Un occhio all'interno dell' iFabbrica</B>

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a cura di P.squalo

L’emittente televisiva americana ABC ha realizzato un servizio (i primi video realizzati dal reporter Bill Weir) che vede come protagoniste le fabbriche cinesi di Foxconn. Il servizio ha svelato cosa succede nella catena di produzione più famosa al mondo, alzando un bel polverone. Nel servizio vengono, anche, messi in luce i progressi che Steve Jobs e Tim Cook hanno cercato di apportare ma è innegabile che risaltino soprattutto i problemi di sfruttamento e delle condizioni di lavoro.Louis Woo, CEO di Foxconn, ha spiegato che ci sono già delle inchieste in corso per fare luce sugli incidenti e sulle morti, ma non nega che “Sicuramente molti suicidi hanno a che fare con il management, e alcuni potrebbero anche essere spiegati con la condizione di migranti di molti operai per i quali diventa difficile stringere amicizie”. Foxconn sapeva che la troupe televisiva era in arrivo, ma sicuramente non avrebbe avuto il tempo e le risorse per nascondere tutte le problematiche di cui è afflitta, per cui, si può pensare che quelle del servizio siano le condizioni di lavoro più vicine alla realtà. Si tratta di un lavoro duro diviso in due turni di dodici ore l’uno, con due ore per la pausa pasto, poi a fine giornata i dipendenti tornano ai loro dormitori, dove vivono otto per stanza. Ogni giorno si producono 300.000 moduli telecamera per iPad che per essere assemblati richiedono cinque giorni di lavoro e le mani di 325 operai. Lo stesso Weir, però, ci tiene a precisare una nota, e cioè che in quegli stabilimenti vengono prodotti dispositivi elettronici per grandi aziende del settore tech, come Sony, Microsoft, Nintendo, Dell, e adesso anche Amazon, quindi non bisogna puntare il dito solo sulla società di Cupertino.

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