La questione dell'intelligenza artificiale nell'industria videoludica continua a sollevare interrogativi e perplessità, soprattutto quando si tratta di comprendere fino a che punto questa tecnologia possa essere integrata nei processi creativi. Durante un incontro al Paley International Council Summit tenutosi a Palo Alto, in California, Phil Spencer, CEO di Microsoft Gaming, ha fornito chiarimenti importanti su come Xbox stia effettivamente utilizzando l'AI, smentendo in parte le aspettative più comuni. La discussione, condotta insieme al direttore di Double Fine Studio Tim Schafer, aveva come tema centrale la creatività oltre i titoli blockbuster.
Contrariamente a quanto molti potrebbero immaginare, l'utilizzo principale dell'intelligenza artificiale in casa Xbox non riguarda lo sviluppo dei videogiochi in sé. Spencer ha spiegato che la maggior parte delle applicazioni AI è attualmente concentrata sulla sicurezza e sulla protezione delle reti. Il riferimento è alle chat vocali e testuali di Xbox Live, che hanno raggiunto volumi tali da rendere impossibile una moderazione esclusivamente umana. L'intelligenza artificiale viene quindi impiegata per monitorare le conversazioni e garantire che gli account protetti, soprattutto quelli dei minori, siano al sicuro secondo i controlli impostati da genitori e tutori.
"Forse non è l'uso più affascinante dell'AI", ha ammesso Spencer durante il panel moderato da Gabriela Tafur, CEO di Idilio, "ma è qualcosa in cui credo fondamentalmente". Questa dichiarazione sottolinea come le priorità dell'azienda si concentrino prima di tutto sulla tutela degli utenti, specialmente i più giovani, in un ambiente online che può presentare rischi significativi se non adeguatamente sorvegliato.
Sul fronte della produzione creativa, la filosofia di Spencer risulta decisamente più permissiva e decentrata. Il dirigente ha affermato di lasciare alle singole squadre di sviluppo la libertà di decidere se e come utilizzare gli strumenti di intelligenza artificiale. Secondo la sua esperienza, i team creativi adottano naturalmente gli strumenti che rendono il loro lavoro più semplice ed efficace, mentre qualsiasi imposizione dall'alto su quale tecnologia utilizzare rischia di rivelarsi controproducente. L'approccio di Microsoft Gaming consiste quindi nel mettere a disposizione gli strumenti e permettere che l'adozione avvenga in modo organico.
Un'area di potenziale interesse futuro riguarda il sistema di scoperta dei contenuti. Spencer ha discusso con Tafur la possibilità di utilizzare l'AI per aiutare i giocatori a trovare il prossimo titolo che potrebbero amare, basandosi sulle loro esperienze passate. Si tratta di un'applicazione ancora non implementata nella pratica, ma che rappresenta una direzione di ricerca interessante per migliorare l'esperienza degli utenti nel vasto catalogo di giochi disponibili.
Per quanto riguarda l'utilizzo dell'intelligenza artificiale nella fase produttiva vera e propria, Spencer è stato chiaro: non esistono obiettivi aziendali in quella direzione. Il suo ragionamento si concentra piuttosto sul ritmo della creatività e sulla possibilità di sperimentare un maggior numero di idee prima di decidere quale progetto perseguire. L'utilizzo attuale dell'AI in Microsoft Gaming rimane quindi prevalentemente operativo piuttosto che creativo, una distinzione fondamentale che emerge con chiarezza dalle sue parole.