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Recensione

Krater

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Avatar di ghigghi

a cura di ghigghi

Pubblicato il 12/07/2012 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

6

Negli ultimi due mesi Diablo III ha letteralmente catalizzato l’attenzione sugli action-GdR, lasciando di fatto le briciole ai pochi titoli rivali e dominando l’intera scena hackn’n’slash come meglio non avrebbe potuto. Eppure il piccolo team svedese di Fatshark non si è fatto intimidire più di tanto dal colosso di Blizzard e, invece di aspettare la fine dell’estate come l’attesissimo Torchlight II, ha preferito uscirsene in questo periodo con il suo quarto e più ambizioso progetto intitolato Krater.
Quattro classi per tre personaggi
Non abbiamo citato a caso Diablo III e Torchlight II visto che anche Krater riprende il filone del Gioco di Ruolo hack’n’slash tutto combattimenti, loot da raccogliere e dungeon da svuotare. La prima cosa che salta però all’occhio in questo atipico emulo di Diablo è la particolare ambientazione; niente Medioevo e fantasy classica a favore invece di una Svezia postapocalittica dai tratti molto lussureggianti e colorati, lontano quindi anni luce da altri concept simili (si pensi solo a Borderlands o a Rage) dove la fanno da padroni deserti, desolazione e una palette cromatica grigia-marrone. In Krater tutto è più verde e colorato e se non fosse per il bizzarro design dei protagonisti non sembrerebbe davvero di ritrovarsi in una terra devastata da un non meglio specificato conflitto bellico. L’altra particolarità di Krater (oggigiorno sempre più rara da trovare) è il controllo di un intero party di tre personaggi invece che del classico eroe. All’inizio del gioco dobbiamo infatti scegliere chi impersonare tra quattro possibili classi; ci sono il classico tank (Bruiser), il medico (Medikus), l’immancabile DPS (Slayer) e il ranger (Regulator), ognuno con le sue armi e i suoi attacchi. Purtroppo non esistono delle vere e proprie skill da far evolvere con il passaggio dei livelli di esperienza, ma solo piccoli miglioramenti e innesti che non permettono una grande varietà nell’approccio ai combattimenti lungo tutto il gioco. Bene o male infatti saremo costretti a usare la stessa tattica dall’inizio alla fine mandando avanti il tank, tenendo nelle retrovie il medico e facendo colpire lo Slayer da una certa distanza. Per un action-GdR come questo non si tratta di un limite da poco. Lo stesso loot offre davvero tantissimi oggetti di ogni genere, ma a ben vedere si tratta di cose spesso poco utili e il grinding forsennato su cui si basa il gameplay comincia a diventare un po’ fine a se stesso già dopo le prime ore di gioco.
Per qualche livello in più
L’elemento più discutibile di Krater rimane però il sistema di livellamento. Raggiunto il quinto livello, i nostri tre protagonisti non posso più acquisire esperienza e devono essere sostituiti con nuovi alter ego, che partendo da zero possono arrivare fino al decimo livello per poi lasciare posto ad altri tre protagonisti in grado di arrivare al livello 15. In questo modo non solo non si può costruire nessun legame con i propri alter ego (tanto poi dovremo sostituirli), ma si è costretti a livellare ancora una volta da zero e anche per questo il grinding diventa così centrale nell’economia del gameplay. A questo bisogna poi aggiungere una varietà di nemici piuttosto scarsa, dungeon poco vasti, location ripetitive (grotte, miniere, fattorie, villaggi) e combattimenti ben lontani dal “caos” controllato di Diablo III, visto che qui i nemici ci vengono incontro in piccoli sciami senza quindi creare situazioni esaltanti ed epiche come nel gioco di Blizzard. Di contro abbiamo apprezzato la vastità del mondo di gioco e gli spostamenti tra una zona e l’altra della mappa, con tanto di combattimenti random in stile Final Fantasy che aggiungono un po’ di tensione durante questi tragitti.
Se non ci fossero le patch…
Nonostante questi piccoli pregi e un comparto tecnico di tutto rispetto per un progetto indie come questo (soprattutto se giocato in DirectX 11), è davvero difficile considerare Krater come un titolo del tutto riuscito anche a causa dei molti difetti di programmazione riscontrati. Se già la versione pre-Alpha di marzo conteneva diversi bug, glitch grafici e un sistema di puntamento molto approssimativo, ora le cose sono in parte migliorate, ma abbiamo assistito ancora a diversi crash, a bug più o meno gravi (come quello della mappa) e a una certa difficoltà nel selezionare i tre protagonisti e nel dirigerli nel punto voluto. La sensazione è che Fatshark abbia accelerato troppo i tempi rilasciando su Steam un gioco non ancora rifinito al meglio e ancora bisognoso di un bel beta testing. Non che per tali difetti Krater sia ingiocabile, ma assistere a così tanti crash e vedere anche errori di grammatica e frasi non finite non è certo un bello spettacolo. Se non altro le patch distribuite finora da Fatshark (siamo arrivati alla 1.08) testimoniano un supporto attento anche se tardivo da parte dello sviluppatore, senza contare che in un prossimo update verrà inserita una modalità co-op online che dovrebbe portare a un maggior spessore tattico e risolvere le magagne della IA, ancora poco credibile e lacunosa. 
Hardware
Requisiti minimi
OS: Windows Vista / Windows 7
Processore: Dual Core 2.4GHz 
Memoria: 2 GB RAM
Scheda grafica: GeForce 8xxx o AMD Radeon 2xxx
Hard Disk: 5 GB 
Requisiti consigliati
OS: Windows 7 (64 bit)
Processore: Quad-core Intel o AMD equivalente 
Memoria: 4 GB RAM
Hard Disk: 5 GB
Scheda grafica: ATI Radeon HD 6870 o Nvidia GeForce GTX 460 

– Ambientazione originale

– Graficamente ben fatto

– Mondo di gioco piuttosto vasto

– Ancora diversi bug da sistemare

– Sistema di livellamento discutibile

– Scarsa varietà di nemici e location

6.0

Krater aveva parecchio potenziale e in effetti, se si riesce a superare il fastidio per i bug, per il sistema di livellamento e per altre magagne più o meno gravi, questo action-GdR regala qualche bel momento. Abbiamo infatti apprezzato il comparto grafico, la vastità del mondo di gioco e il grande risalto dato al crafting, ma la struttura ruolistica rimane ancora acerba e anche le tanto sbandierate incursioni tattico-strategiche nella gestione del party si riducono a poca cosa. Visti comunque il prezzo (13,99 euro su Steam) e l’imminente arrivo del co-op online, ci si può anche fare un pensierino.

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