Recensione

Banjo-Kazooie

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a cura di Tyrandom

E’ nata una nuova stellaUna volta infilata la cartuccia e acceso il fido N64 partirà una breve ma spassosa introduzione ( coloro che hanno giocato a Donkey Kong Country sanno cosa aspettarsi in questo ambito), accompagnata da un motivo folk-country impossibile da non fischiettare per settimane.Assisteremo così alla veloce presentazione del cast del titolo : Banjo, un orso dall’aria sonnacchiosa munito di pantaloncini gialli, collanina al collo e zainetto blu; Kazooie, bizzarro volatile e migliore amica di Banjo, con la strana abitudine di abitare nella sacca turchese del peloso compare (pigrizia ?); Tooty, melliflua sorellina del protagonista con la classica tendenza a cacciarsi nei guai; Mumbo, uno stregone voodoo dai dubbi poteri celato da una buffa maschera, e Bottles, una talpa stranamente (?) affetta da una forte miopia compensata dalla risposta sempre pronta alle battute sarcastiche di Kazooie.La vita scorre tranquilla per i nostri amici che, inseriti in un contesto idilliaco, passano il tempo tra un sonnellino e l’altro… ma come al solito qualcosa deve guastare la placida quiete.Una orribile strega di nome Gruntilda vuole ottenere una bellezza insuperabile e per fare ciò costruisce un sofisticato marchingegno capace di assorbire la grazia e l’avvenenza del malcapitato di turno.È facile immaginare su chi ricada la scelta, così la povera Tooty viene rapita dalla megera, aiutata dai suoi fidi scagnozzi.Tutto ciò getterà nel panico i protagonisti ma la volontà di salvare la sorellina prevale su ogni paura, così inizierà la lunga avventura per raggiungere il maniero della fattucchiera e sventare i suoi diabolici piani.La grande particolarità che influenzerà il gameplay del gioco è la simbiosi tra Banjo e Kazooie : infatti il pennuto non sarà assolutamente un fardello per il protagonista, bensì costituirà l’instaurazione di un rapporto simbiotico indispensabile per progredire: impareremo a sfruttare le abilità del dinamico duo gradualmente e a tal fine ci verranno in soccorso gli amici precedentemente chiamati in causa.Bottles di volta in volta spunterà da una delle sue dimore sotterranee e insegnerà nuove capacità (grazie alla raccolta di un numero adeguato di note musicali) mentre Mumbo grazie a determinati item (teschi in questo caso) potrà effettuare degli incantesimi capaci di trasformarci nelle forme più bizzarre (formica, foca, per dirne alcune, ma ce ne sono di più fantasiose…); potremo così raggiungere posti precedentemente inaccessibili o assolvere a determinati compiti.Se magari dal punto di vista narrativo non si esula molto dai soliti cliché balza subito all’occhio il grande sforzo creativo volto a una caratterizzazione dei personaggi eccezionale; proseguendo nel gioco incontreremo strampalate famiglie di orsi polari, pirati-ippopotami dalla digestione pesante, wc parlanti…presenze che strappano sorrisi a iosa e insinuano più di un dubbio sulla sanità mentale dei ragazzi della Rare !Più convenzionali, ma non per questo meno interessanti, le ambientazioni del mondo in cui si svolgono le varie vicende: da quella iniziale ispirata alla campagna inglese ai “canonici” stage desertici, innevati, paludosi, industriali e orrorifici, ma pulsanti di vita e dettagliati con spunti umoristici come non mai.

Ludicamente parlandoNon è intenzione di chi scrive forzare le somiglianze con Super Mario 64, ma bisogna ammettere che l’influenza esercita dal sopraccitato titolo si palesa nell’impostazione generale: infatti i vari stage sono legati da una ambientazione unica che funge da collante e gli stessi “mondi” sono accessibili attraverso la raccolta di Jigsaw (pezzi di puzzle dorati, equivalenti alle stelle di “Mariolosa” memoria, se mi si concede il neologismo) e l’attivazione di piattaforme poste davanti a quadri raffiguranti lo stage in questione.Anche la giocabilità trae spunto dall’opera nintendiana, sviluppandosi senza pregiudicarne la rapida fruibilità : il sistema di controllo sfrutta abilmente il pad del Nintendo64, l’implementazione del controllo analogico è ben calibrata e la risposta ai comandi è molto buona, ma la vera innovazione è nell’uso combinato dei tasti (Z + le frecce C) che rende eseguibile il numero considerevole di mosse con un minimo di esperienza, rendendosi in poco tempo pratico e veloce.Non sarà difficile così saltare più in alto del normale, proiettarsi in avanti, correre per terreni scoscesi, sparare uova (avete un pennuto dietro, ricordate?)…A tale flessibilità di gioco non poteva mancare una telecamera mobile adeguata, aggiustabile a piacimento nei rari casi di incertezza.

L’aspetto tecnicoGraficamente Banjo-Kazooie si presenta molto bene, gli stage sono dettagliati ed estesi, con una buona profondità visiva senza accusare evidenti problemi di bad clipping (apparizione improvvisa di elementi grafici lontani) o fogging (effetto nebbia “caro” a molte produzioni del N64 per ridurre lo sforzo computazionale).I vari modelli poligonali, sia dei protagonisti che dei vari nemici, sono più che buoni; ma ciò che rende estremamente appagante alla vista BK è la qualità delle texture, molto varie e con un adeguata scelta dei colori: l’immagine è estremamente vivida.Tutto ciò contribuisce a rendere spensierata e “cartoonesca” la resa finale, grazie al numero e all’ottima fattura delle animazioni, oltre ai movimenti di Banjo e Kazooie è facile rimanere sorpresi dai nemici che si annoiano, dai power up che danzano, dagli elementi animati dello scenario, per non parlare delle divertenti scene di intermezzo…Ad essere pignoli però una smagliatura dal pdv grafico c’è purtroppo, mi riferisco al frame rate: di tanto in tanto il gioco subisce degli scatti con diversi elementi su schermo e in generale non è mai troppo fluido, comunque non è il caso di preoccuparsi, il quadro complessivo rimane sempre ottimo e tali piccole incertezze del motore poligonale non arriveranno mai a compromettere la giocabilità.L’aspetto sonoro non è da meno, presenta motivi orecchiabili e divertenti, leggermente ridondanti magari ma mai monotoni, è difficile stufarsi anche dopo diverse ore di gioco.Interessante come peculiarità è l’adozione di un sistema di suono dinamico: se nella locazione principale c’è un dato tema musicale, avvicinandoci a uno stage il motivo sfumerà fino ad assumere una connotazione appropriata (diventando così natalizio nei pressi dello stage innevato o cupo in quello orrorifico ).Una perla sono poi le “voci” degli abitanti di questo strano mondo: invece dei campionamenti è stato ideato una sorta di sintetizzatore di gorgheggi e brontolii concorde con lo scritto semplicemente irresistibile, rafforzando l’identità di ogni personaggio e l’aspetto folle del titolo.

LongevitàBanjo-Kazooie non è un titolo facile, ma la curva di difficoltà e la scelta dell’approccio sono stati ben studiati; si può portare a termine il gioco con uno sforzo ragionevole anche senza raccogliere tutti i jigsaw tralasciando magari alcuni enigmi o certi sottogiochi particolarmente frustranti, ma chi predilige portare a termine tutto al 100% troverà pane per i suoi denti.Per chi ama i dati nudi e crudi sulla longevità si può affermare che BK riesce a offrire più di una trentina d’ore per essere sviscerato fino in fondo, con la possibilità di rigiocare ad alcuni minigame molto simpatici, mica male vero ?

– divertimento e giocabilità alle stelle

– realizzazione audio/video superba

– varietà e longevità invidiabili

– qualche incertezza del motore grafico di tanto in tanto

– prima o poi si raggiungono i titoli di coda

9.0

Banjo-Kazooie entra di diritto nell’olimpo dei titoli N64 (e non solo), dalla realizzazione tecnica alla varietà di situazioni, dal sistema di controllo alla longevità, tutto funziona alla grande…

Un must per i possessori di questa console, un ottimo motivo per chi non ce l’ha per farci un pensiero: difficile chiedere di più a un platform di quanto non ci sia in questo titolo; i più maliziosi magari potrebbero avere da ridire sulle diverse somiglianze con Super Mario 64, ma quando il risultato è di tale portata penso che non ci sia motivo di lamentarsi.

BK a mio parere è una delle migliori forme di sinergia tra occidente e oriente in ambito videoludico, prendendo le idee più geniali di entrambi gli sviluppatori, andando ben oltre le aspettative e gettando le basi per un brand di cui è lecito augurarsi nuovi episodi in futuro, magari per limare alcune impercettibili sbavature tecniche e soprattutto per godersi nuove e folli avventure.

Mi sento infine di consigliarlo a chiunque, magari con riserva a chi proprio non digerisce il genere…nessun videogiocatore però dovrebbe lasciarsi sfuggire almeno una prova, potrebbe essere amore a prima vista !

Voto Recensione di Banjo-Kazooie - Recensione


9