Recensione

Chronicles of Mystara

Avatar

a cura di Pregianza

Mettiamo in chiaro da subito un paio di cosette: tutti si ricordano i Final Fight, o l’arcadone di Teenage Mutant Ninja Turtles. Parliamo di beat ‘em up leggendari, che hanno mangiato più monetine di quante gocce siano cadute nell’oceano, e la cui qualità ha poi ispirato numerosi titoli arrivati negli anni successivi. Se tuttavia tra di voi ci sono giocatori che in passato hanno avuto la fortuna di avere nelle vicinanze una sala giochi con cabinati un tantinello più ricercati, ci sono ottime probabilità che nessuno dei gioconi sopracitati rappresenti il vostro culmine del genere. Questo perché né le tartarughe ninja, né Cody, né Guy, reggono il confronto con i due Dungeons & Dragons sfornati da Capcom nei lontanissimi anni 90. 
Parliamo di videogame eccezionali, che hanno stravolto almeno parzialmente la formula dei picchia picchia a scorrimento, e nel farlo sono entrati di diritto nell’olimpo dei cabinati, ricordati con lacrimucce e gioia da qualunque retrogamer che si rispetti.
Ora Capcom ha pensato bene di tirarli nuovamente dal polveroso archivio dove sono confinate tutte le sue grandi ip del passato, e di riproporli nella solita luccicante veste HD con Chronicles of Mystara. La cosa riesce sempre piuttosto bene alla casa nipponica, ma impersonare nani, maghi, elfi e guerrieri sarà altrettanto divertente su console?
Bastone, Ascia, spada o mazza?
Meglio spiegare perché riteniamo i Dungeons & Dragons tra i punti più alti mai raggiunti da uno dei generi più diffusi tra gli arcade. Più precisamente è il caso di partire subito dal secondo titolo, Shadow Over Mystara, un’evoluzione nettissima del primo Tower of Doom, ricca di novità e brillanti idee. L’opera di Capcom mette in tavola in primo luogo una serie di classi selezionabili a inizio partita, tutte estremamente differenziate. Non si parla di differenziazioni legate alla sola velocità dei movimenti, ai punti vita o al danno inflitto, ma di netti mutamenti nel gameplay, con mosse uniche, poteri specifici e mobilità variabile. In Mystara potrete scegliere tra tre combattenti e tre caster: un guerriero, una ladra, un robusto nano, un chierico, un mago e un’elfa. Ogni scelta avrà a disposizione attacchi base e la possibilità di chinarsi o saltare, ma anche una manciata di attacchi complessi da eseguire con comandi simili a quelli di un picchiaduro. Potrete quindi sferrare fendenti ad area, bordate di potenza, o attacchi ascendenti a seconda del personaggio. A questa complessità aumentata si aggiungono nemici dotati di molteplici abilità offensive e difensive, e spesso di un raggio più che discreto, capaci di mettere in seria difficoltà nei livelli avanzati se si combatte senza la minima strategia, oltre che pericolosi e cattivissimi boss che vi faranno sudare parecchio. 
Già da sole certe qualità basterebbero a rendere Mystara un titolo più profondo rispetto ai normali beat ‘em up, ma nel gioco è presente persino del loot limitato, tra cui anelli magici monouso, mantelli e oggetti protettivi dalla resistenza limitata, e potenti armi utilizzabili principalmente dal guerriero. I livelli sono poi strutturati a bivi, cosa che rende ogni playthrough abbastanza unico e aumenta la rigiocabilità della campagna.
Tower of Doom presenta molte di queste innovazioni, ma in misura minore. E’ più lento e goffo, conta meno classi ed è in generale un gioco peggiore. Resta un ottimo beat ‘em up, ma con Mystara a disposizione va giocato più per il fattore nostalgia che per effettiva volontà di farlo.
Invecchiato come il vino buono
Come ha riportato però Capcom tanta beltà sulle nostre console? Al solito modo: con una bella ripulita alla grafica, vari filtri da scegliere, e in generale un ottimo lavoro fatto sulla connettività online e le chicche extra. La principale attrattiva risiede nel multiplayer in rete, ovviamente, visto che i titoli della serie Dungeons & Dragons danno il meglio solo in partite con quattro giocatori attivi contemporaneamente. Il netcode usato è ancora il GGPO, dimostratosi ottimo in quasi tutte le riedizioni di titoli 2D del colosso nipponico, e anche questa volta non delude, mantenendo una lodevole stabilità il più delle volte. 
La presenza del multiplayer in locale non fa che migliorare ulteriormente il pacchetto, specie per chi ha parecchi amici (e pad) su cui contare.
Sul fronte degli extra, Chronicles of Mystara propone gallerie di ottima fattura, sbloccabili pian piano guadagnando monete durante il gioco, un survival mode aggiuntivo, e la possibilità di rigiocare ogni livello completato senza dover ripartire dall’inizio, sia online che offline. 
E’ bello notare come l’ottimo comparto artistico del gioco regga degnamente ancora oggi, con uno stile leggermente anime, ma sempre fortemente legato al poderoso marchio fantasy su cui tutto è basato. Se giocati “al naturale” i due titoli mostrano rughe evidenti, eppure il filtro per la nitidezza riesce a nasconderle piuttosto bene, anche a tutto schermo. 
C’è qualche piccolo singhiozzo tecnico, specie sul sonoro, che ogni tanto sembra non essere perfettamente preciso (un bug che abbiamo notato anche in altre collection HD della casa). Avremmo anche voluto veder eliminati alcuni exploit come il loop di attacchi del chierico, ma forse sarebbe stato chiedere troppo.
L’unica reale mancanza di questa riedizione è dovuta alla sua natura di titolo per console. Qui non si usano gettoni, le vite sono infinite, e non ci sono quella tensione e quella soddisfazione che si vivevano in sala giochi con gli amici, dove ogni boss sconfitto con una sola moneta meritava una ola. Questo potrebbe rendere l’esperienza ripetitiva ai più dopo un po’, nonostante la presenza di quattro diversi livelli di difficoltà.
Poco male. Si parla di due classici, che vanno assolutamente provati dagli amanti del genere, specie se in passato ve li siete persi per strada. 

– Tower of Doom e Shadow Over Mystara sono ancora eccezionali

– Ottima trasposizione hd, molto curata

– Netcode stabile e multiplayer locale

– Vari extra

– Non può trasmettere lo stesso feeling che si provava davanti al cabinato

– Niente ribilanciamenti né ritocchi

8.5

Se amate i beat ’em up da sala giochi, e non avete mai provato i due Dungeons & Dragons, fate subito vostra questa collection. Vi si aprirà un mondo.

Chi invece ha già avuto la fortuna di passare ore su Shadow Over Mystara e Tower of Doom probabilmente non sentirà il bisogno di buttarsi subito su questo acquisto, ma cederà lo stesso, sia per la qualità notevole dei titoli coinvolti, sia per l’ottima trasposizione ad opera di Capcom.

Parliamo di due perle che hanno rappresentato lo zenith del loro genere, ed è bello vedere che la casa nipponica le ha trattate con il dovuto rispetto.

Voto Recensione di Chronicles of Mystara - Recensione


8.5