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Recensione

Project Rub

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Avatar di Okami

a cura di Okami

Pubblicato il 17/03/2005 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

7.5

Nel rispetto della tradizione iniziata con il GameCube, Sega accompagna il lancio della console portatile Nintendo con un gioco “particolare”. Ai tempi del cubetto “Super Monkey Ball” evidenziava le possibilità di controllo “di precisione” offerte dallo stick analogico ed oggi, con “Project Rub”, Sega dimostra le opportunità offerte dal sistema di controllo misto: microfono e touch screen.“Feel the magic XX/XY”, il nome con cui è conosciuto in Usa, si pone in diretta competizione con “Wario Ware Touched”, fornendo una serie di minigame da superare armati di stilo e voce.

I favolosi anni ’70Il punto forte di questa realizzazione è la grafica “cutout” che ricorda molto gli attuali spot dell’iPod (lettore mp3 prodotto da Apple). I personaggi sono rappresentati sotto forma di sagome nere sulle quali svettano accessori o capi di abbigliamento. L’intento di Sega era creare characters volutamente privi di una personalità troppo spiccata in cui il giocatore si potesse immedesimare (di qui la totale assenza di tratti somatici). L’operazione è riuscita e può anche contare su una presentazione estremamente innovativa. Chiude il quadretto l’impiego di temi (cromatici e musicali) ispirati agli anni ’70. Nel complesso quindi appare evidente la cura profusa dai grafici giapponesi nella realizzazione del gioco.

Jackass?Un breve elenco dei minigame comprende la gara di downhill con i carrelli della spesa, la corrida, il lancio col paracadute, ma anche spegnere le candele per creare atmosfera o togliere delicatamente con il pennino dei fastidiosi animaletti (scorpioni) che infastidiscono la bella di turno. I numerosi minigame (il numero e la varietà sono inferiori rispetto a Wario) hanno infatti uno scopo: conquistare con atti di coraggio o galanteria una bella pulzella. Proseguendo il paragone con Wario appare evidente che il dover conformare tutti i minigame al tema del gioco ha ridotto notevolmente la libertà di azione dei creativi. Non si pensi che il gioco sia eccessivamente limitato: le situazioni che il giocatore deve affrontare per raggiungere l’oggetto del desiderio sono numerose, ma non tanto quanto ci si potrebbe aspettare, non tanto quanto chi gioca a Wario si aspetta.

DifettiEd ecco i punti dolenti: dato il numero (relativamente) limitato di situazioni, il giocatore deve affrontare più volte il medesimo livello prima di superarlo, e questo genere di ripetizione può diventare frustrante, specialmente nei giochi in cui si richiede una maggiore precisione (monociclo). Inoltre il numero di tentativi è limitato a tre, ma il gioco scoraggia le prestazioni meno che perfette ricambiandole con una minore ammirazione da parte della donzella (al termine di ogni minigame viene assegnato un punteggio). In sintesi il livello di difficoltà poteva essere calibrato in maniera differente, ma va ovviamente considerato che, al contrario, la longevità avrebbe risentito di un’eccessiva semplicità per portare a termine le “missioni”.Inoltre la musica, unica e ripetuta allo sfinimento, può risultare fastidiosa.

Funzioni segreteDa segnalare la possibilità di registrare 1,5 secondi di audio (la propria voce, il telefono, il treno che passa) e riprodurre la registrazione a piacimento. Inoltre apparentemente non è possibile eliminare i dati di gioco. In realtà una veloce lettura del manuale indica che per effettuare la cancellazione dei dati è necessario utilizzare una combinazione di tasti. Un’idea ottima visto il rischio insito nell’apparentemente innocuo pulsante previsto in Wario, Yoshi, e in molti altri titoli indipendentemente dalla piattaforma.

Altre modalitàOltre allo story mode sono disponibili le Memories (in cui si affrontano singolarmente i livelli già superati) e la modalità Maniac, per la quale è necessario spendere qualche parola.Ogni minigame è accompagnato da una breve presentazione in cui viene evidenziato il compito che deve essere portato a termine nel gioco. All’interno della presentazione (che può essere skippata dalla seconda volta in poi) si nasconde un coniglio (i conigli sono una sorta di mascotte del gioco). Il giocatore deve trovarlo (non sempre il coniglio è evidente, più spesso è introvabile) per avere in premio un oggetto (pettinatura, vestito o scarpe).Gli oggetti ottenuti possono essere “applicati” alla donzella nella modalità maniac. L’intenzione è quella di creare una collezione come in Pokemon o DOAX. I più malati possono poi “toccare” la ragazza per osservarne le reazioni (spesso poco amichevoli). Un’idea carina che però ha contribuito ad alzare il rating del titolo, consigliato ai maggiori di 12 anni.

ExtraSe si inseriscono nel DS i giochi GBA della Sega (Super Monkey Ball, Sonic 1, 2, 3, Space channel 5…) si possono liberare degli item speciali per la modalità Maniac.

– Grafica “sperimentale”

– Buona giocabilità

– Sfrutta bene le possibilità offerte dal DS

– Eccessivamente breve

– La ripetizione dei minigame può esasperare

7.5

“Project Rub” si presenta come una valida alternativa a “Wario Ware Touched”: ha dalla sua una grafica accattivante e personalissima nonchè maggiormente curata (specialmente in confronto ad alcuni minigame di Wario, il cui stile, va precisato, è volutamente minimalista).

Ma perde il confronto con Wario in altri aspetti non secondari come la giocabilità (complice la maggiore precisione richiesta da alcuni giochi) e il replay value (la toy room di Wario è semplicemente inarrivabile).

Nel complesso si tratta di un ottimo titolo il cui maggiore problema è stato il lancio contemporaneo a quello di Wario. Consigliato a tutti quelli che dopo aver finito Wario hanno ancora fame di minigame e anche a chi è alla ricerca di un gioco “diverso” e fortemente caratterizzato.

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