Il Verdetto di SpazioGames
Le piattaforme di digital delivery stanno diventando veri e propri rifugi per i capolavori di matrice indipendente. Navigando nell’immenso catalogo di titoli presenti su Steam o su piattaforme simili, ci accorgiamo infatti che i giochi validi venduti a basso prezzo sono una miriade e, di conseguenza, spiccare e farsi notare con un prodotto originale sta diventando molto difficile per le software house emergenti. Nonostante ciò, i temerari ragazzi di Hitbox Team hanno deciso di sfidare la sorte puntando sul genere platform e proponendo Dustforce, titolo che si è tenuto ben lontano dai riflettori durante i suoi due anni di sviluppo, ma che una volta uscito allo scoperto si è rivelato da subito in grado di ritagliarsi un posto al fianco di pesi massimi come Super Meat Boy, VVVVVV oppure Bit. Trip Runner. Vediamo di scoprire insieme il perché.
E’ ora di fare piazza pulitaDustforce mette il giocatore nei panni di una squadra di pulitori acrobatici, uomini e donne armati di scopettoni, rastrelli e aspirapolvere, il cui unico obiettivo è eliminare lo sporco dalla faccia della terra. Di primo impatto può sembrare un concept bizzarro o poco entusiasmante, ma immaginate un bidello che mentre pulisce i corridoi di una scuola all’improvviso salta sul tetto e inizia a correre a testa in giù passando la scopa sul soffitto alla velocità della luce. Così la cosa si fa decisamente più interessante, soprattutto se corse in verticale e salti nel vuoto sono accompagnati da una grande colonna sonora e resi splendidamente con uno stile grafico unico e quasi poetico. Subito dopo l’introduzione animata dei personaggi, all’inizio il gioco ci catapulta in una sorta di grande hub. Da qui il giocatore può accedere ai vari livelli attraverso decine e decine di porte suddivise in quattro aree, ciascuna caratterizzata da una particolare ambientazione e quindi da diversi nemici ed elementi ornamentali. Inizialmente molte di queste porte saranno bloccate e per accedervi sarà necessario eseguire performance perfette nei livelli già sbloccati. Prima di cominciare il gioco vero e proprio sarà possibile, ed estremamente utile, superare un tutorial in cui vengono spiegate le varie mosse di gioco. Il personaggio sarà in grado di muoversi, saltare una o due volte, compiere uno scatto e ramazzare con la propria “arma” in due modi differenti: colpire velocemente a breve raggio o con un colpo lento ma potente e ad ampio raggio. Per camminare su un muro verticale o a testa in giù sarà invece necessario saltare in direzione del muro e tenere premuto il tasto direzionale adatto all’occasione. Durante la corsa il personaggio pulirà automaticamente lo sporco che calpesta sotto i piedi, ma spesso sarà anche necessario pulire oggetti sospesi a mezz’aria, per cui bisognerà saltare e colpirli fino a farli tornare lindi com’erano un tempo. Pulire un oggetto volante ci darà diritto a un salto extra, grazie al quale potremo raggiungere piattaforme poste molto in alto, altrimenti irraggiungibili. In Dustforce lo sporco si impossesserà di orsi, libri, volpi e scienziati, dando vita a creature che non esiteranno a farvi del male. Anche qui la soluzione sarà ripulirli per bene, così da farli tornare ai loro abituali comportamenti pacifici e proseguire senza problemi. Il design dei livelli ricorda molto da vicino quanto visto in Super Meat Boy e, così come nel capolavoro creato dal Team Meat, anche qui le strutture sono disposte in maniera geniale e meticolosa: ogni salto è misurato al centimetro e gli errori saranno quasi sempre dovuti all’inesperienza del giocatore, eccezion fatta per qualche sporadica lettura imprecisa dell’input. In ogni caso non mancherà occasione per perdere le staffe, lanciare il mouse verso l’infinito o prendere a testate il muro più vicino. Moltissimi livelli sono infatti particolarmente ostici e ci si ridurrà quasi sempre al familiare trial and error, provando e riprovando i movimenti fino a raggiungere la perfezione. Per questo motivo è sconsigliato l’acquisto ai giocatori più occasionali, che finiranno per trovare in Dustforce solo occasionale angoscia e frustrazione.
Un’unica immensa comboCome vi abbiamo anticipato qualche riga prima, per accedere a livelli più avanzati sarà necessario effettuare performance perfette nei livelli già sbloccati. In particolare, alla fine di ogni livello il gioco ci assegnerà due ranghi in base alle nostre prestazioni: la lettera ‘S’ sarà il premio per una run senza intoppi. Per ricevere la chiave e proseguire verso nuovi livelli dovrete ottenere una ‘S’ in ciascuno dei due parametri denominati Finesse e Complexion. Il primo si riferisce alla capacità di portare a termine un livello senza mai lasciare che il contatore delle Combo si azzeri. Quest’ultimo viene incrementato quando si pulisce lo sporco dalle piattaforme e si resetta nel momento in cui si viene colpiti da un nemico, si muore, oppure si impiega troppo tempo per raggiungere il prossimo mucchietto di foglie, sudiciume o sostanze chimiche da ripulire. Il parametro Complexion si riferisce invece alla quantità di sporco che si è riusciti ad eliminare: per ottenere il punteggio massimo in questo caso basterà fare attenzione a non tralasciare nemmeno il più piccolo grumo di polvere. Basterà non aver pulito un’insignificante porzione di sporco su una piattaforma per essere declassati da ‘S’ ad ‘A’.
Confrontarsi con altri operatori ecologiciQualora non fosse ancora abbastanza chiaro, il fulcro di Dustforce è la continua sfida a migliorare i propri punteggi. A questo proposito si rivela utilissimo il sistema di classifiche online, grazie al quale non solo potremo venire a conoscenza della nostra posizione nelle chart mondiali o con gli amici, ma sarà anche possibile visualizzare i video delle performance di tutti i giocatori classificati. Questa opzione è immediata alla fine di ogni livello e si rivela davvero utile poiché permette di imparare osservando gli altri, scoprendo percorsi alternativi o tecniche a cui finora non avevamo pensato. Ad aumentare le possibilità di divertimento c’è poi una modalità multiplayer locale divisa in due tipologie da due a quattro giocatori: King of The Hill e Survival. Nella prima ogni squadra dovrà mirare alla conquista di una bandiera posta su una specifica piattaforma dello stage. Una volta conquistata la posizione si otterrà un punto e la bandiera si sposterà su un’altra piattaforma costringendo le squadre a una corsa frenetica e non priva di botte per conquistare la prossima “collina”. In Survival ogni giocatore inizia con quattro vite e, come potete immaginare, l’obiettivo è darsele di santa ragione e far fuori il rivale: chi resta in piedi per ultimo vince. Purtroppo non è presente una modalità online, ma è possibile che Hitbox Team abbia intenzione di aggiungere feature del genere con un successivo aggiornamento.
La polvere va via, la bellezza dura in eternoNel mondo di Dustforce tutto scorre in maniera fluida e armonica. Il vostro personale operatore ecologico scivolerà dolcemente su ripide discese e pareti verticali, facendo schizzare in aria le foglie o la polvere di turno che andranno a creare effetti a dir poco spettacolari. Il comparto grafico stupisce fin dal primo minuto di gioco e durante l’incedere i cali di frame rate saranno veramente occasionali. Ad addolcire la dolorosa pratica del trial and error è inoltre presente un’ottima colonna sonora: minimalista e mai invadente, sempre intonata alla situazione e ai movimenti del personaggio. Il più grande pregio di Dustforce è quello di essere pulito, elegante e, pur essendo privo di una qualsiasi forma di trama o storia, con le sue immagini suggestive e le sue melodie affascinanti riesce con facilità a rapire l’immaginazione del giocatore.
-Visivamente mozzafiato
-Controlli ricercati
-Prezzo incredibile
-Livello di sfida molto alto
-Rare imprecisioni nella lettura dell’input
-Livello di sfida molto alto
8.5
In mezzo alla concorrenza spietata dell’infinito catalogo di Steam, Dustforce riesce benissimo a farsi notare e lo fa con idee originali e bizzarre, accompagnate da un gameplay ricercato e da controlli quasi impeccabili, visti alcuni rari errori nella lettura dell’input. Lo stile grafico mostra una profonda cura nei dettagli delle animazioni e la colonna sonora aggiunge la ciliegina su una torta già gustosissima e quasi irresistibile.
Gli unici a cui Dustforce è sconsigliato sono i giocatori occasionali visto l’alto livello di sfida che propone, tutti gli altri dovrebbero considerarsi fortunati di poter ottenere così tante ore di divertimento a un prezzo tanto stracciato. Rimaniamo in attesa dell’editor di livelli già promesso per un aggiornamento futuro.