La community dei modder continua a stupire con progetti sempre più ambiziosi atti a dimostrare le potenzialità dell'Unreal Engine 5.6. L'ultima creazione, di questa lunga serie, che ha catturato l'attenzione dei giocatori è una ricostruzione fedele e dettagliata della città di Anvil da The Elder Scrolls IV: Oblivion, realizzata dallo YouTuber L.Torres con un livello di dettaglio sedici volte superiore rispetto all'originale.
L'artista ha sviluppato questa straordinaria reinterpretazione utilizzando una scheda grafica RTX 3090, combinando sapientemente modelli di terze parti con asset personalizzati creati tramite Blender. La tecnica adottata sfrutta appieno le capacità dell'Unreal Engine 5.6: Nanite per la gestione di tutti i modelli e la vegetazione, mentre Lumen si occupa dell'illuminazione dinamica e delle riflessioni. Per garantire la massima qualità visiva, Torres ha implementato anche la tecnologia DLAA, ottenendo immagini di una nitidezza cristallina che trasformano completamente l'esperienza offerta dalla celebre città portuale.
Il risultato finale ha scatenato le peggio speculazioni in merito alla possibilitza di creare remake amatoriali, visto che se un singolo artista indipendente è riuscito a creare una versione di Anvil che surclassa visivamente qualsiasi tentativo di remaster ufficiale mai realizzato da Bethesda, chissà cosa potrebbe fare un team di modder ben organizzato (soprattutto considerando il recente Fallout: London).
Un portfolio che non diventerà mai un gioco
Nonostante l'entusiasmo generato dalla community, Torres ha chiarito che il progetto è stato concepito esclusivamente per scopi dimostrativi del proprio portfolio artistico. Gli appassionati non potranno quindi scaricare o esplorare personalmente questa versione di Anvil, limitandosi alla fruizione del contenuto video pubblicato su YouTube. Una decisione comprensibile dal punto di vista legale e professionale, ma che inevitabilmente delude chi sperava di poter camminare tra quelle strade virtuali così meticolosamente ricostruite.
L'opera di L.Torres si inserisce in un catalogo più ampio di ricostruzioni che abbraccia l'intero universo di The Elder Scrolls. L'artista ha infatti ricreato in Unreal Engine 5 le principali località di Skyrim: da Markarth a Whiterun, da Solitude a Windhelm, includendo anche zone iconiche come Blackreach e Sovngarde. Questo corpus di lavori offre una visione d'insieme di come potrebbero apparire i capolavori di Bethesda se sottoposti a un remake completo con le tecnologie più avanzate disponibili oggi.
Il fenomeno dei fan project in Unreal Engine 5 ha raggiunto dimensioni impressionanti, spaziando attraverso decenni di storia videoludica. Tra i progetti più notevoli emergono le ricostruzioni fedeli di Dark Souls e Dark Souls 3 (che potete recuperare su Amazon), che hanno saputo catturare l'atmosfera cupa e maestosa delle opere di FromSoftware.
Non mancano incursioni in territori diversi, come il remake di Toy Story 2 che ha dimostrato le potenzialità del motore grafico anche nell'animazione cinematografica, o la rivisitazione di Medal of Honor: Allied Assault che ha riportato in vita l'epopea bellica con un realismo mozzafiato.
L'elenco si estende a titoli cult come S.T.A.L.K.E.R., Grand Theft Auto nelle sue varie incarnazioni (San Andreas, GTA 3, e persino concept per GTA 6), e ad alcuni classici di Nintendo come The Legend of Zelda: Majora's Mask.
Questi progetti evidenziano una trasformazione fondamentale nel panorama dello sviluppo. L'accessibilità di strumenti professionali come l'Unreal Engine 5, combinata con la disponibilità di risorse educative e community attive, ha permesso a singoli artisti di realizzare opere che fino a pochi anni fa richiedevano team numerosi e budget milionari.
Il lavoro di Torres, così come quello di altri artisti digitali, rappresenta molto più di un semplice esercizio tecnico. Questi progetti fungono da laboratorio sperimentale per nuove tecniche di sviluppo, oltre che da vetrina per talenti emergenti.