I videogiochi conquistano il web: sportivi, VIP e influencer nel grande mondo del gaming

Il mondo dei videogiochi è sempre più capillare, anche tra i VIP. Tuttavia, in Italia manca un modello di regolamentazioni per il panorama degli eSport.

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a cura di ExpressVPN

Il mondo dei videogiochi ha conosciuto una crescita esplosiva negli ultimi anni, trasformandosi da un semplice passatempo a un business multimilionario che coinvolge appassionati ma anche atleti e personaggi famosi. Questo cambiamento è stato amplificato dalla pandemia di Covid-19 e dalla diffusione delle piattaforme di live-streaming come Twitch, terreno fertile ideale per favorire l’unione tra il mondo degli sport tradizionali e quello dei videogiochi.

Secondo quanto riporta l’articolo di ExpressVPN sulle figure sportive più amanti dei videogiochi, difatti, il mercato è costellato di star abili sia sul campo che con il controller: atleti del calibro di Max Verstappen e Neymar Jr., infatti, sono gli esempi più illustri di sportivi con una particolare abilità anche nei giochi online. Questo fenomeno è testimone della crescente popolarità del gaming come forma di intrattenimento e competizione a livello globale.

Videogiochi online: la competizione diventa globale

Il fenomeno degli eSports ha conosciuto una crescita esplosiva, trainata dalla diffusione delle piattaforme di live-streaming e dalla partecipazione sempre più massiccia di giocatori e spettatori. Viviamo nell’era dei tornei internazionali, come quelli organizzati per giochi come League of Legends e Fortnite: eventi che attirano milioni di spettatori online e di persona e che confermano il sempre maggiore interesse per il gaming competitivo.

Dal mondo dello sport tradizionale, per l’appunto, provengono alcuni dei più grandi giocatori online e, tra questi, figurano nomi di spicco come Max Verstappen, Charles Leclerc, George Russell e molto altri ancora. La loro capacità di offrire spettacoli sportivi si è tramutata in quella di dare vita ad un intrattenimento adrenalinico, che si consuma sulle dirette live e sugli scenari fantastici dei video-game.

La situazione in Italia

Il gaming, in Italia, è molto diffuso: solo nel comparto eSports si registra una partecipazione del 24% della popolazione tra i 16 e i 65 anni, posizionando il Paese tra i più attivi in Europa insieme a Polonia e Spagna. Ciò nonostante manca ancora una regolamentazione specifica per questo settore, che è attualmente governato dalle norme generali dell'ordinamento italiano.

A tale proposito l'associazione IIDEA ha proposto al Ministero della Cultura una regolamentazione simile a quella adottata dalla Francia, con l'obiettivo di valorizzare l'importanza culturale, educativa e sociale dei videogiochi e rimuovere le barriere che ostacolano la competitività. L’obiettivo ultimo, si legge sul sito ufficiale dell'associazione, è quello di attrarre investimenti e creare condizioni di parità per le imprese italiane sul mercato internazionale.

L'evento si è tenuto presso il Ministero della Cultura ed è stato utile per fare luce sulle necessità che riguardano il settore e per valutare opportunità e potenzialità del gaming e degli eSports, cioè dei videogiochi per i quali esistono tornei e competizioni ufficiali.

Gli aspetti sollevati dall'evento di IIDEA

Il tema principale sollevato dagli attori del mercato del gaming riguarda l'inquadramento normativo degli eSports in Italia, evidenziando l'importanza crescente di questo settore. La richiesta proviene da un dato molto interessante, e cioè che per il 24% della popolazione italiana intervistata il gaming rappresenta un fenomeno apprezzato e conosciuto, specialmente tra i Millennials e la Gen Z. Ed è proprio l’assenza di una regolamentazione specifica che, secondo IIDEA mette l'Italia in svantaggio competitivo rispetto ad altri Paesi europei.

La discussione, in particolare, si è incentrata sulla risoluzione del Parlamento europeo del 2022, la quale ha dato una definizione formale agli eSports, considerati a pieno titolo parte integrante della cultura e dei media. Non solo: la risoluzione ha dato spunto agli operatori di settore di condividere, in occasione dell’evento, le sfide e le opportunità da cogliere per motivare una migliore collaborazione tra aziende e istituzioni.

Un potenziale ancora inesploso

I rappresentanti del settore ritengono come, in Italia, il potenziale di sviluppo sia ancora inesploso e la creazione di una regolamentazione che favorisca la competitività e l'attrattività internazionale del settore è diventata, ormai, prioritaria. Senza questi interventi si corre il rischio di perdere il potere di attrattiva per gli investitori e, quindi, lasciare i benefit delle opportunità correlate al mercato gaming ad altre potenze.

Le proposte avanzate da IIDEA per una possibile regolamentazione si basano sul modello francese, puntando a garantire che le competizioni videoludiche in Italia rispettino i principi di libertà economica, tutela dei consumatori e protezione dei minori. L'obiettivo finale, in conclusione, sarà quello di valorizzare l'importanza culturale, educativa e sociale dei videogiochi, attrarre investimenti e creare condizioni di parità per le imprese italiane sul mercato internazionale.