“Music Reactive Games” è uno dei modi per definire quel genere di giochi, che può spaziare dallo sparatutto al platforming, nel quale scenari, effetti video e addirittura la difficoltà del gameplay, variano attivamente in relazione al ritmo pulsante della colonna sonora.
Pur non essendo una categoria particolarmente presente sul commercio, alcuni esponenti sono riusciti a farsi notare e a diventare quantomeno noti. Riuscirà Rush Bros. Nella stessa impresa? Probabilmente… no.
Piattaforme da saltare e due fratelli… beh! Parliamo sicuramente di…
Rush Bros è un videogame sviluppato da
Xyla Entertainment, che rientra a tutti gli effetti nella categoria side scrolling platform, con la peculiarità aggiuntiva di avere alcuni elementi dello scenario e del gameplay in grado di reagire alla musica.Protagonisti del titolo sono due fratelli DJ assai meno carismatici dei due idraulici ben più famosi. Il giocatore prende i panni di uno solo dei due, all’unico scopo di condurlo verso il traguardo nel minor tempo possibile in un percorso irto di ostacoli di ogni genere. A questo solo, ma non semplice obiettivo, si aggiunge la sfida del tagliare la linea a scacchi prima del fratello rivale, sebbene questo avvenga solo in multiplayer. Con una scelta evidentemente “ispirata a”, infatti, il Player 1 prende sempre e solo i panni del solo DJ rosso, mentre in multiplayer l’avversario viene visualizzato nei panni del fratello blu, un modesto recolor del primo.
Il gioco prevede una quarantina di livelli più uno bonus nei quali i due protagonisti cambiano, lasciando il posto alle caricature della coppia guest-star composta da Erez Eisen e Amit Duvdevani, i fondatori di Infected Mushroom, ovvero il gruppo autore dei brani dubstep a corredo del titolo, personaggi peraltro paradossalmente molto più caratteristici dei due anonimi fratelli protagonisti.A variare l’esperienza di gioco nell’arco dei 41 percorsi sono i differenti ostacoli presenti: da semplici piattaforme semoventi, a globi di plasma sparati da torrette a soffitto, passando per laser colorati senza dimenticare presse, molle o pavimenti pungenti, sono molti i modi in cui riuscirete a morire decine di volte, almeno finché non imparerete a tarare salti e scivolate. Queste due manovre sono di fatto le uniche due a disposizione del giocatore, se non contiamo il wall jump, utile soprattutto per salire verso l’alto negli scenari ad estensione verticale, o per evitare cadute verso le immancabili trappole.Unica peculiarità capace di risollevare dalla totale monotonia il gioco, peraltro solo in parte come vedremo poi, è proprio la musica, giacché è il ritmo di quest’ultima a scandire i tempi di attivazione di trappole ed ostacoli.
The Sound of DubstepMolti forse non li conosceranno, ma gli Infected Mushroom hanno all’attivo una decina di album, oltre che un tour di date serrate in corso proprio nel momento in cui scriviamo, che include anche l’Italia. E’ proprio ai fan del gruppo o di generi musicali movimentati in generale che la colonna sonora di
Rush Bros. darà un motivo in più per resistere alla noia che pervade il gioco già dopo qualche minuto. Fortunatamente, anche chi non si definisce fan di questa categoria musicale potrà trovare un barlume di interesse nell’affrontare il titolo, grazie alla modalità di importazione di brani dalla propria libreria di Mp3 o OGG, funzione immancabile in questo genere di giochi.Abbiamo provato a caricare proprio un po’ di tutto – sebbene dovendo superare le difficoltà del browser di dati del gioco, che per qualche ragione non ha facilmente accesso a banali cartelle del sistema operativo, compreso il desktop nel momento in cui scriviamo – traendo qualche minima soddisfazione dall’affrontare i livelli al ritmo di brani conosciuti e quindi più familiari. E’ comunque evidente che la scala cromatica usata per il reparto grafico, lo stile dei disegni, e l’ambientazione dei fondali statici in generale, riporti a generi discotecari abbastanza definiti, risultando in mix abbastanza stranianti quando si tenta di affrontare i livelli su basi musicali troppo diverse. Quanto sicuramente caratterizza il titolo, purtroppo negativamente, è che proprio alla caratteristica portante, e probabilmente unico motivo della sua esistenza, è stata data una rilevanza marginale. Abbiamo giocato in passato a sparatutto dove la quantità dei nemici, la velocità dei boss o la frequenza e dimensione dei raggi sparati dalla nostra astronave, erano direttamente influenzati dal ritmo musicale. Abbiamo affrontato titoli nei quali era invece la coordinazione nei salti del protagonista a dettare le note, ed altri ancora in cui erano le esplosioni o la morte dei mostri nemici a generare suoni ed effetti visivi. In
Rush Bros. unica cosa a variare a tempo di musica è il ritmo degli ostacoli, e considerando che la colonna sonora originale è perlopiù tutta basata sulla stessa ritmica, si fa davvero fatica a capire cosa stia effettivamente cambiando a tempo di musica e cosa no. Per comprenderlo al meglio, abbiamo dovuto forzare il test, caricando canzoni di genere molto diverso tra loro, passando addirittura dal metal al neo-melodico, per poi cambiare la traccia audio ripetutamente durante una partita e osservando la risposta dello scenario e delle interazioni. Il risultato s’è notato, ma assai timidamente e sicuramente non in maniera cosi determinante da far cambiare l’approccio del giocatore alla sfida. Si sarebbe potuto fare ben di più per rendere questa caratteristica molto più protagonista.
Attenzione: sconsigliato dosaggio elevatoNell’arco dei 41 livelli, i giocatori verranno bombardati di stimoli audio-visivi quali luci lampeggianti e suoni ripetitivi, tentando di evitare un attacco epilettico che impedirebbe loro di raggiungere l’uscita del livello in piena salute. Ci permettiamo una battuta in questo senso, sebbene si tratti di un argomento serio, proprio per mettere in allerta chi realmente selezionasse le proprie esperienze di gioco in base alla quantità di messaggi luminosi che questi trasmettono.
Rush Bros fa di colori acidi, variabilità cromatica continua e velocità delle immagini su schermo il suo cavallo di battaglia, e a differenza di altri giochi di genere similare, citiamo ad esempio il buon
Beat Hazard per periferiche mobile, non offre alcuno slider per regolare a piacimento l’intensità di tali effettistiche, obbligando il videogiocatore a subirne passivamente gli impulsi.Vi sono, inoltre, aree dove il personaggio comandato dal giocatore, si trova a rimbalzare forzatamente tra molle e catapulte appositamente posizionate, ad altissima velocità e senza possibilità di reazione, che portano a movimenti incontrollabili su schermo e a inquadrature estremamente movimentate.Se aggiungiamo che, in termini di gameplay, vengono offerte anche zone nelle quali per superare specifici ostacoli è necessario compiere salti millimetrici, e che in caso di morte si riappare in meno di un secondo pochi metri virtuali prima del decesso, è facile immaginare la furiosità con la quale si può arrivare a correre, saltare, morire, rinascere, correre, scivolare e via dicendo, soprattutto dopo aver raccolto un qualche bonus che doni supervelocità o doppi salti potenziati. Cercando di rallentare i ritmi per apprezzare la resa visiva, si resta comunque abbastanza a bocca asciutta. Le schermate di gioco sono composte principalmente da fondali bidimensionali semi-statici, resi poco più movimentati solo da qualche elemento in movimento ed effetti luminosi qua e la. Piattaforme ed ostacoli sono tracciati con forme e geometrie semplici, caratterizzate da colori acidi, mentre il protagonista, perché di uno si tratta essendo il “fratello” una semplice ricolorazione, vanta pochissimi frames di animazione, tanto da risultare piuttosto legnoso e goffo. Evidentemente l’attenzione dei grafici non è stata dedicata tanto alla cura del dettaglio, quanto alla scelta stilistica generale, soggettivamnte apprezzabile o meno ma sicuramente lontana dall’opera artistica di altre produzioni indie, in relazione alla leggerezza del motore, al fine di mantenerne alta la velocità. Proprio per questo ci siamo stupiti quando, andando ad indagare sui pareri della community, abbiamo letto di giocatori vittime di lag online e di scatti evidenti anche in single player, su sistemi potenti. Il nostro buon PC ci ha consentito di giocare senza scatti, anche se alcuni cali di prestazione negli scenari più movimentati si sono scorti, cosa che fa pensare, considerando che sulla stessa macchina abbiamo provato a giocare, con buoni risultati, anche titoli AAA ad alto impatto grafico.
Multiplayer, aiutaci tu..E’ proprio di questi tempi che il discorso multiplayer-si multiplayer-no, è diventato argomento di discussione. Molti sono gli sviluppatori che, negli ultimi anni, hanno deciso di inserire modalità multiplayer poi dimostratesi inutili ed accessorie, solo per poter dire che “il multiplayer c’è”, sperando che questo facesse guadagnare qualche punto alla rigiocabilità. Pochi altri sono invece i titoli che hanno avuto il coraggio di preservare la loro natura di single player concentrandosi sulla qualità degli elementi dedicati a un solo giocatore e tralasciando volutamente, del tutto, il comparto multi giocatore. Il titolo di Xyla Entertainment non rientra in nessuna delle due categorie appena citate, facendo del multiplayer, probabilmente, l’unica ragione nel voler dedicare a Rush Bros più di un’ora di gioco, al fronte di un single-player dalla vita breve.Come dicevamo inizialmente, infatti, se il giocatore solitario si trova unicamente ad affrontare il tempo e la propria abilità, giocando in compagnia a schermo diviso o su internet, è possibile affrontare un avversario umano aggingendo un po’ di pepe in più. L’interazione tra i due fratelli, in questo caso, non si limita a vedere la presenza del concorrente sul proprio schermo, ma anche all’utilizzo di bonus sparsi qua e la negli scenari, che donano buff e miglioramenti a se’ stessi, cosi come malus ai nemici. Se consideriamo che tra i bonus multiplayer persiste la già citata supervelocità, e tra i malus si annovera persino un’invasivissima inquadratura capovolta dello schermo, potete immaginare quanto complicata e talvolta disturbante, possa diventare l’esperienza di gioco a due giocatori.Sarebbe probabilmente bastata una modalità Single Player da affrontare contro un’IA nemica e magari, ma qua si tratta di qualcosa di ben più elaborato, dare modo ai giocatori di creare scenari con un apposito editor per poi condividerli con la community, per donare una rigiocabilità ad un titolo che, cosi com’è, rischia di far perdere interesse in poco, poco tempo.Dobbiamo peraltro segnalare, per dovere di cronaca, che durante tutti i due giorni di test avuti a disposizione dal rilascio, abbiamo trovato un solo giocatore presente online, unico speranzoso videogiocatore dalla nazionalità sconosciuta, che ha atteso solitario nella stanza di gioco fino ad averci visto entrare. Chiunque tu sia, nel mondo, ti ringraziamo per l’intensa ora di gioco e ti auguriamo una serena guarigione.
MULTIPLAYER
E’ possibile giocare in multiplayer sugli stessi scenari dedicati al giocatore singolo, contro un unico avversario online o a schermo diviso.La modalità multiplayer aggiunge bonus e malus da utilizzare contro lo sfidante.
– Buona colonna sonora, se piace il genere
– Stile accattivante, a modo suo
– L’idea non era male
– Meccaniche music-based marginali
– Può risultare frustrante
– Attenzione agli stimoli audio-video
Rush Bros. è un platform con caratteristiche che lo fanno rientrare nella categoria dei pochi music reactive games, genere al quale non porta nulla di nuovo o particolarmente di rilievo.
Solo se gli sviluppatori sapranno rimettere mano al codice di gioco, ottimizzandone la fluidità e migliorando in maniera corposa la relazione tra musica e scenario in un futuro aggiornamento, il titolo saprà elevarsi dalla massa dei tanti altri modesti platform sul mercato.
Allo stato attuale, se non si considera la sua marginale reattività alla musica, abbiamo per le mani un titolo qualunque, che non solo si piazza tra i platform modesti, ma anche sotto, a causa di un single player estremamente monotono e un multiplayer capace di generare interesse solo per poche mezz’ore, se si ha la fortuna di trovare sfidanti.
A chiunque volesse provarlo, visto anche il basso costo, consigliamo di vedere prima qualche video-gameplay, per evitare brutte sorprese, soprattutto a causa della grande quantità di stimoli audio-visivi.