Recensione

NHL 13

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a cura di Pregianza

L’appuntamento annuale con i titoli sportivi di EA è uno dei cardini del mercato videoludico. La casa ha costruito un impero sullo sport virtuale ed è difficile ricordare a quando risalgano i primi Fifa e Madden anche per videogiocatori con parecchi anni sulle spalle e un Commodore 64 in cantina. La situazione si è mantenuta stabile per eoni, finché un netto calo delle vendite accompagnato da una concorrenza agguerrita non ha costretto il colosso americano a una piccola rivoluzione interna, che ha portato gli sviluppatori a rinnovare completamente alcuni dei marchi EA Sports più famosi. I cambiamenti per Fifa erano una necessità e sono stati accolti a braccia aperte, ma come si è approcciata EA a una serie che è rimasta al top delle preferenze per anni come quella degli NHL? Semplice, hanno cambiato tutto anche da quelle parti. 
Con NHL 12 è stato introdotto un sistema fisico rinnovato e il gameplay ritoccato sensibilmente, mosse apprezzate dai più ma non prive di rischi e mancanze. Il progetto è infatti risultato eccellente nella maggior parte degli aspetti, presentando però difetti legati all’intelligenza artificiale e qualche imperfezione nel sistema che facilitava eccessivamente la vita dei giocatori usando specifiche strategie. Per NHL 13 gli sviluppatori hanno pertanto deciso di seguire la strada del perfezionamento: con una base solida a cui rifarsi, l’obiettivo quest’anno era eliminare i difetti del predecessore e offrire un’esperienza più realistica e divertente. Ci saranno riusciti? Pattini ai piedi, spintarella amichevole, e via sul ghiaccio con noi per scoprirlo! 
Ti do le spalle, eppur segno lo stesso
La principale novità del gameplay di NHL 13 si chiama True Performance Skating, e vi verrà introdotta in video appena lanciato il gioco da quel bel pacione di Claude Giroux, asso dei Philadelphia Flyers. A tutti gli effetti si tratta di un perfezionamento delle meccaniche di pattinaggio del predecessore, con oltre mille nuove animazioni e una risposta nettamente più realistica ai comandi. I giocatori partono in modo esplosivo e accelerano gradualmente, ma la fisica ora ha un impatto maggiore sulle loro movenze e non vedrete curve nette a zig zag o virate senza perdita di velocità. Ogni atleta ha un certo “peso” e una specifica rapidità di movimento, con differenze più accentuate rispetto al passato. Il feeling dei comandi dopo questa introduzione è notevolmente migliorato ed è davvero un piacere pattinare, anche grazie ad un puck (il disco) che non si incolla più alla mazza e a una meccanica aggiuntiva che permette di pattinare al contrario. Sì, non scherziamo, è possibile ruotare e continuare a pattinare di spalle. Potrà sembrare un extra da poco ai più, ma in verità aggiunge parecchie opzioni in attacco e permette di posizionarsi al meglio dopo un giro dietro alla rete per un tiro o un passaggio.
Il nuovo pattinaggio è ricco di lati positivi e il feeling una volta preso in mano il pad risulta più preciso e affinato. Giocatori abituati a capitoli meno simulativi della serie potrebbero tuttavia storcere il naso dinnanzi alle scelte degli sviluppatori, e metterci un po’ ad abituarsi ai loro nuovi pattini virtuali. Poco male, il True Performance Skating migliora senza ombra di dubbio il gameplay e non lo stravolge con la stessa possanza di NHL 12 al momento dell’uscita. EA ci ha visto giusto in questo campo.
Altro cambiamento importante e obbligato riguardava l’intelligenza artificiale del computer, mai stata particolarmente brillante e specialmente carente tra i portieri. In NHL 13 il miglioramento c’è stato, anzi, forse è stato persino eccessivo. L’I.A. risponde alle azioni molto più rapidamente rispetto al passato e riesce spesso a costruire azioni di una rapidità e precisione invidiabile (per non dire quasi improponibile per un giocatore umano). I portieri dal canto loro sono molto più responsivi e difficili da “bucare”, caratteristiche che costringono a rivalutare sensibilmente le strategie per buttare il disco in rete. Tutto questo alza molto il livello di sfida del gioco per i veterani e aumenta l’immersività delle partite, sempre che riusciate a far buon viso a cattivo gioco dinnanzi a squadre mediocri che portano a termine giocate che farebbero impallidire Gretzky. Alcuni settaggi della difficoltà sono utili per diminuire l’irrealismo di certe situazioni, ma il gioco si mantiene sensibilmente arduo dall’inizio alla fine, specialmente se in porta avete un simpatico brocco. 
Be a… whatever the hell you want to be
Un ritocco sensibile c’è stato anche tra le numerose modalità del gioco. Tutte le opzioni classiche sono presenti e pilastri di NHL come il Be a Pro Mode e la carriera rimangono disponibili per qualunque amante dell’hockey, accompagnate da un nuovo amico della modalità più amata del gioco (almeno stando a quanto affermato da Electronic Arts), Be a GM. La new entry si chiama GM Connected ed è una lega online di proporzioni cosmiche che vedrà coinvolti addirittura 750 giocatori contemporaneamente. Si può scegliere di diventare GM di una squadra, giocatore o persino l’organizzatore dei match. Se l’operato dell’organizzatore non piace si può addirittura cacciarlo con una votazione dei GM e, nel caso la modalità non avanzi abbastanza rapidamente, settare la cpu per gestire le molteplici opzioni può smaltire di molto le attese. Tale aggiunta è ricca di potenziale, ma è presto per dire quanto riuscirà a decollare in futuro, quel che è certo è che si tratta di un progetto ambizioso che coinvolge un numero spropositato di utenti e rappresenta un notevole valore aggiunto per NHL 13. EA si aspetta evidentemente un grosso successo, perché ha addirittura lanciato una app mobile per tenere sempre d’occhio lo status della propria lega.
Insieme al GM Connected c’è poi la modalità NHL Moments Live, che ripropone momenti storici dello sport da rivivere sul vostro schermo di casa. Un espediente ultimamente utilizzato da più titoli sportivi e in questo caso non curatissimo (vedrete le leggende dell’hockey giocare a fianco dei campioni odierni e non delle vecchie glorie), ma sempre apprezzabile.
Ghiaccio luccicoso
Tecnicamente NHL 13 potrà sembrare praticamente identico al titolo dell’anno scorso…. ed effettivamente è così. Il gioco graficamente è rimasto pressoché invariato con lo stesso notevole livello di dettaglio arricchito solo dalle numerose nuove animazioni. La pecca principale del motore riguarda i volti dei giocatori, spesso di rara bruttezza (non tanto per le fattezze reali degli atleti, poracci, ma per il rendering davvero burbero di alcuni lineamenti) e un vero orrore nel create a player, peraltro dotato di opzioni di personalizzazione abbastanza limitate. Tutto un altro vedere invece quando la visuale è distanziata o alle spalle, ove l’opera di EA riesce a sembrare spesso una vera partita di hockey, anche grazie all’ottima resa degli effetti sonori. Notevole la soundtrack, seppur i pezzi non siano moltissimi. Il neo principale del sonoro riguarda la telecronaca durante i match, che non ci mette molto a divenire ripetitiva, ma è una macchia con cui gli amanti degli sportivi hanno da tempo imparato a convivere.
Ottimo il lavoro di rifinitura finale operato dal team di sviluppo, che non solo ha eliminato gran parte dei glitch abusabili del primo gioco, ma è riuscita a limitare notevolmente anche i singhiozzi del motore fisico. Qualche impatto privo di senso è ancora presente ed è presto per dire che non salterà fuori qualche altro exploit minore in futuro, ma è chiaro fin dai menu come NHL 13 sia molto più limato del solito. Manca infine totalmente la localizzazione in italiano.

– Il True Performance Skating migliora notevolmente il pattinaggio

– La modalità GM Connected è ambiziosa e ricca di potenziale

– Tantissimi contenuti

– Tecnicamente lodevole e molto curato

– I.A. spesso fin troppo infallibile

– Non è localizzato

– Il nuovo sistema potrebbe risultare difficile da assorbire ai più

– Qualche bug

8.5

NHL 13 non rivoluziona il marchio, ma risulta comunque un bel passo evolutivo per la serie. I miglioramenti sono evidenti e significativi, e le meccaniche introdotte rappresentano solide fondamenta sulle quali costruire i capitoli futuri. Il quantitativo di modalità e contenuti poi è impressionante, sicuro di soddisfare qualunque appassionato. Le poche imperfezioni ancora presenti e qualche calcolo errato qua e la impediscono al titolo di raggiungere la vetta, gli amanti dell’hockey tuttavia hanno anche quest’anno di che esser felici.

Voto Recensione di NHL 13 - Recensione


8.5