Sono passati 21 anni da quando Morrowind sancì un prima e un dopo The Elder Scrolls

Il 1 maggio 2002 faceva il suo debutto assoluto The Elder Scrolls III: Morrowind, che iniziò a rendere capillare il nome della saga Bethesda.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

La saga The Elder Scrolls aveva sempre cercato di fare le cose in grande – ma, in un certo senso, è stato Morrowind a fare da spartiacque. L'amato videogioco uscì facendo il suo debutto assoluto il 1 maggio 2002 (il 2 maggio in Europa), diventando rapidamente un gioco di ruolo molto amato e anche un punto di riferimento nella proposta della prima Xbox – dove sbarcò a giugno in Nord America e a novembre dalle nostre parti.

Morrowind si dimostrò capace di trascinare i giocatori, nonostante i limiti tecnici dell'epoca, in un mondo aperto in tre dimensioni nel quale era davvero possibile immergersi. Già con il precedente Daggerfall (ancora oggi ricordato per le sue dimensioni titaniche) si era cercato di dare un'esperienza memorabile, ma Morrowind esaltò al massimo questo concetto.

La sua direzione artistica, lo stile della sua architettura, dei mezzi di trasporto, gli elementi del fantasy classico che si mescolavano alla visione di Bethesda Game Studios per il continente di Tamriel e la regione eponima: sono tanti gli elementi di Morrowind che diventarono poi la base di quello che The Elder Scrolls è divenuto in seguito, con il successo di Oblivion prima e quello praticamente eterno di Skyrim poi.

Personalmente, un aspetto che tutt'oggi mi colpisce quando ripenso a Morrowind era la grandissima libertà d'azione concessa al giocatore – soprattutto se pensiamo che si tratta di un gioco di ventuno anni fa, che nell'industria videoludica rappresentano un bel po' di ere geologiche.

La libertà assoluta, spinta al punto tale da poter eliminare inavvertitamente (o volutamente) i personaggi che sarebbero serviti per completare una quest – con tanto di avviso del gioco sul fatto che ora si sarebbe rimasti bloccati per sempre, avendo compromesso un elemento della storia – fu davvero sorprendente per l'epoca.

A testimoniarlo, come ricorderete, il gioco venne seguito anche da una edizione Game of the Year, da due espansioni (TribunalBloodmoon) ed è ancora oggi ricordato con amore da Todd Howard e compagni, al punto da aver avuto contenuti dedicati anche in The Elder Scrolls Online. E la community, ovviamente, non lo ha affatto dimenticato.

I dati più recenti diffusi ci dicono che Morrowind dal 2002 al 2005 riuscì a vendere oltre quattro milioni di copie. Al di là dei numeri, però, se non lo avete mai giocato vi raccomandiamo di concedervi qualche scorribanda in questa regione di Tamriel (lo trovate su Game Pass), per rendervi conto di quanto di Oblivion e di Skyrim abbia avuto qui la sua gestazione.