Il Verdetto di SpazioGames
Se siete nati nei gloriosi anni ottanta, oppure negli anni novanta ma eravate videogiocatori precoci, tra i vostri ricordi d’infanzia più felici ci sono sicuramente le giornate passate davanti allo schermo in compagnia delle avventure punta e clicca. Purtroppo però, dopo gli anni d’oro degli adventure games conclusisi con il fantastico Grim Fandango, arrivò “la crisi” e per anni i protagonisti di alcuni dei giochi più memorabili della storia sparirono dagli schermi.Fortunatamente nell’intrattenimento le inversioni di tendenza sono una cosa comune e negli ultimi anni svariate software house hanno ripreso in mano il genere, continuando il lavoro fatto da Lucasarts quando ancora sfornava classici senza tempo. I primi a riuscire davvero nell’opera di rilancio delle avventure sono stati gli sviluppatori di Telltale Games, nati nel 2004 proprio da una costola di Lucasarts. A questo gruppo di programmatori era affidata la produzione del seguito di una delle più divertenti punta e clicca della storia, Sam & Max: Hit the road. Il succitato gioco, Freelance Police, venne cancellato ma gli sviluppatori non si diedero per vinti, fondarono una nuova compagnia, acquistarono i diritti di produzione della serie dal suo creatore, Steve Purcell, e decisero di riportarla ai suoi antichi fasti.Telltale è però una software house atipica, non sviluppa 2 o 3 giochi all’anno ma uno al mese. Le loro avventure sono di natura episodica, a basso costo e acquistabili su internet.Con Sam & Max la cosa è stata portata all’estremo e siamo così arrivati addirittura alla terza stagione. L’ultimo nato della serie è Sam & Max: The Tomb of Sammun Mak, seconda avventura della season 3, un’avventura spassosissima come tutte quelle che l’hanno preceduta.
Mi fai scompisciare piccolo amicoThe Tomb of Sammun Mak comincia pochi secondi dopo la conclusione di Penal Zone, nel locale caldaia dove avevamo lasciato i nostri eroi. Qui i due scoprono due scheletri molto simili a loro e, dopo essersi resi conto di non essere cadaveri, trovano un vecchio proiettore con 4 bobine in grado di spiegare la storia di quelle vecchie ossa in posa plastica.I corpi appartengono nientepopodimeno che agli antenati di Sam & Max, Sammeth & Maximus, anch’essi coinvolti nella ricerca della scatola dei giochi del diavolo (su cui verte tutta la terza stagione) e in tutto e per tutto identici ai loro pronipoti, eccetto che per due baffi molto mascolini in bella mostra sul cagnesco detective. In questo capitolo, quindi, non controllerete i due soliti protagonisti ma i loro progenitori, rivisitando la loro storia grazie al proiettore.
Non c’è caso che un cane con i baffi e un coniglio con poteri psichici non possano risolvereThe Tomb of Sammun Mak presenta lo stesso schema di controllo dei capitoli che l’hanno preceduto. Il giocatore gestisce direttamente Sammeth che si può spostare con la tastiera o con il mouse, per il resto si tratta di una normalissima avventura punta e clicca con completa di tutti i clichè del genere. La vera novità sta nei poteri psichici di Max. All’inizio della terza stagione, infatti, il simpatico coniglio aveva acquisito una serie di abilità mistiche e sembra si tratti di una caratteristica genetica visto che anche il suo antenato ne è dotato.Come in The Penal Zone, quando si utilizzano i poteri di Maximus la visuale passa in prima persona. Questa volta il coniglio ha la capacità di parlare attraverso cose e persone tramite un magico bambolotto da ventriloquo, il potere di entrare insieme al suo compare all’interno di un barattolo magico di noci e il potere di proiettare la sua coscienza nel passato o nel futuro. Le abilità di Maximus vengono utilizzate spesso per risolvere i vari enigmi del gioco ma, mentre i puzzle che necessitano dei primi due poteri sono davvero ben congegnati, quelli che richiedono di viaggiare nel tempo lasciano un po’ perplessi. In pratica si può scegliere di giocare l’avventura partendo da uno qualunque dei quattro spezzoni di cui è composta. Non si tratta di un modo per saltare i capitoli nel caso si rimanga bloccati da qualche parte, spostarsi nel tempo è obbligatorio per avanzare poiché alcuni spezzoni presentano indizi o soluzioni della parte precedente. L’idea di fondo è interessante, ma l’esecuzione è risultata alquanto confusionaria, visto che non si tratta di enigmi particolarmente ardui ma solo di costrizioni che obbligano a vivere la storia esplorando i capitoli in modo disordinato. Non che questo rovini l’esperienza per carità, ma lascia un po’ disorientati alle volte.
Yeees?The Tomb of Sammun Mak ripropone prevalentemente personaggi già apparsi in altri episodi della serie, da sottolineare il ritorno del fastidiosissimo Jurgen e della fin troppo matura Baby Amelia Earhart. Le battute sono esilaranti e il doppiaggio (in inglese) è eccezionale per tutta l’avventura. Dal punto di vista grafico non c’è nulla di stupefacente ma lo stile cartoonesco di personaggi e ambientazioni è molto carismatico e vivace. L’ultima storia di Sam & Max dura circa 4 ore, non molte, ma si tratta pur sempre di una singola parte della terza stagione, inoltre il costo complessivo delle puntate è molto basso.
HARDWARE
Requisiti di sistema– Processore da 2 GHz– 1 GB RAM– Scheda grafica compatibile con DirectX 8.1 – Windows XP o più recente
– Esilarante
– Gli enigmi sono ben fatti e mai eccessivamente complessi
– Ottimo doppiaggio
– Sam & Max sprizzano carisma da ogni poro
– Breve
– Gli enigmi basati sullo spostamento temporale sembrano un po’ forzati
– Non è localizzato in italiano
8.0
Telltale sembra non sbagliare un colpo. Finora tutti gli episodi della serie di Sam & Max (e di Monkey Island) da loro prodotti si sono rivelati di qualità eccelsa e The Tomb of Sammun Mak non fa eccezione. Si tratta di un’ottima avventura, divertente, con enigmi intelligenti, personaggi fantastici e trama interessante. Se avete la passione del punta e clicca e una buona conoscenza della lingua inglese non dovreste farvi scappare la terza stagione di Sam & Max e, considerando il costo davvero limitato, nemmeno le stagioni precedenti.