L’idea di vestire i panni di un super Space Marine che salva l’universo è certamente una sensazione appagante, ma molti giocatori non riescono sempre ad immedesimarsi nelle patinate figure dei protagonisti dei titoli tripla A più blasonati. Spesso determinate categorie di utenti non riescono a trovare all’interno di un gioco un personaggio come loro, semplicemente perché forse non sono un target di pubblico molto appetibile.Questa è stata la riflessione della critica di videogiochi Mattie Brice, che ha deciso di creare un gioco incentrato proprio su un tipico giorno della sua vita. Mainichi è un titolo che prevede lo svolgimento delle piccole azioni e scelte quotidiane di una donna transgender sia nel privato che nel pubblico. La stessa sviluppatrice e protagonista del titolo ha scoperto quanto sia emozionante essere un personaggio di un videogioco e di come un’esperienza del genere possa essere coinvolgente. Una storia simile è stata vissuta da Meritt Kopas creatrice dell’abstract game Lim, quest’opera fortemente metaforica promuove, secondo la sviluppatrice, il coraggio di essere diversi all’interno di una società di “quadratini” tutti dello stesso colore. Il nuovo progetto di Merritt si chiama invece Deface Me e approfondisce l’argomento del confronto quotidiano con lo specchio ed è anche collegato alle sensazioni che si provano durante la creazione di un personaggio virtuale.Tutti questi titoli sono di una semplicità grafica estrema e hanno per questa ragione raccolto numerose critiche, ma esse non hanno intaccato la volontà di queste donne il cui intento è quello di trasmettere un messaggio che vada ben oltre il fattore visivo.