Recensione

Final Fantasy

Avatar

a cura di Melkor

Il Verdetto di SpazioGames

7.5

Quando un titolo riesce a catturare l’attenzione dell’utenza è facile pensare ad un possibile sequel. Come accade spesso nel cinema, anche nel mondo videoludico vi sono esempi di giochi che possono vantare nuove edizioni quasi annuali, ma forse una sola saga è riuscita ad entrare nel cuore dei giocatori di quasi tre generazioni. Stiamo parlando ovviamente di Final Fantasy, apparso nella sua ultima incarnazione qualche mese fa su console HD. Se volete conoscere le origini del mito non vi resta che leggere oltre e scoprire come il genere RPG si sia indissolubilmente legato a quella software house che un tempo si chiamava semplicemente Squaresoft.

La Fantasia ha inizioNintendo ci ha abituato, durante i suoi Hanabi Festival, a poter acquistare grazie alla Virtual Console titoli che difficilmente in altro modo potrebbero entrare in possesso di noi “poveri” occidentali. Da pochi giorni è possibile rivivere, al prezzo di 600 Wii Points, le origini di una delle saghe più importanti del mondo videoludico, Final Fantasy. Parlando del plot iniziale, siamo lontani anni luce dalle cutscene e le sequenze animate in CG che hanno reso famosa l’attuale Square Enix, infatti saranno solo poche righe di introduzione a catapultarci in un mondo creato e determinato da quattro Orb, ognuno di essi contenente il potere di un elemento ossia terra, fuoco, acqua e vento. Questi Orb vennero affidati alle varie razze che popolavano il pianeta, ma col tempo e con l’utilizzo improprio essi sono divenuti oscuri, trasformandosi in portatori di caos a livello mondiale. E’ proprio in questo momento di grande confusione che fanno l’apparizione quattro “Guerrieri della Luce” i quali, grazie ai loro eccezionali poteri, avranno il compito di ripristinare il normale potere degli Orb e riportare la pace. Sarete quindi proprio voi a impersonare questo gruppo formato da ben sei classi differenti che potranno essere decise nel menù iniziale del gioco. Fin dai primi minuti potrete comprendere l’enorme potenzialità del titolo, infatti sarà possibile decidere di affrontare la storia in maniera totalmente differente sulla base del party utilizzato. Guerriero, Mago Rosso, Mago Bianco, Ladro e due classi intermedie saranno gli ingredienti con i quali condire la vostra avventura. Seppur possa sembrare scontato scegliere un gruppo che comprenda forza, magie curative ed arti oscure, il web è ricco di filmati nei quali giocatori molto pazienti sono riusciti a raggiungere alla fine della storia utilizzando ad esempio solo arti magiche e venendo quindi penalizzati fortemente nei combattimenti dove la componente fisica è importantissima. Tutto questo serve a delineare come, fin dall’inizio, la bravura della software house fu quella di ottimizzare al massimo le poche risorse a disposizione offrendo prodotti che riuscirono in breve tempo a conquistare permanentemente il cuore delle persone. Tornando alla trama iniziale, questa vi vedrà vagare per i vari Regni al solo fine di sconfiggere i nemici di turno e di completare numerose quest, il tutto grazie all’abile implementazione di mappe interne ed esterne. Come accade in molti altri J-Rpg visualizzerete sullo schermo solo il personaggio principale del party ed in questo modo potrete navigare facilmente sia all’esterno delle città (nel cosiddetto open world) sia all’interno delle stesse, cercando in questo modo di riuscire a completare tutti i vostri obiettivi ed avanzare velocemente verso lo scontro finale. Ovviamente, come in ogni J-Rpg che si rispetti, il vostro cammino sarà irto di combattimenti casuali i quali, grazie ad una classica intro musicale, vi catapulteranno all’interno della modalità di combattimento a turni mettendo a dura prova le vostre abilità. Anche in questo caso gli elementi classici dei giochi di ruolo vi sono tutti; dalla funzione di attacco a quella di fuga, passando per l’utilizzo di magie e di oggetti, sconfiggere i nemici di turno rappresenterà sempre una piccola impresa grazie ad una evoluzione dei personaggi che crescerà costantemente portandovi a livelli sempre maggiori. Come potete vedere gli elementi che hanno reso famosa la saga ci sono già tutti e scoprire cosa si nasconde dietro gli eventi che hanno portato il caos nel mondo risulterà piacevole anche a coloro che inizialmente, potrebbero risultare spiazzati dal comparto tecnico il quale risente inevitabilmente il trascorrere del tempo.

La classe non è acquaCome abbiamo detto nel paragrafo precedente, l’unico neo di un titolo proveniente dagli anni ’80 ai giorni nostri è rappresentato da un comparto tecnico a dir poco superato. Dal punto di vista grafico stiamo ancora parlando di sprite e di effetti ad 8 bit, ma nonostante tutto il lavoro svolto ai tempi era ottimo in quanto il titolo Squaresoft riuscì ad utilizzare al meglio le caratteristiche hardware della prima console casalinga targata Nintendo. Il sistema di controllo utilizzava solo un pulsante, ma grazie all’apparizione di menù completi che, dalla scelta delle armi alla possibilità di visualizzare gli status non hanno niente da invidiare a J-Rpg avanzati, tutto vi sembrerà costantemente sotto controllo al fine di rendere sempre gradevoli anche i combattimenti più tediosi. L’introduzione degli scontri casuali, purtroppo noiosa a volte, resta fondamentale in quanto difficilmente riuscirete a sconfiggere i boss che incontrerete senza un po’ di sano grinding e forse in questo contesto possiamo renderci conto del perché questa scelta venne utilizzata successivamente in tantissimi giochi di ruolo, per poi scomparire quasi completamente ai giorni nostri. Come in tutti i giochi pubblicati sulla Virtual Console, anche in questo caso i controlli sono riprodotti in maniera fedele grazie alla possibilità di utilizzare il Classic Controller Nintendo, ma anche il semplice Wii Remote in posizione verticale o il pad GameCube. Un articolo a parte sarebbe spettato al comparto sonoro che, seppur formato da pochi campionamenti sonori, è riuscito a fare centro al primo colpo inserendo ad esempio il gingle di fine combattimento che ancora oggi viene utilizzato in molte reincarnazioni della saga. Unica pecca è la ripetitività della musica di sottofondo la quale riparte dall’inizio ogni volta che si entra o si esce da un ambiente risultando stancante dopo pochi minuti. Possiamo quindi affermare in conclusione che la Fantasia Finale di Squaresoft non può assolutamente mancare alla vostra collezione di titoli virtuali in quanto, anche scegliendo semplicemente di giocare qualche ora, sarete catturati da atmosfere e sensazioni che mai come questa volta sembrano provenire da un lontano passato. Le origini del mito hanno inizio qui e spetta a voi fare un salto nella storia.

– E’ Final Fantasy

– J-Rpg allo stato puro

– Sottofondo musicale ripetitivo

– Il 1987 è lontano

7.5

Chi ama i J-Rpg non può fare a meno di provare almeno una volta le origini di quello che è divenuto uno dei più gradi brand di successo nella storia videoludica. Final Fantasy è un must have sia dal punto di vista tecnico sia per le varie perle sonore le quali condiscono un gameplay che potremmo definire “RPG puro”. Vedere i propri piccoli personaggi salire di livello e recarsi nell’armeria di turno ad acquistare la spada più potente riesce, nonostante il tempo, a catturare la nostra attenzione nel migliore dei modi offrendo un prodotto da vivere, evitando facili pregiudizi tecnici.

La Virtual Console riesce anche questa volta nel suo intento offrendoci un prodotto riproposto fedelmente presentando il solo obbligo di un televisore a 60Hz e consentendoci di affrontare l’avventura con il sistema di controllo a noi preferito.

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite. Vuoi accedere?


Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.