The Outer Worlds 2 segna una svolta decisa per Obsidian Entertainment, che dopo anni di cautela ha finalmente scelto di abbracciare senza compromessi le aspettative dei fan.
Se il primo capitolo era nato con dimensioni contenute per via di risorse limitate, il sequel rappresenta un cambio di passo radicale: grazie al supporto di Microsoft, lo studio californiano può ora puntare a un’esperienza che ricorda da vicino Fallout: New Vegas, titolo con cui le analogie diventano non solo inevitabili, ma rivendicate.
Leonard Boyarsky, direttore creativo, ricorda come durante la promozione del primo gioco lui e Tim Cain dovessero ripetere che The Outer Worlds non era “New Vegas nello spazio”, consapevoli di non avere mezzi sufficienti per soddisfare quelle ambizioni.
Oggi lo scenario è ribaltato: il game director Brandon Adler parla apertamente di parallelismi con New Vegas, sottolineando elementi chiave come il peso delle fazioni, la narrazione ramificata e le ampie possibilità esplorative.
Il design del sequel ruota attorno a un’idea precisa: la storia principale copre solo il 10-15% dei contenuti, lasciando ai giocatori la libertà di scegliere quanto immergersi nell’universo di gioco.
In questo modo chi vuole un’avventura rapida può limitarsi al percorso narrativo essenziale, mentre chi desidera perdersi in un mondo più vasto trova territori ampi, missioni secondarie e fazioni in grado di arricchire l’esperienza. Obsidian non vuole imporre contenuti extra, ma stimolare la curiosità dei giocatori.
L’espansione geografica era un passo necessario: come spiega Boyarsky, certe dinamiche ludiche richiedono spazi più estesi di quelli concessi dal budget originale. Il coinvolgimento di Tim Cain, co-creatore di Fallout, e le risorse aggiuntive garantite da Microsoft hanno permesso di sviluppare un RPG “croccante”, come lo definisce Adler, finalmente allineato all’ambizione originaria dello studio.
The Outer Worlds 2 non cerca più di smarcarsi dai paragoni scomodi, ma li abbraccia per dimostrare maturità e fiducia. Da esperimento contenuto, la saga si trasforma in un progetto di ampio respiro che potrebbe ridefinire il panorama dei giochi di ruolo occidentali, consolidando Obsidian come uno dei suoi custodi più autorevoli.