Xbox Activision-Blizzard, c'è un nuovo via libera per l'acquisizione

In attesa che si possa risolvere la controversia con CMA e FTC, l'acquisizione nel gruppo Xbox di Activision Blizzard riceve un nuovo via libera.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

In attesa che possano risolversi le problematiche controversie con CMA e FTC, l'acquisizione di Activision Blizzard nel gruppo Xbox ha appena ricevuto un nuovo via libera, molto importante per poter rendere l'affare ufficiale a livello globale.

L'ente antitrust del Regno Unito ha infatti deciso di bloccare l'affare sulla base di un presunto potenziale monopolio di Microsoft nel settore del cloud gaming, complice anche la popolarità di Xbox Game Pass Ultimate (lo trovate su Amazon) e del suo catalogo di giochi gratis.

La casa di Redmond non ha però alcuna intenzione di fermarsi e sta andando avanti per la propria strada, continuando a riscuotere consensi in tutto il mondo: dopo l'importante approvazione dell'Unione Europea e, più recentemente, il via libera della Cina, è appena arrivato un nuovo ok all'operazione di mercato.

Come riportato da VGC, è infatti arrivata anche l'approvazione "incondizionata" dalla KFTC, l'ente antitrust della Corea del Sud, che ha segnalato di non aver trovato alcun tipo di problema con la proposta di Xbox e Activision Blizzard.

La KFTC spiega infatti che i giochi sviluppati da Blizzard non sono particolarmente popolari nel mercato coreano, a differenza di quanto accade all'estero, dunque non è sorto alcun tipo di preoccupazione riguardo a possibili violazioni anticoncorrenziali.

L'ente antitrust riferisce nel suo rapporto ufficiale che, anche nel caso Microsoft decidesse di rendere tutti i videogiochi di Activision Blizzard esclusivi, la spinta per i servizi di abbonamento Xbox Game Pass non sarebbe particolarmente significativa per i giocatori coreani, proprio per la scarsa popolarità di quei titoli nel loro territorio.

Proprio per questo motivo, la KFTC spiega che ci sono profonde differenze da prendere in considerazione in ogni paese per via della popolarità dei giochi e spetta soltanto a loro scegliere e valutare correttamente se approvare l'accordo nei rispettivi paesi: di conseguenza, non è detto che la decisione presa dalla Corea del Sud possa essere la stessa che prendano altri enti regolatori.

Un fatto che, del resto, è stato ampiamente dimostrato dal Regno Unito, che è arrivato perfino a criticare fortemente la decisione presa dall'Unione Europea.