Il Verdetto di SpazioGames
Il volo della gallinaVolare e librarsi in cielo come gabbiani o come provetti supereroi è un sogno quasi irraggiungibile. Film, libri e videogiochi ci permettono di vivere almeno in parte questa sensazione avventurosa. Talvolta però i supereroi non sono così “super” come ci potremmo aspettare ed in loro volo maldestro finisce col somigliare più a quello di una goffa gallina che a quello di un elegante rapace.Questo è proprio il caso del panciuto Bomb Jack, vera icona dei videogiochi nella prima metà degli anni ottanta, che invece di volare fa dei grandi balzi con conseguente planata.Chi ha qualche lustro sulle spalle potrebbe ricordarsi di questo originale prodotto Tecmo (Tehkan all’epoca) pubblicato nelle sale giochi nel 1984. Questo titolo era una sorta di ibrido tra un platform, un po’ Mario Bros ed un po’ Bubble Bubble, ed un titolo alla Pac-Man. Il nostro supereroe rosso e blu (qualcuno ha detto Superman?) col suo mantello e la sua maschera doveva liberare lo schermo dalle bombe presenti facendo attenzione ad una nutrita serie di nemici di vario genere. La limitata capacità di volo di Jack, da cui il richiamo iniziale alla gallina, tornava però utile specie per le planate controllate in volo.Il punto di forza del gioco, peraltro piuttosto breve, era legato alle ambientazioni che facevano da sfondo ai livelli. Ventiquattro bombe andavano disinnescate in sei stage ripresi da scenari realmente esistenti tra i quali spiccava il meraviglioso castello tedesco di Neuschwainstein. Il ritmo di gioco serrato faceva il resto. Malauguratamente la software house responsabile del progetto decise che home computer e console meritavano qualcosa di più profondo…
Non così tanto miticoTre anni dopo l’arrivo del primo capitolo su alcuni sistemi di gioco domestici, ed anche in una versione arcade, giunge Mighty Bomb Jack seguito ufficiale del primo fortunato episodio.La storia è questa volta ambientata in una piramide costituita da sedici brevi livelli ed abitata dal mostruoso demone Belzebut. L’emulazione su Virtual Console è eccellente e l’utilizzo del telecomando Wii ben implementato.Il gioco questa volta riprende alcune meccaniche già viste in precedenza ma le estende su dei livelli più ampi. La struttura, ripetuta alla noia, si sviluppa seguendo modalità analoghe. Viene alternata una fase tipicamente platform nella quale si raccolgono le bombe e si procede in livelli a scorrimento ad una a schermo fisso ereditata dal titolo precedente.Questa struttura di gioco, che a prima vista potrebbe sembrare ben organizzata, in realtà risulta assai monotona e meno immediata rispetto al titolo precedente. Lo stile grafico risente in maniera decisa dell’evidente passo indietro legato ad animazioni e fondali. Tutte le ambientazioni che ricreano l’interno della piramide sono quasi monocromatiche e talmente scialbe da non potere risultare accattivanti.Non sono chiare le ragioni che hanno spinto i programmatori a rendere il tutto così spoglio, forse esigenze tecniche dell’epoca, ma certamente il prodotto finale lascia molto amaro in bocca. La longevità di Mighty Bomb Jack è invece discreta grazie specialmente ai molti piccoli segreti nascosti tra i vari livelli. Il sonoro ripesca esattamente dall’episodio precedente e per questo risulta molto gradevole.Il vero difetto è legato ad una incerta giocabilità. Il titolo Tecmo analizzato singolarmente risulta essere un platform piuttosto limitato ma al tempo stesso qualitativamente sufficiente. Se si ha invece in testa l’episodio precedente la valutazione cambia inevitabilmente. La semplice freschezza dell’originale è lontana e le nuove idee sembrano aggiunte più per scimmiottare Super Mario Bros che per reali esigenze strutturali.Mighty Bomb Jack è un platform appena accettabile e totalmente privo di personalità. Se avete la possibilità di procuravelo in qualche modo rigiocate con il predecessore e lasciate perdere questo grigio seguito.
– Longevità discreta
– Qualche segreto
– Privo di ispirazione
– Stilisticamente inferiore al primo episodio
5.8
Mighty Bomb Jack finisce con l’essere schiacciato dal più illustre predecessore. Questa seconda incarnazione dell’eroe mascherato è troppo anonima per risultare divertente e, seppur curata nell’emulazione, risente di una tecnica scadente e di una generale mancanza di ispirazione. Chi ha amato l’originale da sala e non vuole rischiare una delusione farebbe meglio ad evitare questo seguito. Gli altri potrebbero darci un’occhiata, ma la Virtual Console ospita platform di ben altro spessore.