La versione di Elden Ring destinata a Nintendo Switch 2 si trova al centro di una controversia tecnica che potrebbe compromettere seriamente le aspettative dei giocatori, rivelandosi molto più deludente del previsto allo stato attuale.
Come segnalato da Twisted Voxel, gli esperti di Digital Foundry hanno espresso preoccupazioni significative riguardo alle prestazioni della Tarnished Edition, dopo aver avuto modo di osservare direttamente il gioco durante una recente dimostrazione.
Le prime impressioni raccolte dai tecnici specializzati nell'analisi delle performance hardware e software dipingono un quadro decisamente problematico per quello che dovrebbe essere uno dei titoli di punta del catalogo Switch 2.
Nelle scorse giornate erano già emersi diversi problemi di fluidità, ma il quadro narrato dagli esperti di Digital Foundry è decisamente molto più preoccupante: John Linneman non ha usato mezzi termini nel descrivere la sua esperienza diretta con il port, definendola «sostanzialmente inaccettabile» e paragonando le prestazioni a quelle di «un gioco PS3 mal ottimizzato».
Durante il gameplay nell'area di Sepolcride il frame rate risultava costantemente al di sotto dei 30 fps, rendendo difficile persino valutare se i problemi di frame pacing che affliggevano le versioni originali fossero stati risolti.
Le problematiche riscontrate trovano spiegazione nelle caratteristiche tecniche specifiche del progetto di porting: questo è infatti il primo tentativo di adattare il motore grafico di FromSoftware a un sistema basato su architettura ARM, una transizione che comporta sfide significative rispetto alle precedenti versioni ottimizzate per piattaforme PC o su console (versioni che trovate invece su Amazon).
L'engine utilizzato per Elden Ring è notoriamente esigente in termini di risorse computazionali e presenta storicamente problematiche di performance su diverse configurazioni hardware, caratteristiche che si amplificano ulteriormente nel processo di adattamento a una nuova architettura.
John Linneman ha comunque sottolineato come il titolo risulti «pesante in modo immeritato sotto molti aspetti», suggerendo che le problematiche non derivino esclusivamente dai limiti hardware della piattaforma, ma anche da scelte di sviluppo che potrebbero richiedere revisioni sostanziali.
Nonostante il quadro critico emerso dalle prime valutazioni, Digital Foundry ha riconosciuto che il progetto si trova ancora in fase di sviluppo attivo, lasciando aperta la possibilità di miglioramenti significativi prima del rilascio definitivo. Tuttavia, l'entità dei problemi riscontrati solleva non pochi dubbi sulla fattibilità di raggiungere standard di qualità soddisfacenti nei tempi previsti.
A questo punto è inevitabile preoccuparsi non solo per la qualità finale dell'edizione Switch 2 di Elden Ring, ma anche per l'esclusiva The Duskbloods: viste le difficoltà riscontrate con l'open world ambientato nell'Interregno, possiamo solo sperare che questa ambiziosa produzione multiplayer abbia meno problemi di ottimizzazione.