Il Verdetto di SpazioGames
Milon è un personaggio che i più attenti lettori di Spaziogames, specie quelli che frequentano le pagine della Virtual Console, potrebbero conoscere. Il folletto creato da Hudson Soft è il protagonista di un discreto titolo per Super Nintendo e Wii intitolato DoReMi Fantasy: Milon’s Doki Doki Adventure. A distanza di un paio di anni torniamo ancora più indietro nel tempo e troviamo sul Wii Shop il primo, scostante, episodio della serie. Milon’s Secret Castle, questo il titolo completo, è un platform adventure pubblicato nel 1986 in Giappone su Famicom e successivamente giunto negli Stati Uniti. Il titolo gode di una certa fama tra gli appassionati grazie al notevole successo ottenuto in patria, all’ottimo comparto tecnico ed al livello di difficoltà mal calibrato. Proprio la struttura assurdamente complessa e priva di aiuti ha paradossalmente dato grande risalto ad un prodotto che non possiamo che bocciare senza riserve.Ora, prima di addentrarci nei dettagli, forniamo le generiche informazioni riguardanti Milon’s Secret Castle. Il titolo, giunto nella sua versione USA in concomitanza con l’Hanabi Festival, è disponibile su Wii al costo di 600 Wii Points e può essere giocato con il solo telecomando posto orizzontalmente o con il Classic Controller.
Niente fondamentaiSimon’s Quest, The Battle of Olympus o The Adventures of Rad Gravity quasi certamente non rappresenteranno nulla di speciale per i giocatori più giovani o inesperti della storia del NES. I tre titoli citati, molti nel mucchio, appartengono ad un genere videoludico assai diffuso nella seconda metà degli anni Ottanta di cui Milon’s Secret Castle è un degno esponente. Questi videogames hanno in comune l’assurda difficoltà generalizzata. Tale asprezza giocosa non è da ricercare, almeno non del tutto, negli scontri con nemici troppo potenti o nella poca reattività dei comandi, quanto nella presenza di segreti praticamente impossibili da scoprire senza l’ausilio di soluzioni di vario genere. In questo caso peraltro si parla di segreti fondamentali per poter proseguire e non di semplici extra sbloccabili per il piacere dell’appassionato.Milon si apre come un semplice platform game. Il giocatore guida il piccolo folletto all’esplorazione di un castello cominciando dalle porte e dalla finestra situate al piano terra. I primi livelli liberamente esplorabili finiscono immediatamente per ridursi a semplici marce senza meta. Al giocatore non è infatti chiaro come proseguire, visto che la totalità delle ambientazioni pare portare a vicoli ciechi. A questo punto l’unica soluzione consiste nello sparare a casaccio contro le piattaforme o nel vuoto nella speranza di veder apparire una porta o una chiave. La scoperta dell’oggetto magico che ci permette di raggiungere il secondo piano rasenta realmente il ridicolo (lo ammettiamo noi stessi abbiamo cercato delle soluzioni in rete per capire come svelare l’arcano) e difficilmente pare raggiungibile da una persona che non è a conoscenza di suddetto segreto.Un level design di questo genere, tanto in voga in quegli anni e raramente riproposto anche ai giorni nostri, appare quantomeno bizzarro.
Folletto sono io…A rendere ancora più amara la pillola ci pensa il comparto tecnico. Milon’s Secret Castle, a dispetto del tempo trascorso, appare tecnicamente più che dignitoso. Lo sprite principale è di buone dimensioni e ben animato, così come i nemici. Pur non raggiungendo i livelli di Super Mario Bros., il titolo rappresenta certamente uno dei prodotti tecnicamente più interessanti tra quelli di media generazione pubblicati su NES. Il sonoro, non propriamente ispirato, finisce invece per essere presto dimenticato.I difetti di giocabilità non si limitano però al solo level design. Il nostro eroe elimina i nemici e scova i segreti sparando delle bolle. Queste ultime hanno però la pessima abitudine di non seguire un percorso orizzontale. A seconda dell’inclinazione data dal joypad finiremo infatti per sparare le bolle in diagonale (alte o basse) senza riuscire quasi mai a colpire il nemico nel modo gradito. A questo si aggiunge l’iniziale assenza di continue e la presenza di una sola vita a disposizione. Fortunatamente una sorta di cristallo ci garantisce una vita extra nel prosieguo nel gioco.La longevità è discreta ed ovviamente legata alla pazienza del giocatore che, probabilmente dopo pochi minuti, finirà per spegnere la console e dimenticare il titolo nella polvere “virtuale”.Un platform assai peculiare che, suo malgrado, ha ottenuto una certa notorietà, ma che a causa di vistosi difetti strutturali non riesce a convincere per nulla. Positivo soltanto l’aspetto tecnico che supera la media dei titoli NES.
– Tecnicamente valido per essere un titolo del NES
– Protagonista piuttosto carismatico
– Livello di difficoltà mal calibrato
– Scelte cervellotiche nel level design
– Sistema di attacco impreciso
4.6
Milon’s Secret Castle è un titolo piuttosto famoso sia in Giappone, sia negli Stati Uniti. Tale notorietà è dovuta più alla peculiare struttura di gioco che a veri e propri meriti. Questo platformaction, supportato da un comparto tecnico più che dignitoso, soffre una struttura di gioco cervellotica. Per poter proseguire già oltre il primo piano del castello il giocatore medio è infatti costretto ad una quasi casuale esplorazione che, senza l’ausilio di una sorta di guida, rischia di non portare a nulla di nuovo. I segreti sono nascosti in maniera irritante ed anche l’arma in dotazione al nostro folletto appare scomoda ed imprecisa.
In definitiva un gioco che sconsigliamo senza riserve e che potrebbe garantire soddisfazioni soltanto a chi, walkthrough alla mano, vorrà sperimentare in prima persona i segreti del castello e testare la”follia” degli sviluppatori.
Il titolo è disponibile su Virtual Console al costo di 600 Wii Points.