ZeniMax deve accettare rimborsi per Fallout 76 in Australia

I giocatori potrebbero essere stati confusi da Fallout 76, motivo per cui Zenimax deve accettare le richieste di rimborso

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Fallout 76 è stato molto controverso al momento della sua uscita, al punto che alcuni consumatori hanno deciso di appellarsi, in Australia, alla Australian Competition and Consumer Commission. Secondo quanto decretato da quest’ultima, in effetti proprio i giocatori avrebbero ragione, con ZeniMax Media, proprietaria di Bethesda Softworks, chiamata a rimborsa i consumatori per aver potenzialmente «sviato» con la promozione di Fallout 76.

Secondo ZeniMax, quanto proposto da Fallout 76 non poteva essere interessato da un rimborso, ma la Commissione ha decretato diversamente, sottolineando, in Australia un rimborso è dovuto in caso un titolo abbia gravi difetti o sia sensibilmente diverso da come descritto prima dell’uscita. Cosa che, secondo la Commissione, in qualche modo descrive quindi Fallout 76.

Per questi rimborsi, comunque, i giocatori australiani avrebbero dovuto muoversi per tempo: la Commissione ha sancito che solo le richieste inoltrate tra il 24 novembre 2018 e il 1 giugno 2019, che erano state respinte da ZeniMax, saranno tenute in considerazione.

Fallout 76 è disponibile su PC, PS4 e Xbox One. Di recente, Bethesda Softworks ha annunciato un modello di accesso in abbonamento, denominato Fallout 1st.