Sam Lake se ne andò per mesi dopo Alan Wake 2: «ero molto stanco e stressato»

Sam Lake, celebre mente di Remedy Entertainment, racconta di come raggiungere gli eccellenti risultati di Alan Wake 2 sia stato sfiancante.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Lo sviluppo di Alan Wake 2, il titolo visionario firmato Remedy Entertainment, ha lasciato segni profondi nel suo creatore principale.

Sam Lake, volto e mente dello studio finlandese, ha infatti recentemente rivelato il prezzo personale pagato per portare a termine l'ambizioso sequel, arrivato sugli scaffali alla fine del 2023 dopo un'attesa durata oltre un decennio.

Si è trattato di un progetto di altissima qualità videoludica e narrativa, ma che ha richiesto sacrifici importanti, culminati in un necessario periodo di allontanamento dal mondo dei videogiochi per ricaricare le energie creative esaurite durante la realizzazione.

I sei mesi di Sam Lake

Nel corso di una intervista concessa a The Game Business, Lake ha ricordato quei momenti, facendo riflettere su quanto sfiancante può essere (ancora di più nell'industria odierna, verrebbe da dire) per i creativi dei videogiochi portare a compimento le loro opere.

«Ero estremamente stanco e stressato. Creare videogiochi è un processo incredibilmente complesso e con Alan Wake 2 volevo essere coinvolto in ogni aspetto» ha spiegato Lake.

«Si tratta sempre di lavoro di squadra, ma io mi occupavo di scrivere, di dirigere, ero anche co-director delle parti live action. Volevo essere coinvolto nella realizzazione della musica, soprattutto dei testi. E recitavo anche una parte. Insomma, c'era tantissimo da fare».

Questo coinvolgimento totale nel processo creativo, sebbene abbia prodotto risultati eccellenti, ha prosciugato le energie dell'autore finlandese al punto da richiedere una pausa significativa.

«Guardando indietro, non cambierei nulla. Sono davvero orgoglioso di quanto abbiamo realizzato» ha premesso Lake. «Ma ho dovuto prendermi un periodo sabbatico. Sono stato lontano per sei mesi dopo la conclusione del progetto. Ora mi sento molto meglio».

Anche se Lake non lo nomina direttamente, sappiamo che purtroppo il crunch è una piaga nota nel mondo videoludico – che può affliggere sia le figure chiave, sia gli sviluppatori che si trovano più in basso nella gerarchia, e che spesso non hanno nemmeno scelta sulla gestione dei loro carichi di lavoro.

È importante che una personalità in vista come Lake parli apertamente della questione, segnalando di avere avuto bisogno di addirittura sei mesi sabbatici per potersi rimettere in sesto e ritrovare l'equilibrio – sia personale e di salute, sia creativo per realizzare qualcosa di nuovo.

«Ho ancora un sacco di passione e di idee» ha infatti assicurato l'autore finlandese, che di recente ha ricevuto anche un prezioso riconoscimento alla GDC per la sua carriera nel mondo dei videogiochi.

Sappiamo che in effetti Remedy è molto presa, in questo periodo: la compagnia, in attesa del lancio di FBC, sta lavorando al ritorno di Max Payne e a Control 2, che sta muovendo dei passi importanti. E che non vediamo l'ora di giocare – a patto che però gli autori non si stressino così tanto per realizzarlo da dover sparire per altri sei mesi.

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