Ubisoft ha annunciato The Division 2: Survivors, esperienza che unisce sopravvivenza ed estrazione con l’obiettivo di rilanciare il franchise. L’idea è coinvolgere direttamente la community nello sviluppo, trasformando i giocatori in parte attiva del progetto.
Julian Gerighty, produttore esecutivo, ha sottolineato l’importanza del dialogo con i fan:
«The Division 2: Survivors è tanto il vostro progetto quanto il nostro, e punteremo sulla trasparenza durante tutto lo sviluppo.»
Una scelta che rompe con le logiche tradizionali, dove i giochi vengono mostrati solo a lavori quasi completati.
La decisione nasce anche dall’eredità di The Division 2, capace di mantenere dal 2019 una base di utenti fedele grazie a continui aggiornamenti ed espansioni. Una longevità rara nel panorama degli shooter moderni, che ha dimostrato come il supporto costante possa allungare la vita di un titolo.
L’annuncio di Survivors arriva dopo la cancellazione di The Division Heartland. Lo spin-off free-to-play, ambientato nella cittadina rurale di Silver Creek, puntava su dinamiche PvEvP ma non ha mai superato le difficoltà produttive.
Ubisoft ha definito la cancellazione «una decisione difficile ma necessaria», aprendo così la strada a un progetto più mirato e con basi solide.
Al centro di questa nuova fase c’è Julian Gerighty, tornato al franchise dopo l’esperienza con Star Wars Outlaws (qui la nostra recensione). La sua nomina a supervisore dell’intera proprietà intellettuale indica la volontà di Ubisoft di puntare forte su una delle sue serie più riconoscibili.
Guardando avanti, la roadmap presentata dall’azienda mostra un impegno di lungo periodo: Survivors è solo il primo tassello di un puzzle che prevede nuove esperienze pensate per attrarre sia i veterani della serie sia chi si avvicina per la prima volta al brand.
Con un approccio più trasparente e partecipativo, The Division 2: Survivors potrebbe segnare l’inizio di una stagione di rinnovamento, riportando il franchise al centro della scena nel mercato degli shooter online.