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Recensione

Okami HD

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Avatar di Navi

a cura di Navi

Pubblicato il 01/11/2012 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

9

Informazioni sul prodotto

Immagine di Okami
Okami
  • Sviluppatore: Clover Studio
  • Produttore: Capcom
  • Distributore: Halifax
  • Piattaforme: PS4 , PS2 , PS3 , X360 , WII
  • Generi: Azione
  • Data di uscita: 9 Febbraio 2007 PS2 - 1 Giugno 2008 Wii - 31 ottobre 2012 (PS3)

L’industria videoludica sta attraversando, da (ormai) non pochi anni, un cambiamento netto per quanto riguarda i generi più in voga e di successo. Con console assaltate sempre più prepotentemente da titoli ultra-realistici e con una netta predominanza degli sparatutto in prima persona, accade non raramente che la fantasia (che faceva da padrona nelle scorse generazioni) passi in secondo piano. Gli sviluppatori preferiscono il più delle volte non rischiare nelle loro produzioni, ma fortunatamente le eccezioni non mancano, sopratutto nella terra del Sol Levante. Fu così che nel 2006 (2007 nel vecchio continente), quando la Playstation 2 era ormai giunta all’epilogo del suo ciclo vitale, Clover Studio (dietro finanziamento di Capcom) diede origine a un titolo che sarebbe in futuro diventato una pietra miliare del genere adventure e non solo: Okami. Il lavoro di Clover fu un successo immediato tra la critica, eppure non venne accolto con lo stesso calore dal pubblico pagante, risultando un mezzo flop nelle vendite nonostante le sue qualità. Nonostante la scarsa presa commerciale, Capcom non abbandonò Amaterasu e decise di  trasportarla su Wii, essendo le sue avventure predisposte, per loro stessa natura, all’uso di un motion controller. A ormai cinque anni dalla sua uscita, complici l’utilissimo supporto del Playstation Move e l’alta definizione, la software house ha deciso di realizzare un remake HD del gioco. Avranno queste novità giovato in maniera costruttiva al titolo? Scopritelo continuando la lettura!
Once upon a time, the legend of Nagi and Shiranui…
Appena dato il via alla storia, saremo introdotti da un video alquanto lungo ed esaustivo che ci calerà fin da subito nelle vicende del gioco, nonostante la sola lingua inglese disponibile. L’espediente per narrare il tutto risulta di buon pregio, con una pergamena che gradatamente scorrerà verso sinistra mostrandoci le diverse scene, volte ricreare l’evoluzione narrativa di una storia su carta. A fare da sfondo alla nostra avventura è l’affascinante Giappone feudale, a cui il titolo si ispira sopratutto dal punto di vista artistico. Ci troviamo, cento anni prima delle vicende del gioco, in un piccolo e tranquillo villaggio di nome Kamiki. Purtroppo quest’ultimo è tormentato dalla inquietante presenza di un demone malvagio, Orochi, che in occasione del festival annuale, pretende da tempo una giovane donna da sacrificare per soddisfare il suo appetito. La notte prima del consueto sacrificio, appare nel villaggio un lupo completamente bianco che viene chiamato Shiranui dagli abitanti, sospettando fosse mandato da Orochi. Il fatidico giorno del festival, una freccia trafigge il tetto della casa di Nami, una tra le più belle ragazze del villaggio Kamiki. Nagi, innamorato della donzella, decide dunque di porre fine alla questione, recandosi personalmente dal demone con l’intento di ucciderlo. Il giovane sigilla Orochi proprio grazie all’improvvisa apparizione del lupo bianco, che però perisce perché ferito e avvelenato nello scontro.
Il tempo passa, e il discendente di Nagi, Susano, cercando di rubare la spada Tsukuyomi libera maldestramente lo spirito di Orochi, diffondendolo per tutto il paese. A questo punto la ninfa Sakuya, invoca Amaterasu, dea del sole e reincarnazione di quello che un tempo era Shiranui. Voi vestirete i suoi panni.
I comandi che costituiscono l’essenza del gameplay di Okami HD sono rimasti pressoché invariati rispetto alla controparte Playstation 2. Introdotti da un buffo folletto di nome Issun, muoveremo Amaterasu lungo gli ambienti di gioco grazie all’analogico sinistro, mentre la telecamera e la visuale sarà affidata a quello destro. Il tasto X sarà adibito al salto, mentre la pressione del tasto quadrato servirà all’attacco, e lungo il corso del gioco i tasti si adatteranno alle varie circostanze per intraprendere le più svariate azioni. Il Playstation Move entra con una certa grazia nell’equazione, inserito senza troppi problemi in un prodotto indicato per la periferica. Similarmente alla controparte per Wii uscita quattro anni fa, il Move renderà più agibili e intuitive le sezioni in cui bisognerà usare il pennello Celestiale, probabilmente lo strumento più caratteristico di tutto quanto il gioco.
E’ innegabile che il sistema di controllo di Okami abbia molto da spartire con quello già visto nella saga Nintendo di Zelda, con ambienti da esplorare, enigmi e puzzle da risolvere, e via dicendo. L’opera dei Clover è enorme e ispiratissima, ricca di ottime idee e geniale nel fondere basi classiche e collaudate con trovate e comandi piuttosto unici. A ulteriore riprova di quanto tutto riesca a mantenersi impeccabile nel tempo, giocare con il pad non sminuisce l’esperienza, e risulta addirittura migliore dello schema con il Move in ogni azione che non richieda pennellate.
Attenzione, l’opera dipinta dal buon Kamiya non è perfetta: la sua durata è forse eccessivamente “gonfiata”, così come spesso esagerate sono le linee di dialogo nelle cutscene, e nell’insieme è molto meno originale strutturalmente di quanto ci si possa aspettare. Sono tuttavia minuzie di fronte alla perfetta fusione tra le varie parti che compongono il quadro. Le scorribande di Amaterasu restano un’esperienza ispiratissima e che ora più che mai merita di essere provata, visto che molti non hanno avuto modo di farlo al momento dell’uscita.
La tela del lupo
Il lato che più ha giovato della rimasterizzazione di Okami in HD è sicuramente quello stilistico. Il titolo infatti prende ispirazione dalla raffinata tecnica pittorica “sumi-e”, nata in Cina e poi sviluppatasi in un secondo momento in territorio giapponese, a cavallo tra il XIV e il XV secolo. Le ambientazioni risultano evocative, ben curate anche nei più minimi dettagli, così come lo sono tutti i personaggi che popolano il gioco, a partire da Okami Amaterasu, Nami, Nagi e gli altri. La palette di colori è davvero estesa e diversificata, e offre la visione di scorci sorprendenti, grazie anche all’ormai famoso stile in cel-shading, tecnica quantomai appropriata per dare vita alle gesta di Amaterasu. Okami HD offre una risoluzione nativa di 1080p che esalta ancor di più la fantasia e l’estro degli sviluppatori e fa sembrare quest’opera un dipinto a tutti gli effetti.
Altra menzione d’onore va ai compositori della colonna sonora del gioco, tra cui spicca Ayaka Hirahara. Essa risulta ispirata alle classiche sonorità giapponesi, con un mix di percussioni a farla da padrona grazie ai vari strumenti musicali tipici della terra del Sol Levante. Il comparto sonoro si adatta perfettamente ad ogni situazione che il gioco ci offre, passando da canzoni più calme per le cut-scene narrative fino a quelle più concitate e serrate tipiche dei combattimenti. In aggiunta a quanto detto, anche i doppiaggi si rivelano di spicco, a causa della loro originalità. Infatti, i vari personaggi lungo il corso del gioco non presenteranno la solita voce “umana”, bensì uno strumento preciso o un sample musicale.

– Comparto stilistico maestoso

– Gameplay funzionale

– Supporto al Playstation Move

– Colonna sonora ben riuscita

– Mancata localizzazione in italiano

– Leggermente prolisso nei dialoghi

9.0

Okami HD, fondendo elementi classici del suo genere d’appartenenza ad altri più freschi e innovativi, propone senza dubbio un mix ben riuscito e perfettamente funzionante. A fare da cornice al tutto è ovviamente il comparto tecnico e sopratutto stilistico del gioco, che innalzano il titolo a livelli mai visti precedentemente. Restringere un’opera del genere nella cerchia di “videogioco” sarebbe alquanto riduttivo, dal momento che Okami HD risulta essere una esperienza a 360°, che coinvolge appieno il giocatore in tutti i sensi, tra affascinanti scenari del Giappone feudale, melodie orientaleggianti e un tocco di misticità.

In definitiva, consigliamo appieno la fruizione del titolo a tutti gli appassionati del genere e non.

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