Il Verdetto di SpazioGames
Il successo di una periferica è direttamente proporzionale, nel mercato videoludico, alla line up con la quale questa viene sfruttata. Fatto nostro questo assunto, speriamo vivamente per Sony che le vendite del Move non rispecchino la qualità di Kung Fu Rider, l’ultimo parto dei Japan Studio, il prestigioso studio di sviluppo interno del colosso di Tokyo.
Corse su sedie di ufficioIl gameplay di Kung Fu Rider è molto semplice: nei panni di un detective o della sua assistente dovremo percorrere diversi percorsi irti di ostacoli a bordo di sedie da ufficio, cercando di evitare dei brutali yakuza ed al tempo stesso di racimolare monete e turbo sufficienti per battere ogni record. Se l’idea di base sembra molto divertente e l’acquisto del Move un motivo più che sufficiente per sperimentare le potenzialità della periferica, alla prova dei fatti queste motivazioni non sono lontanamente sufficienti a giustificare l’acquisto del titolo in analisi. Teoricamente, inclinando la periferica si farà virare il personaggio, muovendola velocemente in alto ed in basso lo si farà accelerare, con un forte colpo in alto si salterà e con uno in avanti lo si farà scattare. Peccato che alla teoria non si affianchi la pratica ed i personaggi si rivelino spesso incontrollabili, nonostante la linearità del percorso e la semplicità delle azioni richieste. Il Move, in altre occasioni molto preciso, qui risulta davvero inefficace nel restituire una buon feeling di controllo del personaggio, oltre che mal sfruttato nelle sue peculiarità. L’impianto ludico si basa su una banale e corta corsa contro il tempo, dove la sensazione di velocità è nulla e sbloccare i pochi oggetti per personalizzare i personaggi è un incentivo troppo debole per proseguire nel gioco. Anche la caccia all’Hi-Score non merita più di un paio di tentativi e dopo poche gare sarete già stanchi di abbassarvi per passare sotto gli ostacoli o colpire gli yakuza con un calcio rotante, per via delle ambientazioni monotone e il piatto character design, che non invoglia l’utente a preferire uno o l’altro personaggio, se non per le pose equivoche della procace Karin che comunque, più di una qualche sghignazzata da parte dei fan più allupati, non ruberà.Il resto è davvero il contorno di un prodotto di basso profilo, tecnico e ludico.
GrigiumeSpiace veder arrivare nei negozi un prodotto così povero di ispirazione come Kung Fu Rider, soprattutto se confezionato da un team di sviluppo dal portfolio importante come quello di Japan Studio. Non che il titolo presenti evidenti difetti tecnici come cali di frame rate o altro, ma un design trascurato e la lentezza del motore di gioco (di quello che in fondo è un titolo di corse) rovinano la folle idea che sta alla base. Stesso discorso per il comparto sonoro, incapace di rimanere in testa per più di pochi secondi. Longevità e giocabilità vanno di pari passo, a nostro avviso in pochi possono e meritano di proseguire in un gioco incapace di sfruttare le potenzialità del Move, ampiamente mostrate in altri prodotti.
– L’idea di base è divertente…
– …peccato manchi tutto il resto
3.1
Kung Fu Rider è forse il peggior biglietto da visita per la nuova periferica Sony. Poco ispirato, impreciso e lento questo titolo ha di divertente la sola idea di base, tra l’altro riciclata in gare dalla scarsa rigiocabilità ed inventiva. Un vero peccato perché il Move ha dimostrato di essere molto preciso ed affidabile e merita di titoli di ben altro spessore per poter far breccia nell’utenza.