PlayStation: "interesse femminile crescente", PS1 impallidisce contro PS5

La conferma in una slide di Sony presentata agli azionisti

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a cura di Paolo Sirio

I videogiochi stanno abbattendo ogni barriera di genere e una slide mostrata da Sony in un meeting con gli azionisti rivela un «interesse femminile crescente» nel gaming PlayStation.

La casa giapponese ha da poco lanciato Returnal per PS5, un nuovo titolo di Housemarque con protagonista femminile.

Il rapporto dell'industria con le donne è ancora particolarmente tribolato, come dimostrato dal caso Assassin's Creed (e non solo) scoppiato in Ubisoft di recente.

Nonostante le mentalità retrograde siano difficili da debellare, c'è chi sta lavorando in tale direzione, anche in Italia, e questo percorso sembra ampiamente avviato.

Come riportato da Stephen Totilo (ex Kotaku ora in Axios Gaming) su Twitter, Sony ha voluto includere una slide nel suo tradizionale report per gli azionisti a proposito dell'espansione del gaming oltre i generi.

La slide, che comprende alcuni dei personaggi più iconici della famiglia PlayStation (tra cui Aloy di Horizon Zero Dawn e Freya di God of War), parla di «interesse femminile crescente nel gaming PlayStation».

Un ramo in cui il platform owner, con le suddette protagoniste e con un focus sulle narrazioni profonde, ha investito con forza nella generazione PS4.

I dati confermano che «la proporzione femminile nella proprietà delle console» è cresciuta a dismisura negli ultimi anni.

Mentre nell'era PS1 soltanto il 18% dei proprietari era di sesso femminile, in quella PS4 e PS5 la percentuale è salita a quasi la metà, il 41%.

Un passo in avanti su questa tematica da parte di PlayStation, che sta avendo evidentemente delle ripercussioni positive sulla varietà delle esperienze videoludiche disponibili su console e sulla rappresentazione di genere.

La cosa è stata sottolineata in un tweet anche da Jason Schreier di Bloomberg, secondo cui tali numeri dimostrano come l'appeal dei videogiochi riservato al range di utenti maschili tra i 16 e i 24 anni siano solo una scusa per ingolfare i loro giochi di armi e combattimenti.

Non è un caso che i titoli più peculiari siano tra i preferiti delle donne e che questi stiano trovando maggiore spazio sulla piattaforma.

Naturalmente, la strada che come società abbiamo davanti è ancora molto lunga e temi come il gender pay gap sono più che presenti nel settore della creazione dei videogiochi.

Qualche passo in avanti resta tuttora da fare pure nella rappresentazione dei personaggi femminili: in un recente speciale, ci siamo chiesti che fine abbiano fatto le madri nel pool dei protagonisti.

A proposito di videogiochi al femminile, avete provato The Last of Us Part II per PS4 e PS5?