Il colosso Tencent ha risposto con durezza alle accuse di Sony, definendo il ricorso legale un tentativo di monopolizzare elementi narrativi che appartengono da decenni alla cultura videoludica popolare. La disputa ruota attorno a Light of Motiram, titolo in sviluppo presso Polaris Quest che Sony considera una copia sfacciata della serie Horizon.
Tencent ha presentato una mozione per il rigetto del caso, sostenendo che l'azienda giapponese sta cercando di trasformare "ingredienti generici ubiqui in proprietà esclusiva".
La battaglia legale ha preso forma lo scorso luglio, quando Sony ha depositato presso un tribunale californiano una causa contro diverse entità Tencent. L'accusa principale verteva sulla presunta violazione della proprietà intellettuale di Horizon Zero Dawn (qui trovate la recensione del remaster) e dei suoi seguiti, con particolare riferimento alla protagonista dai capelli rossi, alla fauna robotica e ai paesaggi post-apocalittici che caratterizzano Light of Motiram.
Sony aveva descritto il gioco come un "clone servile" progettato per sfruttare il successo commerciale della franchise Horizon. Uno degli aspetti più interessanti della risposta di Tencent riguarda le contraddizioni interne dello stesso team di sviluppo di Horizon Zero Dawn.
L'azienda cinese cita un documentario dietro le quinte in cui Jan-Bart Van Beek, direttore artistico del gioco Sony, aveva ammesso che il concept centrale del titolo era già stato esplorato in precedenza. Nello specifico, Van Beek aveva paragonato l'idea a Enslaved: Odyssey to the West del 2013, sottolineando le somiglianze tematiche e visive tra i due progetti.
Secondo Tencent, Van Beek aveva inizialmente scoraggiato lo sviluppo del progetto, dichiarando: "Non penso dovremmo fare questo; tocca troppi di questi altri punti". Sony aveva inizialmente accantonato l'idea proprio per questi motivi, per poi riprenderla successivamente con la piena consapevolezza che non si trattava di un concept originale.
Questa ammissione, secondo l'azienda cinese, demolisce l'affermazione di Sony secondo cui Horizon Zero Dawn rappresenterebbe "un mondo fittizio come nessun altro mai creato prima o dopo".
L'incontro al GDC di San Francisco del marzo 2024 rappresenta un altro punto di contesa tra le due aziende. Sony aveva menzionato questo meeting come prova di un tentativo da parte di Tencent di ottenere una licenza per un gioco mobile basato su Horizon, proposta poi respinta.
Tencent ribatte precisando che nessun dirigente o dipendente di Tencent Holdings era presente all'incontro, e che comunque la richiesta di licenza non costituisce in alcun modo una violazione di copyright o trademark.
Oltre agli aspetti creativi, Tencent contesta la validità procedurale della causa. L'azienda sostiene che Sony ha citato in giudizio le entità sbagliate: Tencent America, Proxima Beta U.S. e Tencent Holdings non sono infatti coinvolte nello sviluppo o nella pubblicazione di Light of Motiram.
Il gioco è invece sviluppato da Polaris Quest/Aurora Studios, operante sotto Tencent Technology (Shanghai) Co. Ltd, e pubblicato da Proxima Beta PTE Ltd., società singaporiana che opera come "Tencent Games" o "Level Infinite".
Il fattore temporale costituisce uno degli argomenti più forti di Tencent. Light of Motiram non uscirà prima della fine del 2027, rendendo la causa basata su pure speculazioni su quello che il gioco "potrebbe" essere o su quello che le aziende americane "potrebbero" fare. Come sottolinea Tencent nella sua mozione: "Le presunte violazioni non sono ancora avvenute e potrebbero di fatto non verificarsi mai".
Interessante notare come, dopo la presentazione della causa originale, Polaris Quest abbia modificato discretamente la pagina Steam di Light of Motiram.
Le immagini che mostravano creature meccaniche gigantesche e tecnologia tribale in stile Horizon sono state sostituite con creature companion generiche, mentre la descrizione è stata riscritta per focalizzarsi sugli elementi survival. È stata anche aggiunta una finestra di rilascio specifica: quarto trimestre 2027.
L'azienda cinese non si limita a negare le accuse, ma rilancia sostenendo che Sony sta tentando di recintare "un angolo ben battuto della cultura popolare" per dichiararlo dominio esclusivo dell'azienda giapponese.