Recensione

Fighting Street

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a cura di Mauro.Cat

Il Verdetto di SpazioGames

5

Chi non ha familiarità con la storia meno recente dei videogame potrebbe provare una certa confusione nell’osservare le immagini di Fighting Street. Per questa ragione cominciamo l’articolo analizzando l’origine di questo picchiaduro. Il titolo in questione non è altro che il primo storico, e oggi mediocre, episodio della celebrata serie di Street Fighter. La versione disponibile per Virtual Console corrisponde infatti quella pubblicata nel 1988 su CD per PC-Engine (Turbografx negli Stati Uniti e in Europa). Per motivi legati a marchi e licenze avvenne in quella occasione un cambio di denominazione che si è mantenuta anche su Wii.Il picchiaduro firmato Capcom è disponibile al costo di 800 Wii points, circa otto euro, ed è utilizzabile al meglio con il Classic Controller che risulta la scelta migliore grazie alla buona risposta della croce direzionale.

Tutto un po’ sbiaditoFighting Street è un picchiaduro bidimensionale a incontri che vi mette di fronte ad avversari differenti fino al raggiungimento dell’appassionante scontro finale. Le meccaniche di gioco rispecchiano a grandi linee quelle del ben più famoso secondo episodio, ma nel complesso soffrono un’eccessiva ripetitività ed una pochezza di opzioni che ai giorni nostri non siamo più abituati a perdonare.In single player il giocatore prende il controllo di un giovane Ryu e quindi decide di raggiungere un luogo prestabilito. Le quattro ambientazioni (USA, Inghilterra, Giappone e Cina) nascondono una coppia di lottatori contro i quali misurarsi. I successivi livelli mostrano invece due personaggi ben noti anche ai fan meno appassionati.Proprio il gruppo di lottatori riserva qualche sorpresa qua e là. Il secondo personaggio giocabile, utilizzabile in prima battuta in uno scontro con un amico, è il controverso Ken. L’amico rivale, clone aggiungeremmo, di Ryu, ha in questo episodio un ruolo decisamente secondario.Tra combattimenti non utilizzabili dal giocatore troviamo tra gli altri Birdie, molto meno nerboruto rispetto agli episodi successivi, il vecchio Gen, legato nelle trame successive a Chun-Li, ed il semisconosciuto Eagle, riportato alla luce in Street Fighter Alpha 3. A questi si aggiungono Adon, una sorta di vice boss finale, e l’imponente Sagat che molti conosceranno dal secondo episodio della saga. Tra questi va segnalato anche Mike, una primordiale apparizione del pugile Balrog (Mike Bison in Giappone).

Meglio passare oltreDopo aver descritto alcune delle “eminenti” personalità del gioco possiamo tranquillamente affermare di aver quasi esaurito i lati positivi di Fighting Street. Se si tralascia il valore storico e nostalgico del gioco, è inevitabile non soffermarsi sulle troppe problematiche di un prodotto invecchiato malissimo.Le meccaniche di base potrebbero sembrare quasi immutate rispetto ai titoli più recenti, ma presto ci si rende conto di come questa sensazione sia del tutto errata. La presenza di un solo personaggio giocabile (Ken si può utilizzare nell’avventura solo cominciando come secondo giocatore, ma non offre reali novità) è già di base un profondo limite. Se a questo si aggiunge un comparto tecnico che già all’epoca non era così avanzato ed un sistema di controllo non proprio impeccabile si può giungere ad un’unica conclusione: Fighting Street è un prodotto ampiamente trascurabile.La versione per Turborafx-CD è inoltre qualitativamente ancor più affossata dall’utilizzo di due soli tasti di gioco che di fatto limitano ancora di più il divertimento.Tecnicamente non c’è nulla di particolarmente interessante. Le ambientazioni, solo discrete, peccano quasi sempre di personalità ed in molte occasioni si ha la sensazione di avere tra le mani un prodotto poco incisivo. Le animazioni soffrono la scarsa fluidità generale.La longevità, nonostante un buon senso di sfida, è ancora una volta limitata a causa dell’unico personaggio utilizzabile.In conclusione non possiamo che sconsigliare l’acquisto di questo prodotto che, visto anche il non proprio vantaggioso rapporto qualità/prezzo, non merita di essere scaricato sulle vostre console.

– Buon valore storico

– Le origini di un mito

– Poco divertente

– Troppo superato per risultare ancora godibile ai giorni nostri

– Meccaniche di gioco solo abbozzate

– Livello di difficoltà mal calibrato

5.0

Il primo episodio di Street Fighter giunge su Virtual Console nella sua versione per Turbografx-CD e con il nome di Fighting Street al costo di circa otto euro.

Questo picchiaduro nelle prime battute riesce a regalare qualche emozione grazie alla presenza di alcune facce note che col susseguirsi degli episodi hanno ottenuto maggior fortuna conquistando il cuore di molti videogiocatori. Il fattore storico emozionale lascia però presto il posto alla noia. Un comparto tecnico troppo superato per essere godibile ai giorni nostri ed un limitatissimo gruppo di lottatori selezionabili, di fatto il solo Ryu, rendono il picchiaduro Capcom un affare decisamente poco conveniente. Un prodotto storico, ma invecchiato malissimo, che merita di essere preso in considerazione solo dai fan più accaniti della celebre saga. Tutti gli altri farebbero meglio a risparmiare i Wii Points ed a cercare picchiaduro di ben altro spessore tra quelli disponibili su Virtual Console.

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