PUBG, lo studio ammette che le skin offrono un vantaggio competitivo

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a cura di Paolo Sirio

In un documento legale depositato in vista della causa contro NetEase, la casa dei cloni Rules of Survival e Knives Out, PUBG Corp ammette che le skin acquistabili nel suo titolo battle royale possono conferire un vantaggio competitivo.Tra le accuse lanciate a NetEase troviamo il presunto furto di elementi di personalizzazione estetica, che secondo lo sviluppatore coreano permettono “di avere un impatto sul gameplay in termini di camuffamento”.“L’abbigliamento può essere usato per assistere il giocatore nel mimetizzarsi con l’ambiente, rendendo il giocatore visivamente meno rintracciabile”, si legge nel documento di PUBG Corp. “In particolare, Battlegrounds include una tenuta di nome Ghillie, coperta su tutta la figura con materiali di camuffamento tipicamente usati dai cecchini. La tenuta Ghillie consente al giocatore di essere quasi invisibile in base al tipo di fondale”.È la prima volta che la software house del fenomeno videoludico della scorsa stagione si esprime in questi termini, riconoscendo di fatto un vantaggio, pur non determinato da statistiche pre-calcolate, per chi effettua acquisti nello store interno.Qualcosa che potrebbe differenziare PUBG dal tipo di acquisto che si può generalmente effettuare in titoli che applicano un modello in stile Overwatch, basato solo e soltanto su customizzazioni visive. Fonte: USGamer.net