne seriamente l’acquisto.

Voto Recensione di Star Wars Battlefront: Orlo Esterno - Recensione


7.5