Recensione

Romancing SaGa 2, recensione del jrpg di Square Enix

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Tra la pletora di remake, riedizioni e titoli che gli utenti Switch probabilmente hanno già giocato su altre piattaforme, diversi ottimi esperimenti sono fioccati nel corso di questo primo anno di vita. Tra le riproposizioni di titoli riadattati alla caratteristiche della console e l’arrivo di altri giochi che sembrano cuciti su misura per la macchina Nintendo, non mancano nemmeno le vecchie glorie come Romancing SaGa 2, uscito in verità su tutte le piattaforme ma provato sul gioiellino della grande N.

Vecchia gloria

Uscito originariamente nell’ormai lontano 1993 su Super Nintendo, Romancing SaGa 2 non ha mai visto la luce in Europa, creando di fatto una mancanza agli amanti dei jrpg, genere che sarebbe da lì a breve diventato quello di riferimento per diverse generazioni di console e utenti.
Dovettero passare parecchi anni prima che il pubblico europeo potesse mettere le mani su questo capitolo, grazie alla decisione da parte di Square Enix di riproporre Romancing SaGa 2 su dispositivi mobile nel 2016. Dopo aver effettuato questa operazione – com’è ormai consuetudine per l’azienda giapponese – è arrivato un nuovo porting, stavolta indirizzato a tutte le macchine da gioco attualmente disponibili sul mercato.
Forse non molti conosceranno il gioco, oscurato al tempo da titoli ben più famosi come Final Fantasy, Chrono Trigger o Legend of Mana, arrivati grossomodo durante il medesimo periodo; eppure la creatura di Akitoshi Kawazu aveva delle peculiarità che lo distinguevano (e non poco) dai capolavori dell’epoca.
Si pensi ad esempio allo sviluppo della trama non lineare e alla narrativa sui generis, che nonostante parta da premesse piuttosto scontate e nient’affatto inusuali per il genere, abbandona ben presto i classici canoni per adattarsi alle necessità di gioco. Impersonando Gerard e la sua cricca dovrete imbarcarvi in un’avventura che prevede una guerra contro i “sette eroi” che durerà ben più degli anni previsti per la vita media di una sola persona, motivo per cui gli eredi al trono cambieranno nel corso dell’avventura, talvolta anche in maniera del tutto inaspettata. Si consideri a tal proposito che una volta periti in battaglia non avrete più modo di ritornare, e se questo può risultare un grattacapo da poco per i guerrieri di rango inferiore, di ben altra gravità è assistere alla dipartita di colui che guida un regno. È stato dunque istituito un sistema delle generazioni che prevede il passaggio di scettro e, con esso, anche il trasferimento delle abilità all’eroe successivo. Entrano dunque in gioco i cosiddetti Life Points, che diventeranno ben presto determinanti per le sorti vostre e delle vostre unità di battaglia: diventa d’obbligo a questo punto specificare quanto sia necessaria una buona dose di farming, se non si vuole rischiare di morire prematuramente e affrontare le battaglie in una maniera che non avevate preventivato.

Old fashioned jrpg

Non pensiate però che la crescita del personaggio sia quella tipica vista in dozzine di jrpg, perché in realtà la distribuzione dei punti non è così ovvia come si potrebbe pensare per un titolo datato 1993: il livello con cui è identificato il vostro personaggio è rappresentato dai punti vita assieme alle armi in cui ci specializza. Capiterà dunque di essere dei perfetti inetti con una spada, se la scelta è sempre ricaduta su strumenti di offesa differenti. E insomma ne esce fuori anche una conduzione di gioco molto meno lineare del previsto, che dipende dallo stile del giocatori e dall’esito di determinate situazioni, non ultime quelle dipendenti dal superamento dei dungeon. Questi ultimi sono poco vari, ma non mancano di certo i segreti. Così come non manca una scelta di game design che è tutto sommato croce e delizia della produzione: la crescita del livello dei nemici è direttamente proporzionale al numero di battaglie vinte, motivo per cui avrete sempre una sfida elevata e, nella fasi finali, improba.
Non potrete però tirarvi indietro durante le battaglie, perché ne varrebbe della vostra crescita: considerando che le abilità vengono apprese in maniera randomica, non saprete mai quale vi sarete lasciate sfuggire nel momento della ritirata, e di conseguenza è possibile che ne usciate con le ossa rotte e con molte meno certezze per il futuro. Si capisce dunque quanto sia essenziale affrontare gran parte delle battaglie e non avere la fretta di arrivare alla fine, altrimenti è matematico trovarsi davanti a un punto in cui il nodo diventa inestricabile e l’avanzamento risulta essere compromesso per sempre. 
Romancing SaGa 2 non è indulgente nella difficoltà e ciò potrebbe essere un gran bel pregio per gli amanti dei jrpg atipici, ma al contempo potrebbe risultare essere un forte deterrente per chi vorrebbe godersi la storia senza avere eccessivi intoppi. Dipende dunque da voi e da cosa cercate da un jrpg.
Per concludere, va sottolineato quanto tecnicamente non si siano fatti dei passi in avanti, perché il codice è in sostanza lo stesso visto per dispositivi mobile, con tutto ciò che ne consegue quando ci si sposta su macchine più performanti. Si sarebbe dovuta rivedere l’interfaccia e sistemare il sistema di controllo, che risulta essere impreciso quando si corre, con evidenti ritardi dell’input. Non esaltante nemmeno lo stacco evidente tra fondali e personaggi, di qualità differenti e con questi ultimi che sembrano essere rimasti in un’epoca che non è più la nostra.

– Narrativa inconsueta

– Tante caratteristiche diverse dal solito per un genere pieno di cliché

– Sviluppo di gioco interessante e spiazzante

– Le peculiarità del gioco potrebbero creare grattacapi a chi non ama le sfide

– Si nota lo stacco tra fondali e personaggi

– Input lag nei controlli

7.0

Romancing SaGa 2 verrà accolto con gioia da chi stava aspettando da tempo questa conversione su console, un po’ meno da chi finora non ha vissuto un grosso dramma facendone a meno sin dal lontano ’93. Si tratta di un jrpg con elementi classici, ma che è anche capace di distaccarsi dai canoni del genere, offrendo un paio di soluzioni che potrebbero destabilizzare chi è cresciuto col genere. Poco da aggiungere invece sulla conversione, considerando che si tratta della versione mobile portata di peso sulle macchine da gioco moderne.

Voto Recensione di Romancing SaGa 2, recensione del jrpg di Square Enix - Recensione


7