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Recensione

Blood Will Tell

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Avatar di Chomog

a cura di Chomog

Pubblicato il 17/03/2005 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

7.1

Blood Will Tell rappresenta il secondo prodotto basato su un lavoro di Osamu “God of Manga” Tezuka, attualmente disponibile nel panorama videoludico moderno.Dopo Astroboy (la cui versione per Gameboy Advance è stata curata da Treasure) arriva il più crudo Dororo in versione occidentale, un ottimo contentino in attesa del Berserk sviluppato da Sammy ed ancora relegato al mercato orientale.

Chi è Dororo?“Dororo” è un famoso manga di Osamu Tezuka che tanto successo ha riscosso nella terra del sol levante e che coraggiosamente Sega propone sul mercato occidentale con il titolo di Blood Will Tell. Il dottor Tezuka (il mangaka, morto a 61 anni il 9 febbraio del 1989, si era infatti laureato in medicina nel 1952 ed aveva ottenuto la specializzazione nel 1961) che è noto con l’appellativo di Dio dei Manga (vi è addirittura un museo a lui dedicato in Giappone) esordì nel campo del fumetto con “Ma-chan no Nikki” (Il diario di Ma-chan), ma qui in Italia é più conosciuto dagli appassionati di vecchia data per “Kimba, il leone bianco” (Jungle Taitei), uscito nel 1950 e trasposto in animazione (l’anime è il primo a colori della storia giapponese), “Astroboy” (Tetsuwan Atom) del 1951 e “La Principessa Zaffiro” (Ribbon no kishi) del 1954.Uno dei prodotti più caratteristici del maestro è sicuramente “La storia dei tre Adolf” (Adolf ni tsugu) che rappresenta un inno alla tolleranza, premiato con il Kodansha Manga Award nel 1986, mentre “Black Jack” del 1973 rappresenta quasi una trasposizione di se stesso nel mondo del fumetto.La divisione WOW di Sega (The House of Dead, Shinobi) ha avuto il compito di lavorare al rifacimento videoludico di questo ennesimo prodotto di Tetsuka, trasportando le avventure di Hyakkimaru in un action-game che và a scontrarsi direttamente con titoli di fascia alta come “Devil May Cry” di Capcom (da qualche settimana disponibile in Giappone il terzo episodio) e “Bujingai” di Taito (il Devil May Cry con protagonista la figura virtuale di Gatch, con sceneggiatura di tipologia cinese) o il “Berserk” della stessa Sega-Sammy (che con il titolo Sega WOW ha in comune una tematica in stile adulto, anche se più violenta), ma allo stesso tempo con i famosi Simple 2000 che Tamsoft sta pubblicando in Giappone e che stiamo assaporando noi europei grazie ad etichette di distribuzione minore ed a prezzo budget.

Chi è punito dal destino ne esce sempre più forte degli altri…Il titolo vede come protagonista il giovane Hyakkimaru: da piccolo il nostro eroe è stato maledetto da ben 48 demoni che hanno pensato bene di divertirsi mutilando il povero essere umano di altrettante 48 parti del suo corpo; un atroce destino che poteva condannare il giovane ad una vita da ameba perenne, ma per fortuna non è stato così. Il padre di Hyakkimaru (un viandante che ha deciso di adottarlo, forse preso dalla compassione per il povero bimbo) infatti, come Gepetto nella favola di Pinocchio, decide di curare il suo piccolo creandogli delle protesi, in modo che anch’egli potesse avere una vita il più vicina possibile alla normalità.Cresciuto nell’indifferenza degli altri suoi coetanei, emarginato e con tutta la rabbia nel cuore riservata non alla gente che lo evitava ma a coloro che lo avevano mutilato, ormai adulto e ben allenato al combattimento Hyakkimaru decide non solo di dare sfogo alla sua sete di vendetta, ma anche di fare in modo che a nessuno più tocchi un destino simile al suo. Dopotutto solo colui che riesce ad uscire dalle fiamme dell’inferno può considerarsi superiore a chi non è mai stato in quel caldo luogo…Pur essendo basato su un manga, la trama di Dororo (titolo giapponese di Blood Will Tell) non è sicuramente adatta ad esser gustata da tutti per via delle tematiche molto crude; da un certo punto di vista, infatti, sembra ricollegarsi alle possibili situazioni di un mondo post-bellico, dove a farne le spese era la povera gente che pagava con la distruzione le voglie battagliere di pochi potenti.

Il mio migliore amico nella lotta contro il maleHyakkimaru, pur essendo un tipo che appare solitario, verrà affiancato durante il corso dell’avventura da Dororo, un essere arcano ed asessuato che rientra nella tipologia del ladro e che potremo anche controllare in apposite sessioni di gioco, prestandosi ai servigi di colui, il protagonista, che ha scelto di lottare contro esseri non appartenenti alla dimensione umana. Il titolo alterna sezioni di slash’em up con parti esplorative composte principalmente da salti da piattaforma a piattaforma evitando trappole e risolvendo piccoli enigmi. Definibile puramente come action-game, nel gioco avremo modo di combattere sfruttando le varie parti del nostro corpo che verranno recuperate man mano che andiamo avanti nell’avventura (il tutorial iniziale è infatti in un carismatico black&white che solo una volta recuperati gli occhi verrà sostituito dal colore) donandoci sia la possibilità di visionare ed ascoltare l’ambiente circostante (idea anche molto originale per un prodotto videoludico) che di sfruttare nuove caratteristiche belliche.Hyakkimaru è infatti equipaggiato con due spade al posto degli avambracci, un gingillo da media artiglieria nel ginocchio, un mitragliatore high tech per l’epoca rappresentata (siamo infatti nel Giappone feudale) nonché possiede la possibilità di usare attacchi psichici grazie alla meditazione acquisita negli anni passati, unica sua possibilità per sviluppare il sesto senso che i demoni non gli avevano rubato.I combattimenti normali si concludono prima di scontrarsi con gli enormi e carismatici boss di fine livello, ognuno con una propria tattica di battaglia; per sconfiggerli non basterà infatti attaccare in stile Berserk, premendo a caso i pulsanti del joypad, ma bisognerà analizzare le caratteristiche attuali del nostro corpo e saggiare gli attacchi del boss prima di scoprirci in un attacco. Il tutto appare quindi molto strategico e ben appaga il videogiocatore una volta arrivato a sconfiggere un mostro di tale portata, sia fisica che spirituale.

Esile e piccolo insettoBlood Will Tell si presenta graficamente come un prodotto ben curato per quanto riguarda la realizzazione delle scenografie, presentando architetture semplici e povere come tipologia edilizia ma ben modellate, pur non essendo particolareggiatissime. Il personaggio principale appare esile e consumato dalla vita che non ha potuto sfruttare appieno e lo stile grafico utilizzato per presentarlo nel gioco ben riporta questa idea, riprendendo fedelmente anche quello visto nella serie animata; più legnoso Dororo, che porta con sé anche i difetti, per le azioni più “aperte” durante le sessioni nelle quali lo controlleremo direttamente, di un sistema di inquadratura non sempre perfetto.Ritornando all’analisi delle scenografie, il titolo negli ambienti aperti va leggermente a perderci mostrando una troppo povera visione dell’ambiente, forse voluta per rispecchiare il senso di desolazione di quegli spazi infestati dalle anime erranti di coloro che non sono più in vita monopolizzati dai viscidi demoni.Questi ultimi sono stati realizzati differenziati in due tipologie: durante il gioco dovremo affrontare i normali mostri da sconfiggere, che come bestiario vengono rappresentati da oni (orchi), scheletri e anime di guerrieri ancora assetati di sangue ma non più presenti su questa terra, mentre alla fine dei livelli i nemici ne acquistano mostrando stupendi boss, enormi e dettagliatissimi, caratterizzati da bellissime armature, affascinanti armi ed espressioni a dir poco spaventose.Le animazioni sono discrete, pur girando a 60 frame per secondo queste non sono proprio fluidissime, più carenti quelle del fido Dororo e dei normali mostri, meno quelle del protagonista e dei boss.Gli effetti speciali come le luci e le esplosioni, i simboli arcani delle magie o il fumo, sono ottimamente realizzati e rappresentano una delle parti più carismatiche del titolo per quanto riguarda la realizzazione tecnico-grafica, insieme ai filmati in computer grafica che mostrano l’evolversi della storia.Il sonoro è di ottima fattura, con tracce evocative e molto suggestive che accompagnano i momenti più drammatici ed eccitanti del gioco. Di pregevole realizzazione anche gli effetti sonori come il rumore del metallo delle armi, quello dell’artiglieria compreso il carismatico mitragliatore artigianale di Hyakkimaru e i versi di rabbia dei nemici.

– Tanti gadget ed artifizi da scoprire ed utilizzare man mano che l’avventura va avanti

– Carismatica figura del protagonista

– Boss di fine livello esaltanti

– Gli spazi aperti sono troppo desolati

– Animazioni di qualità non omogenee tra personaggi

– Possibile disturbante caratterizzazione del personaggio

7.1

Blood Will Tell è un prodotto che segue e ben sviluppa nell’ambito videoludico la serie animata giapponese. È, insieme a Berserk per la stessa Playstation 2, uno dei migliori anime riproposti come videogioco degli ultimi mesi; al contrario del prodotto Sammy, però, questo è totalmente localizzato e non richiede quindi di modificare nè di lasciare al vento la trama del gioco.

Chi sceglierà di acquistare il titolo Sega WOW troverà un ottimo action-game pur non essendo allo stesso livello del recentissimo Devil May Cry 3.

Il nostro consiglio è di prenderne in considerazione l’acquisto dopo aver gustato ed ampiamente completato i precedenti pilastri che rappresentano i migliori esempi del genere per la console Sony.

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