Immagine di Predator: Hunting Grounds, lo yautja è in agguato alla Gamescom 2019
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Predator: Hunting Grounds, lo yautja è in agguato alla Gamescom 2019

A Colonia abbiamo avuto modo di provare il nuovo sparatutto multigiocatore asimmetrico Predator: Hunting Grounds. Ecco com'è andata!

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Informazioni sul prodotto

Immagine di Predator: Hunting Grounds
Predator: Hunting Grounds
  • Sviluppatore: Illfonic Inc.
  • Produttore: 20th Century Games
  • Distributore: Illfonic Inc.
  • Piattaforme: PS4 , PS5 , XSX , PC
  • Generi: Sparatutto
  • Data di uscita: 24 aprile 2020 (PS4, PC) - TBA 2024 (PS5, XSX)

Non è certo la prima volta che il personaggio del Predator decide di invadere il mondo dei videogiochi. Tante e tali sono le apparizioni dell’alieno appartenente alla razza yautja che quasi abbiamo perso il conto: dal tie-in sul primo film datato 1987, passando per i vari capitoli di Alien VS Predator (dallo sparatutto in soggettiva per Atari Jaguar, sino al picchiaduro a scorrimento da sala giochi e al più recente FPS di Rebellion), sino all’orrendo Predator: Concrete Jungle uscito nel 2005 su console a 128-bit. Al netto della quantità di uscite nel corso delle varie generazioni, spiace constatare come il livello medio delle produzioni sia stato sempre piuttosto infimo (per non dire raccapricciante). Può uno sparatutto multigiocatore su licenza prodotto da Sony essere l’eccezione che conferma la regola?

Se può essere ferito, può essere ucciso

Annunciato durante il mese di maggio di quest’anno, Predator: Hunting Grounds è atteso nel corso del 2020 in esclusiva su console PlayStation 4 e darà modo ai giocatori di immergersi in un’esperienza multiplayer piuttosto particolare, ispirata anche e soprattutto alle meccaniche viste nello sfortunato Evolve. Non sorprende che ad occuparsi dello sviluppo del gioco vi sia infatti il team Illfonic, autore di Friday the 13th: The Game. Nel corso della Gamescom 2019 di Colonia abbiamo avuto modo di prendere parte a una lunga sessione di gioco, sia nei panni dei marines che in quelli del Predator, tanto che la direzione presa dallo sviluppatore ci è sembrata da subito piuttosto chiara: omaggiare il primo, storico film dedicato allo yautja (quello con Arnold Schwarzenegger, per intenderci), replicandone ritmo, ambientazioni e persino la colonna sonora. Più nel dettaglio, da un lato un gruppo di giocatori prende il comando di personaggi umani armati sino ai denti, mentre dall’altro un singolo predatore – equipaggiato con le letali armi della razza aliena vista nei vari film della saga cinematografica – deve dare la caccia ai malcapitati marines.

Dal punto di vista dei soldati – ognuno dotato di una classe ed armi differenti – Hunting Grounds si propone come un FPS dalle meccaniche di gioco piuttosto canoniche: si imbraccia un fucile, si mira, si spara a tutto ciò che si muove (Predator incluso). I vari obiettivi all’interno di una missione possono variare dal recupero di superstiti o documenti top-secret, sino al raggiungimento di punti di recupero specifici (con tanto di elicottero pronto a prelevarci). Tutto abbastanza nella norma e ad essere sinceri anche un tantinello mediocre (durante il nostro test pad alla mano ci sembrava infatti di star giocando a uno sparatutto in soggettiva del secolo scorso), esclusa forse la possibilità di cospargersi il corpo di fango al fine di non essere individuati dalla tecnologia termica dello yautja, proprio come accadeva durante lo scontro finale tra Schwarzy e il Predator nel film del 1987. Per il resto, durante l’hands-on il compito dei marines si è limitato a un semplice andirivieni per l’intera mappa di gioco (ambientata all’interno di giungla), uccidendo i vari NPC avversari e stando bene attenti a non essere avvistati dal Predator (mosso da un quarto giocatore).

Mio Dio… sei un mostro schifoso!

Poco sorprendentemente, le novità più interessanti arrivano proprio nel momento in cui decideremo di impersonare il collezionista di teschi umani proveniente dallo spazio. Questi può chiaramente saltare e arrampicarsi sugli alberi, utilizzare le lame retrattili applicate sul braccio e sparare con il potentissimo cannone al plasma. Ma non solo: il Predator può anche sfruttare la visione termica e diventare invisibile grazie alla tecnologia di mimetizzazione vista nei vari film. Ovviamente, l’utilizzo di queste abilità speciali consumerà la consueta barra di energia, la quale si ricaricherà da sola una volta che decideremo di riporre le nostre armi, magari dopo esserci nascosti in un luogo sicuro, lontano da occhi indiscreti. Se il sistema di controllo dei marines si fonda sul classico gameplay alla Call of Duty, ormai ben radicato nel DNA di chiunque giochi agli FPS, le meccaniche legate all’utilizzo del Predator ci sono parse invece tutt’altro che intuitive. L’arrampicata automatica, il salto e più in generale una mappatura dei controlli realmente complessa non ci ha permesso di goderci appieno la sessione di gioco nei panni dello yautja, tanto che sarebbe bastato un sistema di controllo più snello per evitare momenti di grande frustrazione.

Trattandosi di una versione pre-alpha, anche dal punto di vista meramente tecnico Predator: Hunting Grounds ci è parso un titolo davvero preistorico: 30 fotogrammi al secondo quasi mai stabili e un livello di dettaglio che sembra tranquillamente uscito da un gioco della passata generazione di console (ad essere generosi). Ovviamente, mancando ancora diversi mesi prima dell’uscita del gioco ci auguriamo che il team Illfonic si rimbocchi seriamente le maniche, correggendo il gran numero di imperfezioni riscontrate in questo primo test giocabile (e magari dando una ritoccata anche al sistema di controllo generale, il quale rischia di rendere il gioco ancora più frustrante dell’appena sufficiente Friday the 13th: The Game). I fan del Predator – e degli sparatutto multigiocatore asimmetrici – ringraziano anticipatamente.

+ Il fascino del Predator è indiscutibile

+ Atmosfera identica al film del 1987

- Graficamente insufficiente

- Sistema di controllo del Predator inutilmente macchinoso

Nonostante l’atmosfera presa di peso dal leggendario film del 1987 con Arnold Schwarzenegger, Predator: Hunting Grounds non sembra al momento avere le carte in regola per farci dimenticare la delusione del precedente Friday the 13th: The Game. La speranza è che il team Illfonic usi i mesi che si separano dall’uscita per rendere questo tie-in previsto in esclusiva su console PlayStation 4 il gioco dedicato alla figura del Predator che i fan aspettano ormai da troppi anni.

Voto Recensione di Predator: Hunting Grounds - Recensione


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Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Il fascino del Predator è indiscutibile

  • Atmosfera identica al film del 1987

Contro

  • Graficamente insufficiente

  • Sistema di controllo del Predator inutilmente macchinoso

Commento

Nonostante l'atmosfera presa di peso dal leggendario film del 1987 con Arnold Schwarzenegger, Predator: Hunting Grounds non sembra al momento avere le carte in regola per farci dimenticare la delusione del precedente Friday the 13th: The Game. La speranza è che il team Illfonic usi i mesi che si separano dall'uscita per rendere questo tie-in previsto in esclusiva su console PlayStation 4 il gioco dedicato alla figura del Predator che i fan aspettano ormai da troppi anni.