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Recensione

Fortified

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Avatar di Fox Mulder

a cura di Fox Mulder

Pubblicato il 06/04/2016 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

7

Dopo diverse esperienze nell’ambito dei dispositivi mobile, i ragazzi di Clapfoot sbarcano su Xbox One e PC con Fortified, sparatutto in terza persona con forti connotazioni strategiche.

Fortified vi riporterà indietro nel tempo, nel contesto americano degli anni 50, che fa da teatro ad una minacciosa invasione aliena da parte di potenti robot futuristici provenienti da Marte. La dicotomia passato-futuro probabilmente non spicca per originalità – e non solo nel panorama videoludico – ma riesce pienamente nell’intento di garantire a Fortified uno scenario tutto sommato credibile e idoneo all’esperienza di gioco che il team canadese di Clapfoot intende proporci.
In Fortified vestiremo i panni di quattro eroi che dovranno guidare e coordinare una strenua difesa contro l’agguerrita offensiva marziana, respingendo le ondate di robot che cercheranno in tutti i modi di distruggere la nostra base, costituita da un razzo a propulsione in attesa di essere lanciato in orbita per salvare il pianeta. Anche il concept di gioco, a dirla tutta, non ci sembra particolarmente innovativo, ma Fortified riesce ad emergere dalla pletora di titoli più o meno simili per ambientazione e struttura, grazie ad una buona realizzazione di tutto l’aspetto tattico, nonché ad un gameplay semplice e convincente. Ma andiamo con ordine.
Eravamo quattro amici al bar… che volevano salvare il mondo!
Come abbiamo anticipato, in Fortified avremo a che fare con quattro eroi: il Captain, un vero e proprio leader militare esperto di armi pesanti; la Rocket Scientist, eroina abilissima con gli esplosivi; l’Agent, un agente segreto armato di tutto punto; e lo Spaceman, un vero e proprio cowboy dello spazio. Le differenze tra un eroe e l’altro sono molto nette; infatti, non soltanto ciascun personaggio avrà delle abilità speciali che si attiveranno in battaglia dopo aver eliminato un certo numero di robot, ma anche le armi e le strutture difensive saranno completamente diverse per ciascuno degli eroi.
La campagna principale si articola in diverse mappe, ognuna delle quali costituita da una zona della città che abbiamo il compito di difendere, progressivamente più complessa e con un numero sempre maggiore di punti vulnerabili. All’inizio di ogni livello, avremo la possibilità di esplorare liberamente tutta la mappa al fine di organizzare nel migliore dei modi il nostro piano difensivo. Infatti, una volta compreso da dove arriveranno i robot e in che modo presumibilmente ci attaccheranno, dovremo scegliere e piazzare, mediante il pagamento di crediti, tutte le strutture che riterremo idonee alla nostra organizzazione difensiva. Questo rappresenterà un momento di fondamentale importanza, in considerazione del fatto che un errore nella scelta o nel piazzamento delle nostre unità – uomini, torrette, cannoni, barili esplosivi, ecc., a seconda dell’eroe che avremo scelto – potrà avere ripercussioni molto negative sull’esito dello scontro con le unità marziane. Tuttavia, in base agli sviluppi della battaglia, avremo la possibilità di cambiare in corsa il nostro assetto difensivo, acquistando nuove strutture con i crediti progressivamente guadagnati ondata dopo ondata, vendendo e/o riposizionando le nostre unità in punti maggiormente critici, adattando così il nostro schieramento alle esigenze concrete. Inoltre, avremo addirittura la possibilità di impartire istruzioni precise ai nostri soldati, ad esempio ordinando loro di proteggere la base, di restare in posizione o di coprirci le spalle. L’intelligenza artificiale, sia delle truppe che dei robot, si è rivelata, nel complesso, abbastanza buona, pur con alcune sporadiche criticità, tutto sommato perdonabili.
Naturalmente il nostro compito non si limiterà alla mera predisposizione del piano difensivo, ma potremo combattere in prima linea sfruttando le abilità speciali di ciascun eroe, nonché un arsenale di armi sempre più potenti e letali. Infatti, al completamento di ciascuna mappa, dopo aver respinto con successo le ondate previste, il nostro personaggio sbloccherà la mappa successiva e acquisirà dei punti esperienza che gli permetteranno di salire di livello e di acquisire nuovi armamenti, strutture difensive e potenziamenti per elementi già sbloccati, per far fronte ad orde di robot progressivamente più forti e numerosi.
Oltre alla modalità Campagna, Fortified offre anche la modalità Invasione, nella quale il nostro scopo sarà quello di sopravvivere al maggior numero possibile di ondate di robot, con attacchi progressivamente più intensi; insomma, una vera e propria prova di resistenza, non troppo differente da quelle già proposte in modalità analoghe di altri titoli.
Un aspetto essenziale di Fortified è rappresentato dalla possibilità di giocare in cooperativa fino a quattro giocatori, elemento che consentirà di arricchire in modo significativo l’esperienza di gioco, mediante la predisposizione di vere e proprie tattiche combinate.
L’unione fa la forza! O quasi…
Uno dei punti di forza di Fortified è senza dubbio il gameplay. Controller alla mano, vi renderete conto che padroneggiare i vari eroi non sarà mai un’impresa troppo complicata. Attenzione però a non giungere a conclusioni affrettate; infatti, se all’inizio il gioco potrà apparire sostanzialmente semplice, quasi banale, ai livelli di difficoltà più elevati Fortified offrirà un grado di sfida decisamente avvincente, con robot sempre più forti ed agguerriti che cercheranno di attaccarci in tutti i modi possibili, creando situazioni caotiche e spesso imprevedibili che ci costringeranno a catapultarci da una parte all’altra della mappa, per far fronte alle inevitabili falle del nostro sistema difensivo. In tal senso, l’elemento cooperativo potrà rivelarsi estremamente utile, se non addirittura decisivo negli scenari più impegnativi, che infatti potrebbero risultare finanche eccessivamente ostici se affrontati in solitaria.
Sul piano grafico, Fortified è palesemente ispirato ad un fumetto degli anni 50, con una grafica essenziale ma pulita e sostanzialmente gradevole, soprattutto nei menu e nelle immagini di intermezzo. Certo, nulla che faccia gridare al miracolo, ma la scelta dei ragazzi di Clapfoot è senza dubbio coerente con l’ambientazione e con gli scenari di gioco. Insomma, la grafica in-game e le stesse animazioni degli eroi, delle truppe e dei robot marziani, per quanto evidentemente lontane dagli standard qualitativi medi e dalle potenzialità dell’attuale generazione videoludica, hanno comunque un loro perché.
Basterà tutto questo a rendere Fortified
un titolo sufficientemente longevo? Difficile dare una risposta oggettiva. Da un lato, infatti, il gioco è senza dubbio in grado di offrirci un livello di sfida piuttosto elevato, ma è altrettanto innegabile che il titolo rischia di diventare ben presto abbastanza ripetitivo. Questo però non significa che gli stimoli siano necessariamente destinati a calare dopo le prime ore di gioco; Fortified, infatti, pur nella sua semplicità, è un titolo che diverte e sa offrire varianti e situazioni in grado di attirare l’attenzione del giocatore in modo più o meno costante.

– Semplice e divertente

– Buona personalizzazione degli eroi

– Elementi strategici ben implementati

– Livello di sfida crescente

– Intelligenza artificiale migliorabile

– Alla lunga rischia di diventare ripetitivo

7.0

Non avrà tantissime pretese, ma Fortified è un titolo divertente, con un gameplay semplice, arricchito dalla buona profondità dell’aspetto tattico e dalle varianti di gioco offerte dai quattro personaggi. Se il genere degli sparatutto strategici vi appassiona, saprà regalarvi ore di sano divertimento, da soli o in cooperativa. I robot siano avvisati!

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