Recensione

Burnout Revenge

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a cura di Stefy

La serie Burnout si è sempre distinta per la velocità, per gli incidenti e le esplosioni spettacolari, divenendo quasi il marchio di fabbrica della serie. Arrivato al suo quarto capitolo approda sulla prima console di nuova generazione lasciando ancora una volta a bocca aperta per il suo grande impatto visivo. Se con i titoli precedenti l’idea di base era quella dello scontro violento con l’avversario, con Revenge questo concetto è portato all’estremo, rendendo il titolo uno spettacolare autoscontro.

Total destruction Burnout Revenge per 360 si ripresenta con le stesse modalità ed opzioni di gioco del Revenge uscito qualche mese fa per Xbox e PS2. L’obiettivo del gioco, come sempre, è di prendere parte a vari tipi di gare tamponando e mandando fuori strada gli altri concorrenti senza preoccuparsi di evitare o schivare creando devastanti incidenti, il tutto per avere una sempre più alta valutazione alla fine di ogni competizione. Il Tour Mondiale è la modalità principale in cui potrete cimentarvi e vede la vostra auto protagonista assoluta della strada al fine di guadagnare nuove medaglie; conquistando ottimi piazzamenti potrete inoltre sbloccare auto, avanzare di livello e accedere a nuove sfide.Le modalità presenti sono diverse e rendono il titolo sempre vario, oltre al Tour mondiale si ha a disposizione: la modalità Schianto che permette di lanciare il nostro veicolo in un incrocio cercando di distruggere quante più macchine è possibile, anche questa volta avrete l’opportunità di attivare il Crashbreaker provocando ancora più danni alle auto più distanti; Attacco al traffico, una folle corsa contro tutte le auto del traffico dove i danni causati vengono quantificati in denaro, purtroppo questa è una delle gare con un grado di difficoltà talmente basso da svuotare d’interesse dopo solo poche prove; Gara, una corsa contro avversari agguerritissimi per arrivare primi; Giro scatenato, dove dovrete compiere un percorso cercando di commettere pochi errori e battere il tempo prestabilito; infine Furia stradale, una gara dove dovrete cercare di effettuare quanti più Takedown possibili in un tempo limite. Pur mantenendo un’estrema attinenza con il passato, con un’impostazione di gioco ed un sistema di controllo fedele a quanto già visto nel prequel, Burnout Revenge si distingue per un maggior livello di interattività con l’ambiente; quest’ultimo si presenta certamente più vasto che in precedenza, con bivi, strade secondarie e rampe utili per evitare il traffico o per infliggere la vostra vendetta. Le diramazioni sono contraddistinte da vistose fasce colorate, tanto antiestetiche quanto necessarie per facilitare l’individuazione del percorso anche ad alta velocità. Una nota di merito agli scenari è la loro ricchezza di percorsi alternativi, ed anche dopo svariato tempo passato a divertirsi con questo titolo avrete sempre la possibilità di scoprire tragitti nuovi nascosti abilmente nello scenario. Non sempre però queste strade apportano vantaggi al giocatore, rivelandosi utili solo in caso di percorsi incrociati in grado di aumentare la probabilità di una collisione con gli avversari, a questo pro i vari percorsi sono anche ricchi di ostacoli in grado di rendere gli scontri ancora più spettacolari. In Revenge l’amore per gli impatti spettacolari ci vede troppo spesso spettatori di un oscuramento della visuale per mezzo di qualche auto, privandoci della possibilità di evitare un qualche ostacolo con il risultato di schiantarci noi stessi e perdere tempo prezioso, ma Criterion ha pensato anche a questo, rendendo più semplice recuperare i distacchi utilizzando il crashbreaker anche in gara, permettendo al giocatore di coinvolgere anche gli avversari vicini fin’ora privi di danni. La fisica è stata adattata affinché le vetture slittino ad ogni minimo tocco sul freno, permettendo di effettuare curve altrimenti impossibili da realizzare. Sempre presente la barra del turbo che verrà ricaricata (o dimezzata) a seconda delle nostre azioni. Il turbo, per quanto sia utile in svariate situazioni, potrà essere usato anche con parsimonia, poichè, nonostante la nostra velocità, gli avversari saranno sempre in agguato dietro l’angolo ed a volte fare una frenata improvvisa, con conseguenti tamponamenti, può rivelarsi una mossa più azzeccata per avere la meglio sui rivali. Dove il titolo ha guadagnato punti, e sicuramente resta la novità più interessante di questo Revenge, è il multiplayer on line. Il team Criterion ha approntato una modalità di gioco fino a sei giocatori fluida e priva di incertezze, con percorsi inediti dove potrete gareggiare in collaborazione o l’uno contro l’altro in tutte le modalità di gioco presenti in single-player. Il nuovo sistema di gestione dei rivali, il Live Revenge, aggiunge ulteriore varietà al tutto; quando si inizia una gara, il gioco vi permette di identificare i rivali che meritano una lezione, oppure vi avvertirà quando sono on line, e se riuscirete a farli fuori durante la gara la vostra reputazione on line verrà incrementata. Inoltre Burnout consente anche di registrare e condividere con gli utenti Live parti delle proprie migliori performance, registrandole nel corso dei replay che concludono la gara o semplicemente gustarsi i filmati degli altri giocatori. Da ricordare, infine, l’ottima implementazione del multiplayer off-line in split screen per due giocatori anch’esso fluido, veloce e ricco di tante modalità con cui divertirsi in due, come l’eccellente battaglia schianto in cui i due avversari si affrontano nel tentativo di riuscire ad ottenere i migliori punteggi nei vari incroci.

Tecnicamente parlandoBurnout Revenge per XBox 360 sicuramente ha tratto beneficio di un potenziamento estetico, se sulla old generation era già un titolo strabiliante, qui va oltre, lasciando stupefatti per il dettaglio grafico e la fluidità. La prima cosa che si nota è il maggior dettaglio dei veicoli, ora più accattivanti e con un sistema di deformazione che va dalla semplice sverniciatura alla più evidente ammaccatura. I fondali e le piste sfoggiano un look ad alta definizione con effetti speciali notevoli e di grande effetto, con l’aggiunta di esplosioni e motion blur che enfatizzano il senso di velocità. In più il sonoro vanta musiche carismatiche capaci di infondere un pizzico di adrenalina in più; sfruttando la potenza hardware, i programmatori hanno presentato in modo ineccepibile i nuovi e sempre più convincenti effetti sonori in-game, i quali esaltano a dovere l’azione rendendo i giocatori impazienti di schiacciare l’acceleratore per buttarsi nella folle mischia di immagini e suoni.

– Adrenalinico e coinvolgente

– Ottimo multiplayer

– Grande senso di velocità

– Molto simile all’originale

8.5

Burnout Revenge approda su 360 in forma smagliante, anche se la parte del singleplayer non si discosta dal prequel. Il titolo ha guadagnato punti, sicuramente, nel versante multiplayer on-line ed in un più appagante profilo tecnico. Un titolo come sempre divertente, esplosivo, duraturo e immediato. Ideale per chi cerca una modalità on-line ricca e per chi ha deciso di giocare per la prima volta ad un titolo Burnout godendo di un’esperienza di gioco appagante e completa.

Voto Recensione di Burnout Revenge - Recensione


8.5

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