No, Microsoft non aveva promesso niente all'Europa su Bethesda, a quanto pare

L'acquisizione di Bethesda è stata citata dalla FTC come esempio di fiducia tradita da parte di Microsoft, ma c'è un altro colpo di scena sulla questione delle esclusività.

Immagine di No, Microsoft non aveva promesso niente all'Europa su Bethesda, a quanto pare
Avatar

a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Ci sono telenovele un po' su qualsiasi cosa e, a quanto pare, ce n'è anche una – con parecchi episodi – relativa all'acquisizione di Activision Blizzard che Microsoft da qualche tempo sta cercando di finalizzare. Sappiamo, infatti, che questa è divenuta oggetto di discussione in virtù delle celebri IP di proprietà del publisher americano, soprattutto Call of Duty, molto popolare su piattaforme PlayStation.

Così, nei giorni scorsi e dopo diversi casi in cui Sony aveva manifestato la sua contrarietà all'acquisizione, la FTC statunitense ha confermato di voler agire per impedire l'acquisizione. Tra le sue carte, la Commissione citava il fatto che Microsoft potrebbe rendere esclusivi i giochi di Activision Blizzard, non garantendo una giusta concorrenza e modificandone prezzi, disponibilità e qualità a piacimento.

A tal proposito, la FTC citava l'esempio di Microsoft con la Commissione Europea, sottolineando come il gigante di Redmond avrebbe promesso di mantenere multipiattaforma anche i giochi di Bethesda Softworks, dopo l'acquisizione, salvo poi confermare l'esclusività di StarfieldRedfall (e, probabilmente, di TES VI). Tuttavia, proprio la Commissione Europea ha fatto sapere che Microsoft non gli ha mai fatto questa promessa.

Come riferito dal sito MLex e rilanciato su ResetEra (l'articolo originale è dietro paywall), contattata in merito a questa promessa fatta da Microsoft, la Commissione Europea ha fatto sapere che, in realtà, la compagnia proprietaria di Xbox (trovate Series S in sconto su Amazon, se interessati) non ha preso impegni in termini di non-esclusività sui giochi Bethesda, con lei.

Come leggiamo sul sito:

«Microsoft non prese alcun 'impegno' con i regolatori europei per non far uscire contenuti esclusivi su Xbox in seguito all'acquisizione di ZeniMax Media, afferma la Commissione Europea.

Regolatori statunitensi ieri hanno suggerito che il gigante tech statunitense abbia ingannato la Commissione nel 2021, e hanno citato questo caso come uno dei motivi per opporsi all'acquisizione di Activision Blizzard.

'La Commissione ha approvato la transazione Microsoft/ZeniMax senza condizione, poiché è giunta alla conclusione che la transazione non avrebbe destato preoccupazioni in termini di competizione', afferma il regolatore UE in una nota via email.

L'assenza di preoccupazioni in merito alla competizione 'non risiedeva in nessuna affermazione fatta da Microsoft in merito alla futura strategia di distribuzione relativa ai giochi di ZeniMax', ha affermato la commissione.

[...] La Commissione EU ha rilevato che, anche se Microsoft avesse ristretto l'accesso ai giochi ZeniMax, non avrebbe avuto un impatto significativo sulla competizione, perché ai rivali non sarebbe mancato un input essenziale e le altre console avrebbero comunque avuto una 'ampia gamma' di contenuti attraenti».

In seguito alla nota ufficiale dell'FTC, ricordiamo, Microsoft aveva fatto sapere di essere aperta a tutte le conversazioni, ma di essere interessata a proteggere la sua posizione e portare avanti l'acquisizione di Activision Blizzard in tutte le opportune sedi legali.

Vedremo se la Federal Trade Commission fornirà ulteriori commenti dopo questa nota della Commissione Europea, considerando che proprio la presunta promessa fatta a quest'ultima era parte della sua presa di posizione.

Microsoft aveva annunciato di aver trovato l'accordo per l'acquisizione di Activision Blizzard su una base di $69 miliardi. Nel portfolio del publisher, oltre a Call of Duty, troviamo anche IP come World of WarcraftDiabloOverwatch e, da non sottovalutare affatto, il capillare Candy Crush.