Immagine di Railgrade | Recensione - Il capolinea di una distopia capitalista
Recensione

Railgrade | Recensione - Il capolinea di una distopia capitalista

A metà strada tra un gestionale e un puzzle game, Railgrade è un titolo dove lasciar correre la propria fantasia sui binari virtuali

Avatar

a cura di Daniele Spelta

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di RAILGRADE
RAILGRADE
  • Sviluppatore: Minakata Dynamics
  • Produttore: Epic Games
  • Distributore: Epic Games
  • Piattaforme: PC , SWITCH
  • Generi: Gestionale
  • Data di uscita: 29 settembre 2022

Il treno ha sempre il suo intramontabile fascino, che si tratti di uno scalcinato ammasso di bulloni e ferraglie o che si stia parlando di un iper-futuristico mezzo di locomozione, proprio come quelli abbiamo mosso con molto gusto in Railgrade, gestionale tutto binari e stazioni sviluppato dal team indipendente nipponico Minakata Dynamics.

Insomma, dopo i vari Railway Empire, Train Simulator o i celebri - soprattutto nella Terra del Sol Levante - Densha De Go! gli appassionati del genere hanno ora a disposizione un nuovo titolo con cui sbizzarrirsi e progettare connessioni sempre più assurde e complesse.

In Railgrade la parola d’ordine è ottimizzazione e, incaricati di far fruttare il più possibile le risorse della colonia su cui siamo stati nostro malgrado spediti, siamo diventati in pochi click degli spietati capitalisti a capo di un impero su rotaie.

Spremere fino all'ultima goccia

Non c’è molto da dire sulla storia che si dipana missione dopo missione nella campagna principale. Senza troppi preamboli, il giocatore viene catapultato nei panni di Yoshida, il nuovo amministratore che la cinica Nakatani Chemicals ha inviato su una lontana colonia ridotta al collasso dopo un non ben precisato incidente che ha raso al suolo ogni infrastruttura.

Il compito che ci viene affidato è molto semplice: rimettere in sesto le industrie e le ferrovie per spremere fino al midollo il pianeta e massimizzare dunque i profitti.

Complessivamente Railgrade non fa però molto per contestualizzare i compiti che ci vengono affidati, che si presentano quindi più che altro come una lunga serie di puzzle scollegati e da risolvere a scatola chiusa.

Abbiamo comunque apprezzato gli ampi sprazzi di sarcasmo diretti contro il distopico capitalismo che fa da contorno alla spedizione, che si tratti dei messaggi recapitati prima di ogni missione o che si stia parlando di qualche - giustificatissima - lamentela proveniente da uno dei tanti operai dispersi fra i pozzi di petrolio e gli imbarchi interstellari.

Una casella alla volta

Quello che purtroppo manca è invece un vero filo conduttore che tenga unito il lungo viaggio. A differenza di quanto proposto ad esempio dal già citato Railway Empire, con la sua enorme mappa da gestire e con un aspetto manageriale decisamente più articolato, Railgrade preferisce lavorare su scala ridotta, proponendo al giocatore di volta in volta singoli enigmi con obiettivi ben precisi e che non vanno quindi a confluire in una componente economica che si trascina durante il resto della campagna.

Questa scelta può piacere o meno, da un lato è ottima per delle partite mordi e fuggi, ma d’altro canto non si ha una vera sensazione di crescita e, anche quando si porta a termine con successo un incarico, si sposta semplicemente la propria pedina una missione più in là, senza troppe cerimonie.

Bisogna inoltre aggiungere che la campagna in singleplayer è l’unica modalità di gioco presente al lancio e che, una volta terminato il lungo viaggio attraverso la remota colonia, non resta molto da fare, se non migliorare i propri tempi in qualche missione dove si è stati un po’ imprecisi con i vari binari.

C’è però un’ottima consolazione: i livelli sono davvero tantissimi, sono anche piuttosto vari e c’è spazio anche per qualche incarico secondario, utile per allungare l’esperienza di gioco.

Ingegneria delle costruzioni

Railgrade non è quindi un titolo che pensa in grande ma, nei suoi limitati confini, mette in piedi un sistema di gioco davvero accattivante e intuitivo, capace quasi di generare assuefazione.

In estrema sintesi, ogni missione potrebbe essere brutalmente riassunta nel seguente modo: sposta una merce da un punto A ad un punto B, prosegui verso il C e infine incanala tutto verso la destinazione D. Il problema, o per meglio dire il bello, è che l’alfabeto potrebbe arrivare facilmente anche alla Z con il prosieguo della campagna, senza però che si tocchino particolari vette di frustrazione e soprattutto senza complicare le immediate meccaniche di base che si apprendono nelle prime fasi.

Appena arrivati sulla nuova colonia la situazione è tutt’altro che piacevole, ma bastano pochi minuti per ambientarsi con gli strumenti del mestiere, anche grazie ad un’interfaccia realizzata in modo sapiente e chiaro, dove giocano un ruolo fondamentale colori e linee tratteggiate, che subito ci dicono se una nostra scelta è corretta o errata.

Lungo una mappa presentata con visuale isometrica sono piazzati i vari punti di interesse, come i giacimenti dei materiali e il capolinea verso cui fare confluire tutte le linee, azioni che vengono svolte senza fatica con qualche click e attraverso tante comode scorciatoie.

Ci viene chiesto di trasportare il petrolio verso un trasformatore e in seguito di mandare l’energia verso la centrale di esportazione? Con un intuitivo sistema di drag&drop si tracciano i binari, poi si mettono le stazioni dentro il raggio d’azione delle varie costruzioni e alla fine si uniscono locomotive e carrozze per dare il là alla catena produttiva.

Tutto molto semplice, a parte qualche fastidiosa incertezza sul posizionamento automatico delle linee che, chissà per quale strana fantasia, alle volte preferisce avviluppare i binari in strane spirali o fatica a calcolare l'altezza.

Dopo poche missioni, a questi ingredienti base vengono poi aggiunti gli scambi da direzionare, gli operai da allocare nelle varie industrie, le stesse industrie da posizionare dove sgorgano le risorse e anche una componente economica da tenere sempre sotto osservazione, se non si vuole vedere collassare sotto i debiti la propria azienda 2.0.

Non siete sazi? Aggiungete allora altre variabili come i catalizzatori - ad esempio l’acqua - da trasportare verso i centri di estrazione per velocizzare i processi di raccolta o, ancora, i vari upgrade che consentono di avere locomotive più performanti o binari capaci di solcare anche i terreni più impervi.

Dulcis in fundo, arrivano poi le richieste sempre più pressanti del nostro invisibile datore di lavoro, che richiede flussi più veloci e performanti di risorse. Alla luce di quanto scritto, Railgrade potrebbe sembrare un lavoro decisamente stressante e invece è l’esatto opposto: un puro piacere voyeuristico.

Godiamoci il viaggio

A ciascun livello sono collegati una serie di tempi da battere e più si è veloci più bonus si ottengono, una moneta da impiegare per sbloccare nuovi oggetti da sfruttare nelle successive aree.

La sfida è però solo contro sé stessi, non esistono rivali virtuali da battere e, anche prendendosela abbastanza comoda, l’unico inconveniente è una valutazione appena sufficiente, in ogni caso meritevole sempre di una promozione verso una nuova regione.

La difficoltà è dunque tarata verso il basso, ma è proprio la quasi totale assenza di una pressione esogena che ci ha fatto apprezzare maggiormente il potenziale espressivo e inventivo di Railgrade, che mette il giocatore davanti a una tavolozza bianca - vabbè, un po’ inquinata - dove sbizzarrirsi con percorsi sempre più assurdi ed elaborati, alla ricerca di una ottimizzazione sempre diversa che gli permetterà di raggiungere i pieni voti.

Questa sensazione di libertà trova infine la sua massima espressione grazie ad una componente visiva minimalista e perfettamente curata. Non lo diciamo con vergogna, ma qualche livello ci ha richiesto più tempo del dovuto solo perché abbiamo preferito ammirare le nostre assurde creazioni direttamente a bordo del treno, sfruttando una visuale in prima persona che ci ha fatto salire direttamente su quel convoglio che avevamo appena diretto verso la stazione finale.

Versione recensita: PC

Voto Recensione di RAILGRADE - Recensione


7.8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • In pochi passaggi si padroneggiano tutte le meccaniche del gioco

  • Non c'è mai un'unica soluzione nei vari livelli

  • Le ottime interfacce danno al giocatore tutte le informazioni di cui ha bisogno

  • Molto accattivante esteticamente

Contro

  • Oltre alla campagna non c'è molto altro

  • Il posizionamento dei binari non è sempre un'operazione facile

Commento

Railgrade non avrà grandi ambizioni, non sarà un titolo dall'ampio respiro e non è nemmeno un gestionale dove perdersi in statistiche e modificatori, ma i suoi treni e le sue stazioni virtuali hanno un fascino innegabile. Il team di Minakata Dynamics ha creato un gestionale davvero peculiare, non privo di difetti, ma capace di brillare grazie alla sua immediatezza e alla sua intelligenza.
***

Sto cercando la migliore l'offerta...