Il Verdetto di SpazioGames
In principio fu il Karaoke, quel diabolico strumento (sponsorizzato in italia da un giovane ed inberbe Fiorello) in grado di far cantare grandi e piccini, timidi ed estroversi, intonati e stonati come una campana. La moda tipicamente anni ’80/’90 del karaoke (diffusa ancora oggi soprattutto in Giappone, dove è un vero e proprio fenomeno di culto) è forse una delle poche che ha resistito all’incedere degli anni, ritagliandosi un posto ben definito nel panorama dell’intrattenimento di massa. Buona parte della sopravvivenza di questo party game è dovuta senza ombra di dubbio all’ingresso di periferiche ed affini all’interno dell’industria dei videogiochi: dopo i primi tentativi da parte di alcune piccole case, le trasposizioni ludiche del karaoke sono state prese di peso dalle software house più importanti, facendo diventare questo genere di prodotti un must per tutti coloro che vogliono far divertire (e magari avvicinare alla loro passione) amici, familiari e fidanzate. E fu così che comparvero, via Sony uno, via Microsoft l’altro, Singstar e Lips, i due unici competitor al titolo di miglior party game canoro di questa generazione. Complice il buon successo e la facilità di realizzare sequel e add-on (senza contare l’ottimo e remunerativo servizio di downloadable content), non è servito molto tempo per vedere proliferare una pletora di spin-off tematici, dai mitici Queen ai nostrani successi italiani. L’ultimo a fare capolino in ordine cronologico è Lips: I love the 80’s grazie al quale potremo fare un tuffo nel passato ed immergerci in quel mondo fatto di pailettes e lustrini colorati della sperimentale musica degli anni ’80.
Don’t leave me this wayDa buon spin-off della serie, I love the 80’s non si discosta minimamente da quanto visto nel suo fratello maggiore Lips, tenendo dunque immutati sia l’aspetto generale delle opzioni sia quello più squisitamente di gameplay. Sarà dunque familiare agli aficionados (e decisamente user friendly per tutti coloro che si avvicineranno per la prima volta alla serie) il menù principale, da cui potremo accedere alle diverse opzioni di gioco e non. Canta, come facilmente intuibile, ci permetterà di saggiare subito le nostre abilità canore, consentendoci di misurare l’ugola con una delle 40 tracce presenti sul disco piuttosto che utilizzare i DLC precedentemente scaricati. In Freestyle invece sarà possibile esibirci utilizzando i brani musicali in formato MP3 presenti sull’hard disk della console, su di una pendrive o un lettore collegati ad Xbox 360. In questo caso ovviamente non potremo usufruire del testo delle canzoni, né tantomeno gustarci il video originale del brano (come diversamente accade per la quasi totalità dei brani presenti nel DVD) rendendo quindi Freestyle la modalità più adatta per “fare casino” durante le feste con gli amici. Ne Il mio Lips avremo invece un puro e semplice resoconto delle nostre performance, con tanto di brani cantati, percentuale di successo, precisione, medaglie ed award guadagnati. Chiudono la carrellata del menù principale la parte relativa alle opzioni di gioco (ove regolare intensità e volume del microfono e dell’audio, effetti in game e via discorrendo) e il music store da cui scaricare a pagamento i brani presenti nel parco brani di Lips.Come detto in precedenza anche il gameplay di questo I love the 80’s risulta immutato rispetto ai suoi predecessori: precisione, intonazione e conoscenza del brano saranno le discriminanti per una performance sempre migliore, performance che potranno essere accompagnate da alcuni piccoli e simpatici quick time event da compiere in determinati momenti. Scuotere il microfono mimando il movimento di un chitarrista piuttosto che battere ritmicamente sul nostro strumento per aizzare la folla sono azioni all’ordine del giorno e che conferiscono al gameplay una piccola e simpatica variante. Parlando di gameplay occorre spendere due parole sull’ottimo microfono wireless in bundle con il gioco, vero e proprio valore aggiunto di Lips: oltre ad avere un design accattivante (grazie alle luci led presenti sul manico) stupisce sia la buonissima qualità dell’assemblaggio, sia la precisione nel ricevere ed interpretare le intonazioni delle ugole più disparate. E’ altersì possibile utilizzare un qualsiasi microfono USB, compresi anche quelli dei vari bundle di Rock Band o Guitar Hero, anche se in questo caso ci sarà preclusa la possibilità di affrontare i quick time event (data la mancanza di un sensore di movimento in queste periferiche).
The age of aquariusSotto l’aspetto tecnico I love the 80’s si assesta su discreti valori, presentandosi con un’interfaccia semplice, funzionale e gradevole alla vista. Più che discreto anche l’adattamento dei vari videoclip che, pur risentendo dell’inevitabile scorrere del tempo, risultano comunque gradevoli allo sguardo. Decisamente meno ispirati sia per regia che per design invece i video creati appositamente per certi brani (utilizzabili anche in modalità Freestyle). Ineccepibile invece la qualità audio dei brani presenti nel DVD, brani di cui trovate di seguito la completa tracklist:
The Look Of Love – ABCForever Young – AlphavilleCruel Summer – BananaramaDreaming – BlondieVideo Killed The Radio Star – The BugglesYou’re The Inspiration – ChicagoDon’t Leave Me This Way – The CommunardsDo You Really Want To Hurt Me – Culture ClubBoys Don’t Cry – The CureLet’s Dance – David BowieWhip It – DevoCome On Eileen – Dexys Midnight RunnersRio – Duran DuranMirror In The Bathroom – The BeatA Little Respect – ErasureA Good Heart – Feargal SharkeyRelax – Frankie Goes To HollywoodThe Power Of Love – Huey Lewis & The NewsDon’t You Want Me – Human LeagueCenterfold – J. Geils BandBad Reputation – Joan Jett and The BlackheartsToo Shy – KajagoogooWalking On Sunshine – Katrina & The WavesBette Davis Eyes – Kim CarnesKids In America – Kim WildeCelebration – Kool & The GangOur House – MadnessBlue Monday ’88 – New OrderThe Riddle – Nik KershawLove Is A Battlefield – Pat BenatarRoxanne – The PoliceDon’t Get Me Wrong – The PretendersSuper Freak – Rick JamesAlive And Kicking – Simple MindsTainted Love – Soft CellGold – Spandau BalletShout – Tears for FearsMickey – Toni BasilVienna – UltravoxDon’t Go – Yazoo
– Ottima tracklist
– Anni ’80 in tutta la loro atmosfera sperimentale
– Ottimo microfono wireless
– Identico ai precedenti titoli
7.0
Dopo aver visto e cantato i precedenti Number One Hits e Party Classics, non ci aspettavamo molto di diverso da quanto visto in questa terza incarnazione diLips. I Love The 80’s è dunque il classico spin-off volto ad attirare una determinata fetta di pubblico bramosa di emulare e cantare i successi che furono di Rick Hastley, Boy George e tutti gli artisti più o meno famosi che hanno costellato l’universo della musica anni ’80. La tracklist variegata e ben assortita, unita al gameplay solido e all’ottimo microfono wirless presente nel bundle sono i punti a favore di un prodotto che, pur non eccellendo sotto alcun aspetto, riesce comunque a strappare un giudizio positivo.