Recensione

Max Payne 2

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a cura di Blade

Se parliamo di giochi capaci di rivoluzionare un genere, Max Payne è sicuramente uno di questi, non soltanto per il puro valore in termini di divertimento, ma anche per la storia intrigante, la ricchezza degli effetti speciali, i colpi di scena degni della migliore soap opera e soprattutto per l’incomparabile carisma del personaggio principale. Questo detective, indubbiamente il più sfigato ed arrabbiato del mondo dei videogiochi, senza nulla da perdere ed in cerca di vendetta verso chi gli ha rovinato la vita, ha riscosso talmente tanto successo alla sua prima uscita (3.500.000 di copie vendute in tutto il mondo, di cui 100.000 solo in Italia!) che si è “guadagnato” un esercito di fan sparsi in tutto il globo in frenetica attesa per un suo ritorno sulla console di casa Sony e non solo. Ad appena tre anni, ecco arrivare il sequel Max Payne 2: The Fall of Max Payne, prodotto ancora una volta dalla Rockstar, una società divenuta ormai una garanzia e, senza possibilità di smentite, una tra le più abili nel portare innovazioni nel settore videoludico, spesso malato di gravi mancanze di idee.Vi ho stuzzicato la curiosità? Bene, allora continuate a leggere, ma prima vi avverto: non è tutto oro ciò che luccica…

Noir York, Noir YorkSiete tra quei pochi che non sono riusciti a “divorare” il primo episodio di Max Payne? Male, molto male… ma non preoccupatevi, perchè Remedy ha pensato a questa eventualità e, così, nella schermata iniziale avremo la possibilità di scegliere l’opzione Passato e ripassare per bene, grazie alla splendida Graphic Novel, i drammatici avvenimenti: il nostro eroe, dopo aver scoperto l’assassinio della moglie e della figlioletta a causa della droga “Valchiria”, viene accusato ingiustamente di omicidio; senza più nulla da perdere, si metterà sulle tracce dei killers fino a scoprire la verità, rischiando più di una volta la pelle.Ora la storia riprende dall’esatto punto in cui l’avevamo lasciata: Max è all’ospedale, ferito gravemente. Pensate che un duro come lui, se ne rimanga a letto ad aspettare i dottori? Non scherziamo, suvvia!!! Quindi, subito in piedi per tuffarci a capofitto in un’avventura che ci appassionerà immediatamente, grazie ai continui colpi di scena ed all’originale stile narrativo. Al contrario del primo episodio però, la trama si concentrerà soprattutto sulla storia d’amore tra il detective e un’affascinante quanto letale sicario dalle sembianze femminili, quella famosa Mona Sax che avevamo lasciato all’interno di un ascensore che sembrava un cadavere. Ma questo non vuol dire che l’azione verrà sottovalutata: infatti, Max verrà invischiato in sporchi affari in ballo tra russi, mafiosi ed una nuova armata criminale, pronti a farlo fuori alla prima opportunità.

Cambiamenti? No, grazie!Il gameplay ricalca quello che già abbiamo potuto apprezzare nel primo episodio: Max Payne è uno sparatutto in terza persona e questo consiste essenzialmente nel cercare di uccidere qualsiasi forma di vita in movimento durante l’esplorazione dei vari livelli. Per riuscire a consumare la sua vendetta, il nostro detective ha a disposizione un arsenale di tutto rispetto: le pistole 9mm, dal fuoco rapido e letali nelle brevi distanze, il fucile a canne mozze che potremo rubare ai nemici, l’Mp5 preciso e mortale anche da lontano ed il tecnologico drugonov, dotato di puntamento telescopico. Al centro dello schermo troviamo il mirino (personalizzabile e a seconda dei nostri gusti possiamo scegliere la forma ed il colore) utile per puntare i nostri oggetti di offesa contro il nemico di turno, e qualora non riuscissimo a centrarlo, possiamo utilizzare la mira automatica premendo R3.Ma le armi non sono tutto e per usarle nel migliore dei modi, si farà necessario imparare a sfruttare senza incertezze due funzioni come il Bullet time e lo Shootdodging, entrambe ampiamente gradite nel prequel ed ulteriormente rinnovate in questo episodio. Il primo permette di rallentare l’azione, mentre noi possiamo muoverci in real time: sullo stile di Matrix o delle pellicole firmate John Woo, abbiamo modo di apprezzare spettacolari sequenze cinematiche al rallentatore, in cui la telecamera si sposta per evidenziare l’accaduto ed in grado, così, di stupire e stimolare ulteriormente la nostra esperienza videoludica. Nel caso di questa opzione, lo schermo si colora di un nero seppia che con facilità ci trasporta all’interno delle tipiche atmosfere da film noir, misteriose ed ambigue; ma possiamo usare questa capacità solo per un limitato lasso di tempo, indicatoci in basso da una clessidra. Il secondo ci permette di sparare in volo, evitando così i proiettili avversari e potendo colpire con maggiore precisione, sempre grazie alla moviola. Inoltre, Max può anche contare su un attacco secondario, accessibile con il tasto R2, che consiste nel tirare molotov, lanciare granate o dare “pistolate” contro i cattivi.L’esplorazione dei livelli non va sottovalutata e non dobbiamo dimenticarci di esaminare ovunque con la massima attenzione: quindi, cerchiamo in tutti gli armadi, le mensole ed i cassetti e troveremo utili oggetti, come antidolorifici, armi e munizioni. Interagire con l’ambiente circostante è anche divertente ed appassionante, perchè possiamo guardare la televisione che trasmette i più svariati programmi (gli americani possono riconoscere shows divertenti come Baseball Bat Boy, Dick Justice e Lords and Ladies), ascoltare le segreterie telefoniche per capire meglio l’andamento della storia, pigiare i pulsanti dell’ascensore per salire/scendere in un palazzo, aprire i rubinetti e premere le tastiere dei pc.

Liscio come l’olioAssistere alle spettacolari scene realizzate in puro stile cinematografico e comprendere le ambigue vicende che hanno in Max Payne il loro carismatico protagonista, possono essere le uniche attrattive in grado di invogliarci ad andare avanti. Infatti, la nostra libertà d’azione è estremamente lineare e limitata, senza possibilità di sbagliare: spesso e volentieri, dopo aver ammazzato tutti i nemici presenti in un ambiente, la nostra strada si farà obbligata e tra tutte le zone di accesso visibili, solo una di loro ci permetterà l’accesso. Quindi, il videogame si rivela molto semplice e se sommiamo una non ben calibrata intelligenza artificiale dei nostri nemici, che hanno nel numero e non nelle abilità di attaccare i loro pregi, sarà possibile terminarlo in non più di una decina di ore (proprio per esagerare).Da segnalare anche che nella versione per il monolite nero di casa Sony rispetto a quelle per Pc e Xbox, manca il salvataggio veloce: durante il gioco non è possibile memorizzare i nostri progressi, se non ritornando al menu principale…. davvero frustante ogni volta uscire&tornare, uscire&tornare!!! Inoltre, i principianti assoluti della saga devono prepararsi a fare i conti con una curva di apprendimento dei controlli che, seppur non così ripida richiede un po’ di sano impegno e perseveranza nell’imparare come gestire al meglio i movimenti del nostro personaggio.

Cinque per unoContinuiamo con i difetti e soffermiamoci ora sulla longevità, la quale si caratterizza con ben cinque modalità di gioco. Stranezza vuole che all’inizio ne sia disponibile soltanto una, denominata Detective e sicuramente la più facile di tutte, perchè i comportamenti dei nemici si adattano al nostro livello di abilità. Come già detto in precedenza, concluderemo questa modalità in poche ore e, così, avremo modo di sbloccare le altre quattro, che seppur differenziate tra loro, non ci invoglieranno più di tanto a ricominciare da capo. A fuoco lento si distinguerà per le maggiori capacità dei nemici, con Killer disporremo di salvataggi limitati, Ultimo respiro avrà un ritmo serrato e ci costringerà ad una frenetica corsa contro il tempo ed, infine, Condannato a morte sarà un’impegnativa sfida di resistenza, in cui ogni cattivo resusciterà dopo appena cinque minuti… buona fortuna e siate pazienti!!!

Una conversione poco convincenteDi solito, trasporre un videogioco da computer a console può comportare la riscrittura di alcuni codici e necessitare, quindi, di molto tempo, sacrifici e pazienza da parte degli sviluppatori. Ma il lavoro del team Remedy sembra alquanto frettoloso e ci regala un titolo davvero indegno del suo celebre nome, anche a causa delle ridotte capacità hardware della Ps2 rispetto ai più potenti Pc e Xbox.La grafica è stata sensibilmente migliorata rispetto al primo episodio, soprattutto per quanto riguarda le textures ed il dettaglio generale, sempre comunque poco soddisfacenti e realizzati con estrema supeficialità. I due personaggi principali, Max Payne e Mona Sax, si dimostrano ben caratterizzati in confronto agli altri, quasi in tutto e per tutto uguali; nel particolare, il nostro detective si differenzierà da quello che già abbiamo visto in precedenza, per un viso dai tratti molto più duri e maturi. Come se non bastasse, possiamo assistere a sporadici cedimenti di frame rate, visibili soprattutto quando entrano in scena più individui nello stesso tempo. Gli intermezzi sono di nuovo realizzati con la Graphic Novel, vero marchio di fabbrica della serie, molto d’effetto e splendida nelle sue sequenze stile fumetto, e, scelta discutibile, integrata da brevi scene ricostruite con lo stesso motore grafico del gioco.Da elogiare, invece, il rinnovato sistema fisico Havok, il quale ha permesso di impreziosire la scena con coerenti reazioni dei componenti dell’ambiente che ci circonda. Se Max sbatte contro una sedia, tanto per fare un esempio, questa si sposterà a seconda da quale angolazione sia stata toccata; ma pure i proiettili, nostri o avversari, sono capaci di scalfire la superficie di un oggetto ed i corpi dei nemici che cadono dopo essere stati ridotti in cadaveri, riescono a creare scompiglio.

Ottimo sonoroLe grandi produzioni richiedono sempre una colonna sonora all’altezza e Max Payne 2 sotto questo aspetto proprio non delude. Il violoncello di Perttu Kivilakso e le composizioni di Kartsky Hatakka e Kimmo Kajasto pennellano drammatiche quanto solenni note musicali, altamente evocative e riccamente orchestrate, che con facilità ci proiettano nella torbida e violenta atmosfera dei sobborghi malfamati di New York. Ad aumentare il nostro coinvolgimento emotivo, ci pensa anche il doppiaggio, forse troppo enfatizzato ma comunque efficace e realizzato da veri professionisti, le cui voci possono risultare riconoscibili agli usuali telespettatori dei canali Mediaset.

– Ritorna il carismatico Max Payne

– Coinvolgente ed appassionante

– Ottimo sonoro

– Conversione pessima

– Scarsa longevità

– Troppo lineare

6.5

Devo ammetterlo: mi sarei aspettato molto di più da un gioco già ampiamente apprezzato sulle altre piattaforme ed in grado di affermarsi come un termine di paragone nel genere dei titoli d’azione. Invece, questo Max Payne 2 per la console di casa Sony si rivela una delusione che sinceramente non credevo possibile dopo gli errori del primo episodio: sarà la fretta, saranno tutti i problemi di questo mondo, però non ci sono proprio scuse per giustificare il discutibile lavoro svolto dalla Remedy.

Il giocatore viene risucchiato in una trama ben congegnata e ricca di colpi di scena, la quale viene supportata da una controversa realizzazione tecnica: infatti, ad una grafica poco convincente si affiancano delle musiche e degli effetti sonori molto suggestivi.

Per concludere, non posso che consigliarvi di provare il titolo, un’esperienza videoludica davvero stimolante e coinvolgente, anche se troppoo corta… ma meglio rivolgervi alle versioni Pc o Xbox!!! :(

Voto Recensione di Max Payne 2 - Recensione


6.5