Il Verdetto di SpazioGames
I simulatori di volo appartengono ad un genere sicuramente di nicchia, con giocatori appassionati e competenti, molto attenti all’accuratezza storica e tecnica e per questo propensi anche a leggere pagine e pagine di manuali ed istruzioni. Nel variegato ambito videoludico, quindi, questo genere rappresenta un mondo un po’ a parte, non privo di un certo romanticismo. Per la gioia di questi giocatori Maddox Games e Ubisoft propongono un nuovo capitolo della serie IL-2 Sturmovik, da sempre pietra miliare per tutti gli appassionati di simulazione di volo a sfondo storico, intitolato Cliffs of Dover. Andiamo quindi ad analizzare questo nuovo titolo, cercando di stabilire se la qualità della serie è rimasta immutata
Sulle scogliere di Dover si scrive la storiaLa battaglia d’Inghilterra è lo scenario di questo nuovo IL-2 Sturmovik: Cliffs of Dover; il conflitto, iniziato nel luglio del 1940, fu combattuto da inglesi e tedeschi nell’ambito della seconda guerra mondiale e costituì probabilmente uno dei punti di svolta dell’intera guerra, con la resa dei teutonici. Grazie alla vittoria britannica, infatti, Hitler non poté cominciare l’operazione “Leone Marino”, che nei piani tedeschi avrebbe dovuto portare la conquista della “perfida Albione”. Questo background storico ha dato la possibilità agli sviluppatori di ricreare alcuni esemplari mitici: dalla parte della Luftwaffe (l’aviazione tedesca) gli appassionati non faticheranno a riconoscere il monomotore Bf 109, il bombardiere ricognitore Ju 88 o il caccia Bf 110, che ebbero ben poca fortuna contro i caccia della RAF, l’aviazione britannica; dalla parte inglese trovano invece posto aerei come il mitico Spitfire, il pesante Hurricane ed il Bristol Beaufighter. La lista dei modelli a disposizione, circa una ventina, non si ferma alle sole forze tedesche e britanniche: tra i vari velivoli sono inclusi anche due esemplari della Regia Aeronautica Italiana, ovvero il bombardiere BR-20 ed il caccia G.50, monoposto soprannominato “la Freccia”
“13 Maggio 1940. Non sono pronto per tutto questo”Per quanto riguarda le modalità di gioco, le opzioni per il single player prevedono l’Addestramento, imprescindibile per prendere confidenza con le manovre più comuni, Missione Rapida, che permette di scegliere tra alcuni scenari predefiniti (per esempio un giro turistico su Londra o un dogfight sul mare); continuando è possibile scegliere una missione singola da giocare da soli oppure in multiplayer (compresa la modalità co-op), fino ad arrivare all’opzione principale, ovvero la Campagna. Grazie a questa scelta il giocatore potrà vivere tutte le varie fasi del conflitto tra i cieli inglesi, arricchita da una narrazione discreta ma funzionale. Decisamente interessante, infine, la componente multiplayer, che consente la creazione di partite fino a 128 giocatori contemporaneamente grazie ai cinque scenari a disposizione.
Entriamo in cabinaParlando del gameplay, c’è da dire che il feeling simulativo della serie è rimasto senza alcun dubbio immutato; l’emozione di sentirsi davvero dentro un velivolo è notevole, soprattutto grazie alla ricostruzione minuziosa dei cockpit degli aerei, ed al grado di interazione con gli stessi. Giusto per fare un esempio, anche il solo lanciarsi con il paracadute non richiederà la pressione di un solo tasto, ma richiederà doverosamente l’esecuzione di alcune operazioni, come lo slaccio delle cinture di sicurezza e la successiva apertura della cabina di guida. Va da sé, quindi, che il livello di simulazione, regolabile attraverso le molte opzioni dedicate al realismo, è veramente elevato e grazie a questo i puristi avranno di che divertirsi, senza dimenticare la buona realizzazione della IA e la discreta varietà di compiti da assolvere durante la campagna in singolo, il tutto completato dal comparto online. D’altro canto questo dovrebbe far intendere al giocatore che dovesse approcciarsi a IL-2 Sturmovik: Cliffs of Dover che per ottenere il massimo dal gioco è opportuna una certa preparazione o, nel caso questa sia assente, un buon periodo di apprendistato. Questo perché il lavoro svolto dagli sviluppatori merita se non altro una certa dedizione per poterne scoprire a pieno le finezze e l’accortezza infusa dentro ogni dettaglio. Quanto detto finora si concretizza nelle impostazioni del sistema di controllo: di certo è possibile impostare i vari tasti e pulsanti di tastiera e joypad (altrimenti non regolati di default), ma va da sé che per godere appieno delle sensazioni del titolo Maddox Games sarebbe consigliabile dotarsi di una cloche
Uno spettacolo a metàLe considerazioni, più che altro positive, sulle modalità di gioco e sul gameplay del titolo però vengono inficiate nel momento in cui ci si appresta a parlare dell’ottimizzazione del comparto tecnico, vero punto debole del gioco. Tralasciando il pur sufficiente sonoro, che fa la sua parte con alcuni effetti d’eccellenza, bisogna infatti dire che il gioco propone una rappresentazione semplicemente senza eguali per quanto riguarda gli interni dei velivoli, particolareggiati e zeppi di piccole rifiniture, insieme ad una realizzazione altrettanto positiva per quanto riguarda i modelli tridimensionali degli aerei e la qualità delle texture, soprattutto per quanto riguarda il mare. I velivoli sono composti da decine di parti mobili, tutte indipendenti tra di loro e danneggiabili in modo diverso, mentre l’illuminazione crea piacevoli effetti di luce. Vero è però che il gioco, accanto a queste note positive, rivela tutte le debolezze della sua realizzazione tecnica, la più importante delle quali sembra essere l’eccessiva pesantezza del motore grafico e del codice di gioco stesso, decisamente mal ottimizzato. Continui crash, cali improvvisi di framerate e quant’altro costringeranno il giocatore a passare molto tempo nella schermata delle impostazioni grafiche, nella speranza di trovare la combinazione di opzioni corretta. Al momento è stata già rilasciata una prima patch per cercare di risolvere questi problemi, ma di certo la situazione attualmente è tutt’altro che rosea, e ciò è un vero peccato se si pensa al valore complessivo del prodotto, sporcato da problemi tecnici che ne limitano il giudizio complessivo.
HARDWARE
Requisiti consigliati:Sistema operativo: Windows 7 / Vista SP2 / Windows XP SP3Processore: Pentium Dual-Core 2.0GHz or Athlon X2 3800+ (Intel Core i5 2.66GHz or AMD Phenom II X4 2.6GHz raccomandati)Ram: 2GB (4GB recommendati)Scheda video: DirectX® 9.0c compliant, 512Mb Video Card (1GB DirectX® 10 raccomandata) – (Schede supportate: ATI 4850/4870/5830/5850/5770/5870/6870/6950/6970 NVidia: 8800/9800/250/260/275/285/460/465/470/480)Scheda audio: compatibile con DirectX 9.0cSpazio sul disco: 10GBMultiplayer: Collegamento ADSL con almeno 128 kbps upstream
MULTIPLAYER
– Ambientazione affascinante e ricreata in modo soddisfacente
– Ideale per gli appassionati del genere
– Multiplayer ricco e campagna in singolo interessante
– Evidenti bug
– Pesante sui pc meno performanti
– Non ancora del tutto stabile
7.1
IL-2 Sturmovik: Cliffs of Dover va perfettamente incontro a quello che gli appassionati di simulatori di volo richiedono da un gioco del genere: è profondo, definito, curato nei dettagli simulativi e del contesto storico. Al tempo stesso il gioco rappresenta una sfida importante per tutti coloro i quali volessero cimentarsi nel genere, di certo non così intuitivo e rapido come altri nel panorama videoludico. Peccato però che la scarsa cura nella ottimizzazione del comparto tecnico renda il titolo Maddox Games e Ubisoft incompleto ed a volte frustrante; la riflessione finale quindi non può prescindere dal fatto che probabilmente occorrerà aspettare ulteriori patch ed aggiornamenti per godere appieno di quello che, al momento, rimane in teoria il miglior simulatore di volo disponibile, ma che in pratica è lontano dall’essere considerato il gioco perfetto che forse gli appassionati si aspettavano.